TURISMO, LOW-COST SI’, MA COMODO

f876d38057f9297e30c5af4f2fcb13b5.jpgViaggiare low-cost piace ancora agli italiani, ma senza rinunciare al comfort. Primi in questa categoria i vacanzieri milanesi – spiega uno studio elaborato da un portale dedicato alle vacanze, che ha messo in evidenza le preferenze degli italiani a seconda delle diverse città di provenienza – che il più delle volte (72%) optano per pacchetti all-inclusive per vacanze chic all’insegna della comodità.

Diverse le scelte dei turisti low-cost romani, che in prevalenza (58%) acquistano soggiorni più spartani, conditi soltanto da qualche piccolo lusso. Sempre i romani, informa lo studio, preferiscono i viaggi ‘fai da te’, optando per le superofferte periodicamente on-line a seconda della disponibilità del momento.

Tendenza a cui sembrano essere sensibili anche i turisti low-cost di Napoli (57%) e di Bologna (53%). Sempre secondo il portale di viaggi on-line, la maggior parte dei milanesi (62%) e dei torinesi (60%) sceglierà di trascorrere le proprie vacanze all’estero, mentre i romani (58%) e i napoletani (54%) opteranno per mete italiane.

E se a Milano il 68% dei vacanzieri partirà per una settimana, per i romani la scelta sarà assai diversa: il 52% di questi ha infatti dichiarato che quest’anno si prenderà una vacanza di almeno 2 settimane.

Intanto Pricewaters ha illustrato uno studio sullo sviluppo della Sicilia presentato al workshop organizzato da Class Editori.

“Fino al 2006 il settore turistico siciliano è cresciuto con tassi interessanti, ma i risultati del 2007 e le previsioni 2008 non sono confortanti: stime di Federturismo per l’isola parlano di una riduzione degli arrivi del 10 per cento nel 2007 e del 2 per cento nel 2008”.

Secondo lo studio, i giorni di permanenza media dei turisti in Sicilia sono circa 3, mentre il tasso di utilizzazione netta degli alberghi è circa il 38 per cento, contro una media italiana del 40. L’economia turistica regionale pesa l’8 per cento sul Pil regionale, valore simile a quello tedesco (8,6), ma inferiore all’Italia dove il rapporto è del 10 per cento, alla Spagna (18,2), al Messico (13,9) e all’Austria (14,5).

Secondo Gaetano Neri di Pricewaters, “lo sviluppo dell’isola non può trascurare le infrastrutture, carenza particolarmente penalizzante per la valorizzazione e lo sviluppo del territorio”. Solo tre province siciliane (Messina, Trapani e Palermo) hanno un indice superiore alla media nazionale per reti stradali e strutture aeroportuali

TURISMO, LOW-COST SI’, MA COMODOultima modifica: 2008-06-20T17:35:40+02:00da leonedilipari
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