Il governatore Rosario Crocetta si è però accorto che quei parametri avrebbero finito per favorire, in molti casi, manager che da anni ricoprono ruoli di vertice nella sanità siciliana.
La lista di aspiranti al colloquio orale, che doveva essere resa nota venerdì scorso, è stata però congelata.
«La notizia del giorno sembra essere un poco appassionante dibattito sui criteri di nomina dei direttori generali delle aziende sanitarie siciliane – dicono Michele Palazzotto e Renato Costa, rispettivamente segretari regionali della Cgil Funzione pubblica e della Cgil medici -. Appare abbastanza riduttivo disquisire sul valore di rigidi criteri (alcuni invero abbastanza incomprensibili come il dato anagrafico) di inclusione o di esclusione, lasciando in secondo piano le vere necessarie caratteristiche utile a ben amministrare il ‘bisogno di salutè».
«È necessario smetterla – proseguono – con le derive aziendalistiche che riducono i nostri ospedali ad attività commerciali dove l’unico obiettivo è rappresentato dalla compatibilità economica delle prestazioni erogate. Serve un percorso trasparente, supportato da curriculum idonei ma associato a quelle qualità umane e personali indispensabili a chi deve svolgere un compito cosi delicato».