Isole minori d’Italia&Tribunali chiusi. Vertice all’Ancim con il capo di gabinetto del ministero della giustizia. “Moratoria di un anno?”

liparitribunale.JPGAlla presenza del capo di Gabinetto del Ministro della Giustizia Renato Finocchi Ghersi e di una delegazione Ancim guidata dal presidente Mario Corongiu si è tenuto un incontro per parlare della situazione che si è creata nelle Isole minori a seguito della chiusura delle sezioni distaccate dei tribunali.  Il Capo di Gabinetto ha ascoltato l’illustrazione delle problematiche ed ha anticipato la volontà del Ministro di costituire, in tempi brevi, un comitato tecnico per approfondire la produzione degli effetti della riforma in atto. L’incontro è stato positivo ma interlocutorio, affermano i Sindaci, che hanno proposto di dare una moratoria di un anno (sospensione ndd) per tutte le realtà insulari in modo da effettuare un’attività di monitoraggio delle varie situazioni e degli effetti sia finanziari che sociali che si stanno verificando. L’Ancim ha inoltre deciso, nella sua Assemblea, di attivarsi anche nei confronti dei Presidenti dei tribunali per sensibilizzarli nella direzione del percorso moratorio. I parlamentari presenti in assemblea, nel condividere la giustezza delle argomentazioni dei Sindaci, hanno assunto l’impegno di richiedere anche l’incontro con il Ministro per rafforzare questo percorso moratorio nelle Isole.
 
-La riforma della geografia giudiziaria rischia, già da domani, di gettare la Giustizia nel caos organizzativo. E la chiusura del Tribunale di Mistretta e delle sezioni staccate avrà gravi ripercussioni negative non solo sui lavoratori ma anche sulla nostra comunità. Una spoliazione del territorio, diretta conseguenza della logica dei tagli lineari eseguiti sui servizi fondamentali della collettività senza alcuna attenzione ai bisogni delle persone e delle imprese. Il piano del Ministro non può funzionare così com’è. Per fare una riforma seria non serve chiudere tribunali, non bastano le deroghe e i provvedimenti improvvisati e francamente incomprensibili. Bisogna mettere mano a una riorganizzazione vera, in grado di generare efficienza e conseguenti benefici per l’economia, tagliando uffici che occupavano immobili a costo zero, procedendo ad accorpamenti verso sedi che non hanno spazi idonei per ospitare personale arredi e atti. Con ciò innescando il ricorso a nuovi contratti di locazione con grave danno per l’erario. Al riguardo, le OO.SS., vigileranno e denunceranno eventuali violazioni del rispetto dei parametri stabiliti dalle norme di sicurezza sugli ambienti di lavoro. I risparmi che derivano dalla chiusura di una sede importante come quella di Mistretta e delle sezioni staccate sono fittizi, sono un’operazione di puro e semplice ridimensionamento che allontana lo Stato dal nostro territorio, dai cittadini e dalle imprese. Una riforma che si possa definire tale dovrebbe permettere di modernizzare le procedure grazie alla digitalizzazione, di istituire programmi efficaci per il controllo di gestione, e di riorganizzare gli uffici mettendo al centro il servizio e valorizzando soprattutto le professionalità interne: occorre rinforzare organici carenti, individuare nuove funzioni da affidare al personale non togato e velocizzare i tempi. Una riorganizzazione che consenta di realizzare gli obiettivi prefissati deve essere necessariamente partecipata e condivisa, portata avanti attraverso relazioni sindacali corrette a tutti i livelli. A partire da quello locale: per questo chiediamo un incontro immediato a Mistretta. Come Cgil Cisl e Uil abbiamo manifestato le nostre preoccupazioni e fatto proposte ciò non vuol dire opporsi a qualsiasi cambiamento, ma avere il tempo di progettare insieme i cambiamenti che servono davvero a far funzionare meglio l’amministrazione giudiziaria. Non abbiamo ottenuto nessuna risposta convincente. Ma non possiamo permettere, nell’interesse dei cittadini e dei lavoratori dei tribunali, che invece di un percorso coerente di efficienza si porti avanti un progetto sbagliato. Per questo ora passiamo alla mobilitazione: per dire no alla chiusura del Tribunale di Mistretta e delle sezioni staccate e all’ennesima penalizzazione per lavoratori e cittadini, e dire sì ad una riorganizzazione vera della Giustizia che renda anche il nostro territorio più coeso, più competitivo, più capace di generare sviluppo.  

