Lipari – Altra tragedia nell’arcipelago delle Eolie. E’ morto Pino Natoli. Aveva 57 anni. Lavorava nella farmacia dell’ospedale di Lipari. Stamane verso le 12,30 aveva avuto un grave incidente stradale. Mentre percorreva con il suo scooter la via professore Emanuele Carnevale si è scontrato con un’auto. Le condizioni dell’isolano erano apparse subito gravi.

Trasportato con l’ambulanza del 118 era stato operato per la rimozione della milza letteralmente spappolata. Nell’addome i medici avevano rinvenuto ben 3 litri e mezzo di sangue. Intubato, subito dopo con l’elicottero del 118 era stato trasferito a Messina. Ma il suo cuore nel pomeriggio ha cessato di battere al pronto soccorso del “Papardo”. Pino Natoli che viveva a Canneto aveva la passione della foto. In passato era stata la sua attività principale.

Sulle cause del sinistro indagano carabinieri e polizia municipale. Ironia della sorte: la notizia del decesso di Pino Natoli è giunta mentre da Milazzo arrivava il traghetto “Laurana” della Compagnia delle Isole con a bordo la salma dello sfortunato isolano Bartolo Todaro che sabato mattina aveva perso la vita dopo il crollo del muro di un rudere a Quattropani. La nave lo aveva salutato con tre fischi. E ora sull’isola si piangono due vite umane. 

IL CORDOGLIO.

Angelo Sidoti: Non ho parole. Lo conoscevo bene. Sentite condoglianze alla famiglia in particolare ad Agostina e Maurizio.

Tommaso Orioles: Le più sentite condoglianze alla famiglia. Davide Sessa: Condoglianze.

Pino Portelli: Persona perbene.

Letizia Oriente: Tantissime condoglianze alla famiglia.

Renata Repich:  Mi dispiace moltissimo era una bella persona peccato condolianze per la famiglia.

Giuseppe Cafarella: Sentite condoglianze alla famiglia. Pino è stato un grande amico!

Salvatore D’Amico: Condoglianze a tutta la famiglia.

Giannina Zuradelli: Giunga alla famiglia del compianto Pino Natoli sentite condoglianze.

Bartolo Matarazzo: Grandissima perdita per la scomparsa cosi prematura del caro Pino Natoli. E’ propio vero come dicono i nostri Saggi Antichi: i migliori, i piu’ buoni e generosi ci lasciano sempre all’improvviso lasciandoci quasi senza parole. Ciao Pino Tu che sei gia’ in Paradiso salutami un’altro Pino, si mio Papa’ Pino Matarazzo. Vi voglio Bene. Ciao.

Giuseppina De Maria: Sentite condoglianze alla famiglia. Riposa in pace.

Michele Quadara: Ricordando Pino “color”. Ciao Pino,  è con incredulità che ieri sera ho appreso la notizia della tua dipartita. Sono rimasto senza fiato. Quando sono andato via dall’ospedale e ho salutato Agostina, Maurizio e le tue figlie, mi sentivo più sollevato, l’intervento era andato bene. Poi un fulmine a ciel sereno. Sentendomi al telefono con qualche collega traspariva dalle nostre voci il dolore per la perdita di “Pino color”, così ti abbiamo sempre chiamato affettuosamente. Dolore certamente non paragonabile alla sofferenza dei tuoi familiari. Subito scorrono nella mia mente i ricordi: la tua risata contagiosa, il suono allegro del tuo cellulare con la melodia di una tarantella, lo scambio delle nostre opinioni, insieme a Nino Allegrino, sulla qualità delle macchine fotografiche. Quando c’era da immortale un momento particolare della nostra vita nel “capannone” a chi ci rivolgevamo? A Pino color, sempre pronto con la sua macchina fotografica. Anche ieri mattina hai avuto il tuo ennesimo gesto di affetto verso di noi: ci hai portato “i survi” (le sorbe). Questa mattina arrivando in ufficio ho trovato dietro la porta il tuo amichetto, il cucciolo bianco che come tutti i giorni ti aspettava per fare il giro in moto insieme a te. Come spiegargli che Pino non verrà più, che non ci aprirà più gli uffici la mattina? Forse non c’è bisogno di farlo, lo capirà da solo. Prego il Signore perché nella Sua infinita misericordia ti accolga nella Patria Celeste. Da lassù ne potrai fare di foto ma soprattutto potrai intercedere per la tua famiglia e i tuoi cari. Quante foto mi hai fatto vedere: paesaggi, fiori, i gabbiani all’alba; ieri l’ultima: un tramonto, quello della tua vita terrena. Mi mancherai. Anzi ci mancherai. Ciao “Pino Color”.