Stromboli, 70 yacht per la regata internazionale “Rolex Middle Sea Race”

strombolivela1.jpgI pontili del Royal Malta Yacht Club ieri erano gremiti degli equipaggi della Rolex Middle Sea Race, impegnati a rifornire le provviste di bordo in vista delle trasferte ai vari porti di casa sparsi in tutta Europa. La posizione strategica di Malta, crocevia del Mediterraneo, consente a questo evento di richiamare un’ampia e varia flotta, che quest’anno ha incluso 70 yacht provenienti da 16 nazioni diverse.

A mezzogiorno di venerdì, 65 barche avevano finito la Rolex Middle Sea Race, quattro si erano ritirate e una, Skipperclub, era ancora in regata. Alle 16.00 lo yacht russo era al largo di Lampedusa nell’ultima tappa di 100 miglia, alquanto solitaria, fino al traguardo.

Questa regata da sempre richiama un interessante mix dei più forti maxi da regata. Nella flotta di quest’anno c’erano il maxi di 100 piedi Esimit Europa 2 (SLO), il J/V 72 Rán (GBR) e il Mills 68 Alegre (GBR) – oltre a vari yacht da regata e regata-crociera ben preparati e condotti da equipaggi spesso di amici e famiglie. Le condizioni di quest’anno, per cambiare, hanno favorito le barche più piccole. Infatti, tutte le barche nei primi dieci della classifica overall sono lunghe meno di 45 piedi, con la sola eccezione del 72 piedi Rán. La flotta locale maltese, più piccola rispetto agli ultimi anni, si è comportata bene piazzando quattro dei suoi yacht nei primi cinque posti della classifica overall – incluso il vincitore overall della Rolex Middle Sea Race, il J/122 Artie condotto dai co-skipper Lee Satariano e Christian Ripard.

Condizioni mutevoli: un tema ricorrente nelle conversazioni tra gli equipaggi abituali era l’accuratezza delle previsioni meteorologiche rispetto alle condizioni reali sul campo di regata, determinate dai sistemi meteo locali che si sono sviluppati durante la regata. Francesco de Angelis, tattico di Alegre, prima della regata aveva dichiarato: “Penso che sarà una regata molto difficile perché è previsto il passaggio di tre sistemi frontali. Ci saranno grandi salti di vento e zone d’aria molto leggera.”

La partenza della regata da Grand Harbour è stata spettacolare come sempre, con quattro classi e la linea di partenza tra la Saluting Battery, sotto gli Upper Barrakka Gardens, e una boa al largo dello storico Forte di Sant’Angelo. La lotta per uscire dalla baia è stata intensa come sempre. La flotta ha regatato lungo la costa fino a una boa al largo di St. Julian, dove ha trovato vento molto più forte del previsto per il passaggio di un fronte che ha causato qualche piccolo danno alle attrezzature e alle vele.

Il lasco di 50 miglia nautiche fino alla Sicilia e la tappa nello Stretto di Messina sono stati i punti del percorso in cui molti dei concorrenti sono riusciti a fare grandi rimonte – o perdite. Quest’anno è andata bene alle barche che hanno seguito una rotta più a est, al largo della costa calabra; gli altri hanno faticato al largo di Catania all’ombra dell’Etna, che il giorno seguente ha deciso di eruttare con una rabbia tale da causare la chiusura temporanea dell’aeroporto di Catania.

Come sempre, passare attraverso lo stretto di Messina con una corrente favorevole è stato fondamentale; impresa riuscita al leader della regata Esimit Europa 2, che è poi entrato in una zona di vento a nord dello stretto consolidando il suo vantaggio sul suo diretto avversario, Rán, e sul resto della flotta. Alegre ha faticato a oltrepassare Messina, ma una volta uscita ha trovato buona pressione di vento ed è riuscita a recuperare un po’ di terreno su Rán. Il navigatore di Alegre, Will Best, ha commentato: “Abbiamo fino a Trapani per riprendere Rán, da lì in poi sarà una corsa di cavalli fino al traguardo.”

