STROMBOLI, BOA ANTI-TSUNAMI

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STROMBOLI – Completata l’installazione di una boa tecnologica, una Meda Resinex, al largo della Sciara del 858178584.2.JPGFuoco, in un’area prospiciente Punta dei Corvi, a circa 240 metri dalla linea costiera e su un fondale di 60 metri.
Si è trattato dell’installazione di un corpo morto dal peso di 15 tonnellate, collegato con la struttura mediante un cavo in acciaio antitorsione, la meda è ancorata a circa 200 metri dalla costa su un fondale profondo 43 metri ed ha lo scopo di monitorare in tempo reale diversi parametri, utili, fra l’altro, alla previsione degli tsunami, le pericolose onde anomale che possono provocare gravi danni alle coste.
Il progetto è europeo. La commessa principale di questo lavoro è stata assegnata al dipartimento di scienze della terra dell’Università di Firenze, che è un Centro di competenza del dipartimento della protezione civile della presidenza del consiglio dei ministri, che a sua volta ha designato la ditta lametina Bioage, specializzata in nanotecnologie per sviluppare tutto il sofisticato sistema elettronico di acquisizione dati, che è il cuore pulsante del sistema.
1648329920.jpgHa spiegato Stefano Sinopoli, ingegnere della Bioage: «Per la particolare conformazione del fondale, le operazioni di posa della meda sono risultate estremamente difficili. La boa che è stata installata presso Stromboli acquisirà vari dati: altezza e conformazione delle onde marine, mediante una sonda di pressione; la temperatura dell’acqua, i suoni trasmessi sotto la superficie del mare acquisiti mediante un idroforo, cioè un microfono marino, il segnale satellitare Gps e numerosi altri parametri che verranno utilizzati sia per scopi di ricerca scientifica, ma anche e soprattutto per rilevare eventuali tsunami».
I numerosi dati acquisiti, opportunamente elaborati da un computer, verranno immessi nella rete Internet e giungeranno alla centrale operativa della protezione civile di Roma che li utilizzerà per determinare un allarme tsunami. Ma saranno anche fruibili da gruppi di scienziati in qualsiasi parte del mondo, che potranno monitorare in tempo reale i numerosi dati scientifici acquisiti.
Ha spiegato ancora Sinopoli che la scelta del sito per la boa non è affatto casuale. Il 30 dicembre 2002 una forte esplosione nei pressi della bocca principale del vulcano Stromboli ha innescato lo “scollamento” di una parte del fianco della montagna che, scivolando lungo la Sciara del fuoco e precipitando in acqua, ha causato un “piccolo” tsunami provocando una serie di ondate che hanno sconvolto l’isola. Infatti», ricorda il tecnico, «l’onda principale presentava un’energia immensa, tanto che a Piscità e a Ficogrande raggiunse gli 8 metri di altezza, trasportando per 20 metri blocchi di calcestruzzo di tre metri cubi, distruggendo muretti di cemento e pietrisco, lesionando edifici e causando il ferimento di alcune persone.
L’onda anomala che da Stromboli si è propagata nel Tirreno meridionale ha provocato danni in tutte le isole Eolie, ma anche lungo le coste della Calabria e della Sicilia. L’ingegnere ha sottolineato che «l’entità del fenomeno non è stata tale da provocare gravi danni sulla la costa calabrese, ma se l’eruzione fosse avvenuta durante la stagione estiva sarebbe stato diverso».
Il pericolo di futuri analoghi fenomeni di entità ben maggiore è possibile e costante. La portata di un sistema “hi tech” come questo va rapportata alla distanza su cui può propagarsi un’onda di tsunami che è in grado di viaggiare anche per migliaia di chilometri.

STROMBOLI, BOA ANTI-TSUNAMIultima modifica: 2008-09-21T19:34:26+02:00da leonedilipari
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