Eolie. Parco no, megaporto si

prouxpiccola.jpgIl recente voto espresso dal Consiglio Comunale di Lipari, contrario all’istituzione del Parco Nazionale delle Isole Eolie, e la recente delibera prodotta dall’Amministrazione Bruno, dove si chiede l’istituzione di un “parco dei vulcani”, rivelano ancora una volta le straordinarie contraddizioni che caratterizzano le posizioni politiche all’interno della maggioranza di centrodestra, anche in questo assolutamente conforme al comportamento “schizofrenico” della sua rappresentanza nazionale. Mentre l’amministrazione comunale chiede una cosa, la maggioranza che dovrebbe reggere la stessa amministrazione indica un percorso politico completamente diverso, e tutto questo in evidente contrasto con quanto è stato proposto dal ministro On. Prestigiacomo, che – non dimentichiamolo – appartiene al medesimo schieramento politico.

 

Ma i sintomi di un’evidente e preoccupante “schizofrenia politica” non si fermano qui. La tesi che ha prevalso nei vari interventi a sostegno dell’ordine del giorno firmato dal presidente Longo e da altri consiglieri di centrodestra è apparsa quella della “difesa” del territorio contro l’ennesimo “carrozzone” (il parco) che finirebbe per “usurpare” le prerogative decisionali della comunità locale sul suo assetto attuale e futuro e sulla sua gestione. È interessante osservare come proprio gli stessi consiglieri firmatari, in un recente passato, siano autori di una “consegna”, letterale, della portualità pubblica (porto commerciale, porto rifugio, porto peschereccio, l’intera baia di Marina Lunga) a una società controllata per il 70% da un socio privato, nella quale il Comune di Lipari è dunque relegato al ruolo di mera comparsa. Gli stessi consiglieri che oggi difendono il territorio dall’“usurpazione” del parco non lo hanno difeso – a suo tempo – da quella di una società privata che gestirà l’intera portualità di Lipari per i prossimi cinquanta anni, ma anzi lo hanno consegnato volentieri, avallando la creazione di una società che, ad oggi, registra un passivo di parecchie centinaia di migliaia di euro, che si è già incamerata beni comunali sulla scorta di valutazioni immobiliari veramente ridicole, e che con un megaporto in mano ai privati rischia di pregiudicare definitivamente il diritto degli eoliani a disporre di un porto pubblico, realizzato con soldi pubblici, commisurato alle proprie esigenze e non a quelle di chi vuole realizzare profitto ad ogni costo.

 

Rispetto a queste colossali contraddizioni, la posizione di Sinistra Ecologia e Libertà sul Parco Nazionale delle Isole Eolie è e rimane quella espressa dal suo rappresentante in consiglio comunale: siamo favorevoli alla sua istituzione, rigettando ipotesi alternative e riduttive come quella del “parco dei vulcani” che non sono supportate né da riscontri tecnico-scientifici sostenibili, né da una legge che ne preveda (e ne finanzi) la creazione; allo stesso tempo, siamo coscienti della necessità, finora inspiegabilmente trascurata, di una soddisfacente fase di concertazione dove possano essere illustrate le ragioni e i vantaggi del Parco Nazionale, perché solo attraverso la crescita della consapevolezza collettiva sarà possibile delineare un futuro per il nostro arcipelago, prima che la sua identità venga cancellata per sempre dalla schizofrenia.

 

Segreteria Sinistra, Ecologia e Libertà

Eolie. Parco no, megaporto siultima modifica: 2010-11-24T10:00:47+01:00da leonedilipari
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