Nuvole: molte barche come solito si sono mantenute ben distanti da Stromboli, soprattutto considerando il vento leggero di quest’anno. Le barche più grandi, grazie agli alti alberi e alla maggiore potenza, sono riuscite a mantenere una discreta velocità. Il navigatore di Esimit Europa 2, Juan Vila, veterano di Volvo Ocean Race e America’s Cup, ci ha spiegato la sua tattica: “Siamo riusciti a trovare delle nuvole e abbiamo balzato di nube in nube a caccia del vento.”

Più indietro molte barche non sono riuscite a trovare quelle nuvole e alcune sono rimaste abbonacciate lungo la costa nord-orientale della Sicilia. Una o due barche hanno confermato l’eccezione: il Ker 53 Dralion (MLT), per esempio, ha seguito una rotta più estrema, a nord, trovando vento. L’armatore-skipper tedesco Pit Finis ha detto di aver guadagnato portandosi molto più a nord rispetto agli altri dopo Stromboli. Finis ha raccontato: “Sembrava che fossimo a metà strada verso la Sardegna, poi abbiamo trovato un altro fronte con temporali che ci ha riportato in fretta a ovest. E’ stato un lasco molto utile; da lì in poi eravamo in buona posizione.” Dralion ha vinto in Classe 2.

Vento sì: Passata l’estrema punta orientale a San Vito lo Capo, c’è stato di nuovo vento, questa volta un forte sud-est che ha raggiunto gli yacht a Favignana. Esimit Europa 2, seguita nove ore dopo da Rán, ha svoltato l’angolo ed è partita in volata. Da Rán ci hanno riferito: “Siamo nuovamente di bolina con 16.5 nodi di vento e procediamo a 13.5 nodi. Navigazione movimentata e veloce.”

Le barche più piccole, a causa dell’andatura più lenta, hanno spesso navigato in condizioni completamente diverse rispetto alle barche grandi. Quando metà della flotta è arrivata a Favignana, 12 ore dopo Rán, le condizioni sono cambiate rapidamente e alcune barche sono state travolte da isolati groppi e temporali che hanno fatto saltare improvvisamente il vento da sud a nord. La barca maltese Comanche Raider II è stata la prima a ritirarsi a causa di problemi al timone, mentre l’altra maltese Otra Vez ha rotto il bompresso di prua e non ha potuto continuare la regata.

Otra Vez appartiene ai co-armatori e co-skipper Aaron ed Edward Gatt Floridia; Aaron ha descritto le condizioni al largo di Favignana: “Il vento è aumentato, avevamo un code zero un po’ al limite ma stavamo andando bene. A un certo punto l’attacco di prua si è rotto e il bompresso è volato a poppa, distruggendo una paratia, quindi ovviamente non potevamo usare il tangone. Ma siamo riusciti a ripararlo. Poi abbiamo fatto una bella navigazione fino a Pantelleria.”

Otra Vez ha finito la regata terza overall, ottimo risultato considerando che la barca era nuova per l’equipaggio, essendo stata acquistata e spedita dall’America meno di due mesi fa. Sebbene soddisfatti della propria performance, c’è spazio per migliorare. Aaron Gatt Floridia ha aggiunto: “Nella bolina fino a Lampedusa avremmo dovuto fare meglio – non abbiamo stretto abbastanza. Pensavamo di andare bene, ma ovviamente non abbastanza. Direi che uno dei motivi per cui ci siamo piazzati bene overall è stato il fatto di avere gli occhi puntati su Artie. Abbiamo spinto al massimo per rimanergli addosso. Penso che questo ci abbia aiutati. Alla fine, i risultati sono andati bene per noi, meglio di quanto ci aspettavamo!”

La tappa di 75 miglia nautiche fino a Pantelleria è stata quella più ventosa della regata: 20-25 nodi e mare formato per dare a tutti i concorrenti un vero assaggio d’altura. Passata l’isola rocciosa, ci sono state 80 miglia di bolina fino a Lampedusa. Esimit Europa 2 ha trovato mare molto mosso e ha rotto una volante, ma è stata una delle poche barche fortunate ad avere vento fino al traguardo di Marsamxett Harbour.

La maggior parte delle barche più grandi è riuscita a passare quella parte del percorso con vento, mentre l’ultimo terzo della flotta ha arrancato nella tappa verso Lampedusa quando il vento è diminuito. Da bordo del Grand Soleil 40 maltese Aziza, lo skipper Sandro Musu ha riferito: “Abbiamo trovato ogni tipo di condizione, da zero a 32 nodi di vento da ogni direzione, pioggia e ora sole.”

