Stromboli da una settimana scuola chiusa. I genitori scrivono al ministro Prufumo

astrombolipiccola.jpgEgregio Ministro, Gentilissimi/e Signori e Signore Onorevoli, Dirigenti e Funzionari

desideriamo informarVi che a Stromboli la “scuola pubblica” è rimasta chiusa per quasi tutta la settimana appena trascorsa (effettuate solo 3 ore di lezione).

Sembra che il motivo sia il maltempo, il forte vento e le mareggiate che da molti giorni rendono difficili i collegamenti ma, permetteteci di dirlo, la ragione è un’altra: la legge che regola il sistema scolastico nazionale mal si adatta a una scuola “circondata dal mare”.

A Stromboli non abbiamo nemmeno un insegnante residente: sono tutti pendolari, viaggiano quasi ogni giorno, andata e ritorno dalla provincia di Messina.

In poche parole: la nostra scuola dipende interamente dai “capricci del mare” e, spesso, dai sacrifici degli insegnati. Stromboli, tra le isole Eolie, è la più lontana dalla Sicilia, raggiungibile solo da Milazzo con aliscafi che impegano circa tre ore di navigazione. Il mare qui è una realtà quotidiana, non una “calamità naturale”; il maltempo in inverno è la norma, non l’eccezione!

Così, può accadere (e di fatto accade) che i collegamenti con la terraferma siano interrotti non solo per alcuni giorni ma, sempre più spesso, per intere settimane.

E la scuola? La scuola “pubblica”, quella che dovrebbe garantire il diritto allo studio di “tutti” i cittadini residenti sul territorio italiano; qualla che, in quanto “organo dello Stato”, dovrebbe “rimuovere gli ostacoli che impediscono l’esercizio del diritto d’eguaglianza fra i cittadini…” (Art. 3 Costituzione Italiana)?

Di fatto, qusta scuola, queste regole, determinano una forte discriminazione fra studenti “che possono”, e studenti che “non possono” portare avanti un percorso di studi.

La chiamano scuola “dell’obbligo”, è il posto dove i bambini devono andare per assolvere ai loro doveri di studenti! Eppure… resta chiusa!

Questo permette la legge italiana, che non stabilisce obbligo di residenza per gli insegnanti in servizio sulle isole, e non si preoccupa di stabilire norme diverse per territori particolari, zone geograficamente svantaggiate come le nostre!

Così, come è fin troppo facile immaginare, i giorni di scuola chiusa rischiano di superare quelli di regolare attività didattica. Dall’inizio dell’anno scolastico fino ad oggi, i ragazzi di Stromboli hanno già perso 56 ore di lezione (tra giorni di maltempo, sciopero, collegio docenti, ecc.).

Sappiamo che, proprio in questi giorni, la Commissione Cultura è impegnata nella discussione del Disegno di Legge, presentato dall’On. Alessandra Siragusa e dall’On. Pes, sulla continuità didattica e il diritto allo studio nei territori svantaggiati.

Ci auguriamo che questo testo venga approvato al più presto in sede legislativa; con questa “speranza” abbiamo deciso di scriverVi: la speranza che, conoscendo meglio la realtà vissuta da questi “piccoli cittadini italiani”, possiate più celermente approvare una norma che si ritiene urgente e quanto mai necessaria!

I genitori di Stromboli

Stromboli da una settimana scuola chiusa. I genitori scrivono al ministro Prufumoultima modifica: 2012-12-09T16:00:05+01:00da leonedilipari
Reposta per primo quest’articolo