Vorrei potervi abbracciare tutti, uno per uno e ringraziarvi con il cuore in mano per l’affetto, la solidarietà e la vicinanza che avete mostrato verso me e la mia famiglia. Amici lontanissimi e vicini, conoscenti, clienti, colleghi, collaboratori, compagni.. Chiunque abbia avuto la fortuna di ricevere un sorriso, di scambiare una battuta oppure un semplice saluto con il mio Papi, come lo chiamavo io.
Continuo nel ringraziare profondamente gli amici di mia madre,di mio padre, le mie amiche meravigliose, il mio ragazzo, ed infine, la cosa più importante… La mia famiglia. Perchè sono loro che mi danno la forza, sono loro che mi stanno accanto giorno e notte, sono loro che mi stanno tendendo la mano nel percorrere questa strada così disastrata e difficile per i miei 20 anni.
E poi… Lo faccio per lui, per papà che avrebbe voluto così.
Queste erano le sue parole:
“Dedico questa collezione etnografica a mia figlia Manuela, oggi diciottenne, con la speranza che le offra una dignitosa vita culturale; con l’augurio che questi avanzi di antichità ormai salvati dalle ingiurie del tempo concorrano a formare le basi delle indagini scientifiche imposte da rapido progredire della società; con la certezza che accetti quanto ho realizzato e soprattutto senta, come me, il desiderio di continuarla, ampliarla e migliorarla”
Io andrò avanti, lui era la nostra protezione, adesso sono io che devo proteggere me, mia madre e tutto quello che ci ha lasciato. Cercherò di farlo con tutte le mie forze, cercherò di farlo nel miglior modo possibile, cercherò di farlo con dignità, rispetto, furbizia che non guasta mai e con l’umiltà, i valori e i principi morali che lui mi ha impartito.
Tutto ciò che mi circonda fa parte di lui ed io non lascerò niente al caso.
Ciao Papi, La tua Amatissima figlia.