I sindacati hanno indetto una manifestazione del personale degli Uffici Giudiziari di Messina e Provincia per venerdì 20 settembre alle ore 11 di fronte la Corte d’Appello del Tribunale di Messina.

 
-Un fresco assessore di Santa Marina Salina ed un vive sindaco di Lipari, alla prima mano politica, in volo per Roma per il vertice indetto dall’Ancim (associazione dei Comuni delle Isole minori italiane). Per avere conferma dal dirigente del ministero della giustizia quanto promesso al sindaco, allo stesso vice ed al presidente del consiglio con effetto fumata dai mille colori. Forse e’ meglio chiarire che le Eolie rivorrebbero il tribunale aperto con indietro i fascicoli e non il fumo. Questo deve chiedere Orto che oltre essere avvocato e’ stato ben nutrito dal trio Leone, Pajno e Ziino. Se la nuova coppia eoliana vuole essere credibile che umilmente si accodi ad Ischia ed invece di battere le mani battano pure i pugni anche contro gli assenti che non mancano mai e si fanno notare proprio per questo.
 
-Ad integrazione di quanto comunicato dal portavoce del Comune di Lipari, si precisa che alla riunione Ancim che si terrà a Roma domani mattina, 18 settembre,  il Comune di Santa Marina Salina sarà rappresentato dall’Assessore alla Programmazione Giuseppe Capasso su delega del Sindaco Massimo Lo Schiavo, impegnato in altra sede per impegni improrogabili.
 
Ufficio stampa Comune di Santa Marina Salina
 
– di Michele Giacomantonio*
 
Domani a Roma riunione dell’Ancim nazionale per discutere della chiusura dei distaccamenti dei tribunali nelle isole minori. L’incontro avviene a seguito della richiesta di qualche giorno fa del Sindaco di S. Marina Salina Massimo Lo Schiavo , presidente Ancim Sicilia, al presidente dell’Ancim nazionale. Non potendo partecipare però Lo Schiavo  alla riunione per impegni precedenti, l’Ancim Sicilia sarà rappresentata dall’avv. Gaetano Orto, vice Sindaco di Lipari.  Probabilmente all’incontro parteciperà il direttore generale del Ministero della giustizia dott. Billitteri che dovrà confermare quanto promesso  della riunione di Roma del 4 settembre con l’Amministrazione di Lipari e cioè l’impegno a conservare nelle isole un presidio giudiziario collegato con i Tribunali di riferimento per videoconferenza.
 
