di Michele Sequenzia
Perché il governo non sa ascoltare, riflettere invece che manganellare? Dove sono finiti gli ideali della cosi tanto declamata “Unità d’Italia”? Dell’unione dei suoi popoli, delle sue genti che la compongono, dal sud al nord, che tanto fecero per una Italia unita? Che cosa ce ne facciamo oggi, noi giovani Italiani, ridotti in schiavitù da un sistema politico che mira al mero profitto, che affossa l’intelligenza creativa? Quale futuro ci propone il governo azzerando la cultura di interi secoli, di un immenso patrimonio storico-scientifico di una civiltà greco-romana, rinascimentale e risorgimentale? A che cosa servono la scuola, lo studio, l’educazione, la ricerca se debbono essere ridotte ad un bilancio aziendale costi/benefici? Sarebbe questo il vostro incentivo alla “ Cultura”? Secondo voi, Leonardo da Vinci cosa è ? Uno spreco di risorse?Volete metterci, in fila, vedere se siamo bravi, se vi obbediamo e vi facciamo comodo, oppure ci cacciate via dalla scuola?
Volete che, una gran parte di noi, rimanga ignorante, ultimi in classifica? Cari signori che avete il potere, noi abbiamo capito che cosa volete. A voi la democrazia, la libertà di pensiero, di libertà di espressione dei giovani non piace. A voi, le nostre idee non piacciono, e nemmeno le nostre giuste rivendicazioni. Voi volete imporre le vostre idee con la forza., senza dialogo. E’ già successo in Italia. Basta rileggersi “ I vecchi ed i giovani” , un romanzo dello scrittore siciliano Luigi Pirandello scritto nel 1913. Cari signori del governo, siete praticamente rimasti fermi al secolo scorso. Come già scrisse Pirandello, ancora oggi pende un giudizio storico molto severo sul processo di unificazione italiana . L’Italia di oggi ha gli stessi problemi irrisolti di 100 anni fa. Esiste ancora un forte opposizione che divide il nord dal sud. Gli studenti in Piemonte vogliono rifare l’Italia, farla diversa da quella di oggi, si sono vestiti da garibaldini. Di quale “ Unità” stiamo parlando se ancora oggi, scrive Pirandello, “ molti reazionari ed antidemocratici italiani che non hanno saputo passare dagli ideali alla realtà, si trovano ad essere responsabili degli scandali, della corruzione e del malgoverno che sta investendo l’intera società ”?.
Perché non andate in pensione? Quanti vecchi personaggi siedono inutili in Parlamento, in Regione, nelle Provincie e quanti di loro sono logorati dal tempo, senza più idee. Cosa ci vogliono proporre ora, con il Terzo Polo? Una nuova ammucchiata di ex vecchi politici trombati? Sapete almeno dirci quanto ci costa questo vostro capriccio? Quanti milioni di euro per soddisfare le vostre brame di potere? Quante nuove tasse, quanti nuovi debiti tutti a nostro carico? Ci sono tanti giovani, tante forze nuove, giovani cervelli con tanta buona volontà, pronti ai sacrifici, che non trovano che cosa fare in questa Italia sempre più povera..
Tutti costoro sono un peso insostenibile per la società e per le famiglie. Se questi giovani parlano, esprimono e urlano il loro dissenso, fanno sentire le loro voci nel deserto della politica , è perché sono stanchi di voi al governo, delle vostre incapacità di gestire la scuola. Vogliono far crescere la loro cultura, migliorare la loro vita, avere lavoro e sicurezza economica. Quale è il futuro oggi per milioni di giovani italiani? Che ne volete fare? Dove devono andare? Emigrare? Oggi , nessuno di voi politici ama i giovani, nemmeno il nascente terzo Polo. Vi ricordate “ i bamboccioni” del professor Padoa Schioppa, buon anima? Passano gli anni ma al governo ci sono solo fotocopie di quelli precedenti. Siamo governati male, non ci sentiamo compresi, non ci sapete ascoltare, non ci capite, non avete a cuore i vostri figli. Il nostro Premier dove vuole portarci? Si trascina stancamente, in cerca di “ maggioranza”, continua la sua campagna acquisti, ovunque trovi uno scontento, di qualsiasi partito, lo compra, lo paga, così rinforza solo il suo “ Partito Unico”. E di noi che pensa di fare? E’ così che si governa l’Italia? Guai a parlare con i suoi ministri. Sanno solo urlare ed insultare. Abbiamo tutti visto e sentito come la pensa il ministro La Russa. Alla larga da certi tipacci vi raccomando.