Lipari. Tribunale che se ne va. -7. “La fumata è “nerissima” e le campane stavolta devono suonare a morto…”. Le reazioni nel web

lucazaia.jpgdi Luca Zaia

Ho avuto modo di leggere il COMUNICATO STAMPA pubblicato dal Sindaco del Comune di Lipari, Rag. Marco Giorgianni, in merito alla “Missione romana” del 4 settembre u.s., relativamente all’annosa questione “Chiusura della sezione del Tribunale di Lipari” e, analizzandone il contenuto, sono giunto a conclusioni del tutto diverse rispetto a quelle del comunicato medesimo, ritenendo comunque che, in questo momento, l’unico dato certo è che la sezione del Tribunale di Lipari chiuderà e che, conseguentemente, da Roma non abbiamo ricevuto una fumata bianca o nera, ma nerissima.

Come cittadino e come professionista, non posso assolutamente accettare la prospettata ipotesi alternativa al mantenimento della sede del Tribunale di Lipari, posto che, se da un lato l’incombente del deposito cartaceo di atti e documenti probatori verrà superato dall’introduzione del processo telematico, dall’altro è mera fantascienza ipotizzare una futura, quanto aleatoria, riforma del processo civile che introduca la possibilità di rendere deposizioni in video conferenza. Ciò perché, a mio modesto parere, la necessità di un contraddittorio fisico e diretto, e non già meramente telematico, tra le parti in causa, i testimoni escussi e il giudicante, che caratterizza il processo civile, mal si concilia con un’udienza celebrata virtualmente.

E ciò, ovviamente, con il benestare di tutte le parti della controversia.

Considerazioni, queste, che – suppongo e spero – siano state concepite anche dal Vice Sindaco, Avvocato Gaetano Orto.

Inoltre, dobbiamo ricordare che la riforma della geografia giudiziaria è stata partorita rivendicando il principio cardine della “Spending Review” e, quindi, mi domando quale risparmio di spesa consentirebbe il mantenimento di un’aula giudiziaria a Lipari, destinata alla sola celebrazione di udienze in video conferenza.

E sempre parlando di “Spending Review”, mi domando che senso abbia trasferire una parte dell’archivio storico (i fascicoli più recenti) della sede del Tribunale di Lipari a Barcellona, in locali messi a disposizione dal Comune del Longano (ovviamente versando un regolare canone di affitto) e mantenere la parte più datata dell’archivio nei locali di proprietà del Comune di Lipari, continuando a sopportarne i costi.

In ogni caso, ritornando al comunicato, evidenzio che, se è pur vero che l’attuale ordinamento giudiziario (o meglio quello figlio della riforma Severino) non prevede più la figura della Sezione Distaccata, è altrettanto vero che inizialmente la Legge delega prevedeva un’unica eccezione, rappresentata dai contesti territoriali particolarmente disagiati, e tra questi, ovviamente, le Isole minori; eccezione che, come noto, è stata del tutto trascurata in sede di conversione.

Pertanto smettetela di parlare di fumate bianche, nere o grigie e smettetela di sbandierare ai sette venti il ricorso al TAR di Catania, la cui prossima udienza è fissata, soltanto, per il 24 SETTEMBRE, ovvero dopo il fatidico 13 SETTEMBRE, e cioè dopo la chiusura della sede di Lipari.

Da domani, il Cancelliere Nino Paino chiuderà negli scatoloni centinaia di fascicoli, ognuno dei quali racchiude un pezzettino della storia di Lipari, e da lunedì, quindi, Barcellona avrà inglobato ed assorbito, non solo il nostro Tribunale con il relativo carico di lavoro, ma anche la nostra storia, o meglio un pezzo della storia di ciascuno di noi.

VERGOGNA VERGOGNA VERGOGNA!!!!

VERGOGNA perché si continua a vedere il bicchiere mezzo pieno, piuttosto che mezzo vuoto, quando invece il bicchiere è completamente vuoto.

VERGOGNA perché la chiusura del Tribunale di Lipari è frutto di una clamorosa sconfitta politica.