Vento no: mercoledì molti concorrenti sono finiti in buchi di vento nella tappa tra Lampedusa e le isole di Gozo e Comino. Per alcuni, come AOC Rockall di Chris Opielok, questo è stato un momento decisivo. Fino a quel momento, il Corby 36 era in lizza per la vittoria overall insieme ad Artie. Ma una bonaccia a dieci miglia dal traguardo ha vanificato questa chance. In quel momento, Opielok aveva scritto dal campo di regata: “Ci stiamo divertendo molto, è la prima volta che partecipiamo a questa regata. E’ una grande esperienza. Stiamo combattendo duramente; ma penso che ci stiamo ormai battendo per il secondo in classifica.” Quando AOC Rockall ha finalmente raggiunto il traguardo quella sera, ha mancato la vittoria per meno di 30 minuti in tempo compensato. Ciò nonostante è stato un ottimo risultato per il debutto di questa barca tedesca alla Rolex Middle Sea Race.

Il team a quattro mani a bordo di Atame (ITA), composto da Ian Knight e Beppe Bisotto, ha finito la regata giovedì pomeriggio. La coppia si è trovata sul “crew finder” del sito internet dello yacht club. Nella loro prima Rolex Middle Sea Race erano partiti con un equipaggio di otto, ma erano finiti con un equipaggio ridotto poiché molti velisti soffrivano il mal di mare. Bisotto ha dichiarato: “Questi amici erano tutti grandi appassionati, ma già al secondo giorno cinque erano k.o., quindi l’anno dopo ho pensato che forse sarebbe stato meglio regatare con un equipaggio a due.”

La tappa dal canale di Sud Comino a Marsamxett Harbour è stata caratterizzata per lo più da venti leggeri per gli ultimi arrivi. Dopo aver percorso più di 600 miglia, quest’ultimo passaggio di dieci miglia nautiche è stato uno dei segmenti tatticamente più impegnativi della regata per molti – risollevati solo dalla vista del Royal Malta Yacht Club e dell’arrivo.

Touchdown: ora di venerdì mattina tutta la flotta, eccetto uno, era riuscita a raggiungere il traguardo. Tra gli ormeggiati c’è il 55 piedi Andrea (NED) di Ko Labeij. L’olandese, che vive a Istanbul, è l’armatore e co-skipper dello sloop costruito da Camper & Nicholson agli inizi degli anni settanta. Lo yacht sta di base a Bodrum, in Turchia. Nonostante Labeij abbia percorso circa 700 miglia per raggiungere Malta, è nuovo alle regate d’altura. Labeij ha commentato, “Ci siamo detti ‘proviamo’. Eravamo determinati a partecipare a questa regata e abbiamo pensato che avremmo potuto contribuire a questo evento high-tech in un modo un po’ diverso.”

Dato il dislocamento dello yacht, pari a 24 tonnellate, l’equipaggio sperava in un buon vento: “Ci aspettavamo più aria, basandoci sul passato della regata. Venticinque nodi sono perfetti per noi e 30 nodi vanno bene. Siamo abbastanza veloci e possiamo stare relativamente comodi.”

Labeij ha aggiunto: “Sfortunatamente abbiamo avuto due enormi doldrum che per noi, con 24 tonnellate di stazza, sono stati fatali. Comunque ci siamo divertiti. Da Favignana a Pantelleria siamo andati bene, è stata una bella navigazione, ma poi siamo finiti in un buco d’aria e ci siamo fermati completamente. Alla fine abbiamo avuto abbastanza vento per raggiungere l’arrivo.” Labeij ha concluso: “E’ una regata perfetta – con un’ottima atmosfera e molto ben organizzata. Georges (Bonello DuPuis, Commodoro del Royal Malta Yacht Club) è una persona fantastica. Forse torneremo ancora!”

La premiazione finale oggi presso il Mediterranean Conference Centre di La Valletta.

Stromboli, 70 yacht per la regata internazionale “Rolex Middle Sea Race”ultima modifica: 2011-10-30T09:26:56+01:00da leonedilipari
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