Stromboli, estate stravagante

di Helga Marsala

strombolistravagante.jpgL’estate è griffata Fiorucci Art Trust. Un evento lungo due mesi, ambientato nella splendida isola vulcanica. Un viaggio nel paesaggio, tra performance artistiche, art-food, live set sonori e video screening. Per una geografia immaginativa, nel segno della migliore “Extravaganza”.

Crossing creativi, all’ombra del vulcano. È un mix tumultuoso di arte visiva, musica, performance e meeting a esplodere in terra di Stromboli in questa calda estate appena decollata. Si chiama Volcano Extravaganza il nuovo progetto prodotto da Fiorucci Art Trust, il charity trust con base a Londra fondato da Nicoletta Fiorucci e diretto da Milovan Farronato, destinato a percorsi di ricerca dall’anima ibrida: organizzazione di mostre ed eventi, azioni di sostegno ad associazioni non profit, presentazioni e pubblicazioni editoriali, produzioni di opere, istituzioni di premi e borse di studio per artisti e curatori.
Ed è un open concept fondato sull’idea di mescolanza, casualità, improvvisazione e fugacità, quello appena lanciato nelle Eolie. A orchestrarlo sono Farronato insieme a Rita Selvaggio, che per l’occasione elaborano un programma tutto orientato alla sperimentazione: una maratona di live sonori, dj set, azioni, talk e installazioni site specific prenderà vita sull’isola tra luglio e agosto. La struttura del progetto è flessibile, il ritmo discontinuo, l’identità multipla, nell’incalzante velocità di un palinsesto quotidiano e fitto. Il risultato? Un coro a più voci che, fra interruzioni, passaggi armonici e sussulti improvvisi, prova a intercettare l’energia dell’isola vulcanica e a restituirla nella forma di un grande happening.
Le sedi spaziano da un white cube con annesso giardino, collocato a due passi dai crateri, a una serie di location individuate dagli artisti sul territorio.

Cosa riserva dunque ai turisti isolani l’estate targata Fiorucci? Si parte il 2 luglio con l’americano Christian Holstad e il suo Listening Party, eccentrico raduno mascherato – un po’ sadomaso, un po’ freak, un po’ Eyes Wide Shut – popolato da travestimenti realizzati dall’artista, per proseguire dopo soli due giorni con Overlapping, collage di polaroid di Alessandro Di Giampietro: sovrapposizioni visive per un totale di 213 micro-tasselli, nel tentativo di tracciare i contorni della comunità locale, lambita dall’aura del vulcano. Ancora arte con Liliana Moro, che idealmente connette il blu selvatico del cielo di Stromboli al bianco universale di una bandiera al vento, riproponendo la sua poetica E lucean le stelle, aggiudicatasi una menzione speciale all’ultimo Premio Terna.
Esperimenti audio con la polifonica Wrong di Dragana Sapanjos, o con Free like the Speech of a Socialist di Chiara Fumai, in cui l’artista resuscita le mitiche figure di Harry Houdini e Rosa Luxemburg, a cavallo delle loro voci. Un numero di illusionismo psicomagico tra rivoluzione socialista, Movimento di Liberazione Animale e smaterializzazioni da prestigiatore.

Torna l’elemento sonoro con Pop Delay, dancefloor rituale e insieme anarchico di Igor Muroni, a cui fa eco il dj set di Paolo Gonzato: Junk Food è una iPod selection in cui si stratificano brani dimenticati, icone sonore in salsa pop e cianfrusaglie d’antan, in un flusso temporale frammentato.
L’Extravaganza di Stromboli è nel segno del suono e dell’immagine, ma anche del gusto. Cibo in chiave performativa per Underkitchen, la cena di mezzanotte allestita dalle 4 strepitose girl di Arabeschi di Latte, ispiratesi alle suggestioni astratte e insieme fisiche del Vulcano. E poi Sissi, anche lei a giocare col paesaggio ruvido e rigoglioso dell’isola nera, intavolando per la sua Cena in terra un’installazione di alimenti offerti ai sensi e alla mente.
E ancora landscape vulcanici nel film This Much is Uncertain di Runa Islam, incertezze di sabbia e di terra raccolte sull’isola e che nell’isola tornano, direttamente dal MoMA di NYC, dove sono attualmente in mostra; o nelle Stromboli Conversations di Matthew Stone, passeggiate loquaci in compagnia di Louwrien Wijers risalendo la geografia dell’isola, tra field recording, scatti fotografici e appunti video.

Immancabili, infine, gli omaggi cinematografici ad Antonioni e Rossellini, nel montaggio di Loukia Alavanou, mentre rievoca l’inquietante Blue Velvet di David Lynch Anna Franceschini, autrice di Let’s fuuuuck! I’ll fuck anything that mooooves!.
Ancora dubbi sugli imminenti piani vacanzieri? Fiorucci scioglie ogni esitazione con questo menu “stravagante” per art addicted. Il resto lo fa il luogo, trionfo di cenere, roccia, fuoco, acqua e cielo, in cui smarrirsi sul filo di connessioni etimologiche. Nomadismi in mezzo alla natura, “extra-vagando” fuori dai percorsi consueti del paesaggio e dell’immaginazione. 

Stromboli, estate stravaganteultima modifica: 2011-07-02T07:47:00+02:00da leonedilipari
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