Ed infatti, in occasione dell’ultimo Consiglio Comunale è stato elencato tutto quello che l’attuale amministrazione ha fatto per salvare il Tribunale di Lipari; in realtà ben poco, posto che l’unica concreta azione intrapresa è stata, in realtà, un’azione giudiziaria (il famoso ricorso al TAR), mentre di politico nulla è stato fatto, o meglio quel poco che è stato fatto, seppur tardivamente e per puro dovere istituzionale, senza anima e convinzione, non ha sortito alcun effetto.

La trasferta romana dei nostri rappresentanti avrebbe avuto senso un anno fa, o addirittura, anche sino a 6 mesi fa.

Il mio grido di sdegno è rivolto verso tutti.

Peraltro, credo che la delibera adottata all’unanimità, seppur in seconda convocazione, dal Consiglio Comunale di Lipari sia arrivata in evidente ritardo e non abbia fatto altro che rimarcare le deficienze logistiche della sede centrale, segnalate, in passato, a tutti (Sindaco, Vice Sindaco etc…) da noi Avvocati e che avrebbero legittimato la concessione della proroga prevista dall’art. 8 D.Lgs. 15512 (di cui ha usufruito la sezione di Ischia), previa presentazione di una specifica istanza da inoltrare entro il 30 aprile u.s. che, per Lipari, non è stata presentata.

VERGOGNA infine – lasciatemelo dire a voce alta – ai “NOSTRI REFERENTI POLITICI” romani, ministri e non, anche titolari di cittadinanze onorarie, che, in nome di tristi giochi di potere, hanno calpestato, per l’ennesima volta, i nostri diritti.

Concludendo, se qualche mese fa, in occasione della nomina a Ministro di un figlio di questa terra, le campane della Chiesa di Pianoconte suonavano a festa, oggi che quel Ministro – sempre figlio di questa terra – ci ha abbandonato al nostro triste destino, dovrebbero suonare il trapasso funebre, perché i nostri diritti, un pezzo della nostra storia e della nostra economia, SONO MORTI, chiusi dentro scatoloni, in cui è leggibile soltanto il destinatario: “TRIBUNALE DI BARCELLONA P.G.”.

LE REAZIONI NEL WEB.

Giuseppe Carrà: Caro direttore, condivido pienamente l’amaro e rassegnato sfogo dell’amico e collega Luca Zaia. Il dado è tratto per cui da lunedì 13 settembre formalmente (sostanzialmente già da qualche giorno) Chiuderà la sezione distaccata del Tribunale di Lipari. Le nostre isole perdono un presidio di legalità importante in un periodo, in cui, paradossalmente la microcrimilità è in costante ascensa anche fa noi. Si poteva far qualcosa certamente si. Come ebbi a dire tempo fa, la chiusura di un istituzione in un territorio disagiato come il nostro rappresenta un impoverimento e l’impossibilità di un esercizio pieno e compiuto dei diritti costituzionalmente garantiti. Si faccia tesoro di questa sconfitta per evitarne altre chi di dovere si attivi per tempo anche con prese di posizioni eclatanti (in passato le isole e gli isolani politici e non hanno saputo e voluto difendersi e difendere certi diritti, basta leggere la storia del nostro territrorio).

Italo Toni: Ciao Luca ho letto il tuo articolo, so che ti sei battuto con tutta la tua forza per non chiudere il Tribunale, ma questo non è bastato, dobbiamo ringraziare i nostri politici che se la sono presa comoda, adesso si che perdiamo un pezzo di storia delle nostre isole, sono veramente amareggiato.
Ogni posto di lavoro che si perde nelle nostre isole è come un uomo destinato a morire!

Albina Carbone: Io affatto…cosi’ la smettono con le denunce.

Lipari. Tribunale che se ne va. -7. “La fumata è “nerissima” e le campane stavolta devono suonare a morto…”. Le reazioni nel webultima modifica: 2013-09-07T10:59:43+02:00da leonedilipari
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