*Portavoce giunta Giorgianni
 
-di Salvatore Leone
 
Alla riunione indetta dall’Ancim a Roma saranno presenti anche il Presidente e il segretario dell’Assoforense di Ischia avv. Gianpaolo Buono e avv. Francesco Cellammare. Per le Eolie sarà presente il Vice Sindaco di Lipari avv. Gaetano Orto ed il Sindaco di Salina e presidente dell’Ancim Sicilia Massimo Lo Schiavo. Intanto, l’isola d’Ischia ha costituito a cura dell’avv. Francesco Cellammare un comitato permanente con cittadini ed associazioni varie, compresa l’associazione degli handicappati, della Cisl ed Uil, per protestare contro «La riforma della geografia giudiziaria, per come concepita, che rappresenta una scelta cervellotica, illogica ed arrogante di un ministro dimostratosi presuntuoso ed incapace, che non ha voluto tenere conto che il mantenimento del presidio giudiziario sull’isola rispondeva alla necessità obiettiva di assicurare il diritto alla giurisdizione alla popolazione isolana, che altrimenti ne sarebbe stata privata in ragione della distanza siderale dell’isola dalla terraferma, della mancanza di idonei collegamenti e di tutti i disagi noti. L’Avvocatura e l’intera popolazione di Ischia non accetteranno passivamente una imposizione come questa, che sottrae loro diritti inalienabili».Gli avvocati di Ischia oltre ad avere denunziato alla Corte dei Conti il Ministro della Giustizia ed il Capo dipartimento Pillitteri, hanno intenzione di denunziare gli stessi per interruzione di pubblico servizio, in quanto le Sezioni stralcio del Tribunale di Ischia sono prive dei cancellieri, ed attualmente le udienze sono sospese. Certamente gli avvocati sono sul piede di guerra ed hanno intenzione così come gli avvocati Liparesi di adire, così come ha già fatto Silvio che di napoletano ha la fidanzata,, la Corte Europea di Strasburgo per la tutela dei diritti dei cittadini a chiedere giustizia. Diritti che sono in palese violazione con le norme europee. Per giovedì 19 inoltre è prevista nell’isola di Ischia una manifestazione eclatante di protesta da parte del comitato permanente guidato dall’avv. Francesco Cellammare. Anche gli avvocati di Lipari sono pronti ad iniziative giudiziarie nell’interesse dellapopolazione eoliana. Per le Eolie, meglio tardi che mai, con la speranza di un veloce recupero vista la buona compagnia e la lezione sulla strada da seguire. Al traguardo si attendono i portatori d’acqua di Malfa e Leni ancora fermi sulla linea di partenza. Auguriamo un buon lavoro al nostro Vice Sindaco avv. Gaetano Orto ed al Sindaco di Salina Massimo Lo Schiavo in volo per Roma. Tra un volo di gabbiani e un volo di piccioni è tutto.
Baciamo le mani
 
 -di Salvatore Leone
La voglia e la volonta’ che abbiamo inalato per difendere la sede della giustizia alle Eolie, deve portarci ad iniziare a prendere in mano questo risultato negativo e rimandarlo al mittente chiedendo scusa
alla  comunita’. Chiediamo ai 4 sindaci, per l’ultima volta, di avere fiducia e seguirci nei percorsi  che affannosamente e  velocemente  dobbiamo attraversare. Io ci sono, pronto ad affilare le pagine del codice. Se trio deve esserci, sono uno dei 3. Non magnifici 3, ma 3 padri di famiglia che desiderano aiutare 7 isole che stanno affondando. A tutti i colleghi rivolgo un appello di alta partecipazione.
Baciamo le mani.
 
-Egr. Direttore,
leggo giornalmente i vari “de profundis” che sul Suo giornale on line hanno ad oggetto la soppressione del tribunale di Lipari (per come bene osservava una Sua acuta lettrice, meglio dovrebbe parlarsi di “tribunale delle Eolie”). Naturalmente condivido il rammarico e forse ancor di più la rabbia e l’indignazione dei cittadini, ma io preferisco pensare positivo.

In un mio recente intervento evidenziavo la necessità di smetterla di piangerci addosso e rimboccarci le maniche, noi cittadini e operatori del settore, per cercare di porre una pezza a quella che si prospetta essere la più disastrosa riforma della giiustizia dalla costituzione dell’Unità d’Italia ad oggi, e poco importa – e consola – che a fregiarsi di tale non certo invidiabile “merito” siano chiamati un ministro chiaramente incompetente (oltre che protervo ed astioso) ed una burocrazia ministeriale piegata a logiche che nulla hanno a che fare con i criteri e le finalità della legge delega .

Per come bene ha detto il collega Alfio Ziino solo un asino può affermare che le Sezioni Distaccate di Tribunale non esistono più nella nostra legislazione e solo una delegazione comunale magari animata dalle migliori (ancorchè tardive) intenzioni ma certamente a digiuno di cose di diritto poteva bersi  una tale panzana, così come il resto di quanto poi riportato nell’oramai famoso comunicato della “fumata grigia”.

Quello che ho sempre rimproverato – anche nel corso dei diversi incontri –  alla amministrazione liparese è proprio il non essersi affidata, o comunque non aver voluto accettare, la collaborazione degli avvocati liparesi sotto il profilo consultivo nella materia specifica. Andare a parlare di cose che non si conoscono appieno e delle quali pertanto non sia ha quella piena padronanza tecnico-giuridica che consenta di replicare alle siderali sciocchezze ministeriali è stato come entrare nell’arena ed affrontare il toro completamente vestiti di rosso.

Gravemente e colpevolmente tardivo ritengo sia poi da considerare il risveglio dal “letargo” di Massimo Lo Schiavo (gli altri sindaci di Salina: non pervenuti). Anche io, come il collega Leone, attendo ancora notizie da quel primo cittadino; nel mio caso era in viaggio da Palermo quando lo contattai telefonicamente per sollecitargli le dovute iniziative. Attendo ancora, come da Marco Giorgianni, una sua telefonata. No comment.

Ma andiamo al concreto:  come ho avuto modo di anticipare qualche giorno addietro, sto personalmente seguendo la strada del referendum (nazionale e non “regionale” come erroneamente riportato da qualche organo di stampa) mentre il collega Avv. Leone tiene i contatti con gli avvocati delle altre isole minori interessate (Ischia, La Maddalena ecc.) ove a breve dovrebbe tenersi in incontro – dibattito alla presenza della Cancellieri (se riesce a spostare la sua massa corporea dalla comoda poltrona ministeriale) e degli avvocati delle isole minori. Altri colleghi, come Alfio Ziino, prospettano la possibilità di interessare l’Europa alla luce del trattato di Amsterdam; senz’altro una strada comunque da seguire.

Attendo quindi una telefonata dal collega Ziino di modo da metterlo in contatto ove lo volesse – e qualora egli stesso non ne avesse già personale conoscenza – con la professoressa  Lina Panella, docente di materie comunitarie presso l’Università di Messina, al fine di approfondire l’argomento e vagliare la fattibilità di una iniziativa di tal genere.

Quanto alla iniziativa referendaria ritengo assolutamente positivo che, oltre alla Regione Abruzzo che ha già deliberato in tal senso,  in  data 12.09. u.s. anche la I commissione consiliare permanente della Regione Campania ha deliberto alla unanimità una doppia iniziativa:

a) la partecipazione al referendum abrogativo della normativa sulla revisione della geografia giudiziaria;

b) una iniziativa, assunta ai sensi dell’art.26 del nuovo statuto regionale,  per una proposta legislativa tendente alla modifica  dei criteri di revisione della geografia giudiaziaria basata sul principio della necessità di un presidio territoriale dello Stato in materia di Giustizia e che tenga conto delle caratteristiche geomorfologiche del territorio nonchè delle difficoltà di collegamento oltre, naturalmente, del potenziale tasso di criminalità.

Anche il Consiglio regionale della Regione Basilicata,  nella prima seduta post ferie del 10.09. u.s., ha deliberato, sempre alla unanimità, di richiedere la consultazione referendaria.

E con tale iniziativa sono già quattro (Abruzzo, Puglia, Campania e Basilicata)  le regioni che hanno scelto di percorrere quella strada.

Quanto alla Sicilia, come sempre i suoi parlamentari sono in tutt’altre faccende affaccendati visto che si stanno sbranando per un posto in giunta.

Confido comunque (con le dovute cautele, conoscendo i politici) nelle rassicurazioni giunte dal Presidente dell’Assemblea Ardizzone e dall’On.le Venturini al Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Mistretta, con il quale sono in costante contatto.

Qualora si raggiunga il numero di 5 consigli Regionali l’iniziativa referendaria potrà partire e la Corte di Cassazione dovrà procedere al vaglio della sua ammissibilità che, qualora esitato positivamente,  porterebbe l’Italia al voto già nella prossima primavera.

Armiamici quindi di iniziativa ed impegno e smettiamo di frignare.

Non so se tale attivismo porterà a risultati concreti ma certamente, se tutto dovesse andare comunque perso, io ed i colleghi che hanno  a cuore la gravità del problema potremo guardarci allo specchio senza vergognarci di noi stessi e nella piena consapevolezza di averci provato sino in fondo, con costanza ed impegno; altri non so, francamente, se potranno fare altrettanto.

Angelo Pajno

Isole minori d’Italia&Tribunali chiusi. Vertice all’Ancim con il capo di gabinetto del ministero della giustizia. “Moratoria di un anno?”ultima modifica: 2013-09-19T09:08:04+02:00da leonedilipari
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