NICOLA STOLFI è nato a Roma nel 1943. Ingegnere, ha lavorato nella Confederazione Italiana Agricoltori, nella quale ha ricoperto la carica di responsabile nazionale del Dipartimento Ambiente. Sino ad ora la sua esperienza di scrittore si è espressa esclusivamente nell’ambito della sua attività professionale. “Cosa mi racconti di bello? Novelle e racconti” è la sua opera prima.
“PER NON MORIRE DI MAFIA” DI PIETRO GRASSO E ALBERTO LA VOLPE. Il maxiprocesso – Giovanni Falcone e la Procura Nazionale Antimafia – Dalla stagione delle stragi eversive alla cattura di Provenzano – Le altre mafie – Le armi dell’antimafia: La mafia non si arrende mai. Non è la dichiarazione di chi teme la sconfitta, ma il promemoria quotidiano di un magistrato impegnato da trent’anni contro la criminalità organizzata e convinto che, per contrastarla, sia necessario avere la percezione esatta della sua pericolosità. Le rivelazioni dei pentiti, la celebrazione dei processi, lo smantellamento del vertice di Cosa Nostra non hanno segnato la fine delle cosche. Ai colpi inferti dagli investigatori, l’organizzazione ha ribattuto ogni volta con nuove strategie, dalla collusione con la classe politica dominante, agli omicidi eccellenti, alle stragi. Oggi la mafia sembra scomparsa e, invece, ha solo cambiato volto: non più una piovra, ma una rete invisibile infiltrata nei colossali affari degli appalti edilizi, della droga, della contraffazione. Un sistema moderno e sofisticato, che si è adattato alla realtà dell’economia globalizzata. Dalla Procura Nazionale Antimafia, l’organismo che coordina le indagini condotte su fronti interni e internazionali, Pietro Grasso ripercorre la stagioni della guerra alla Cupola siciliana in un racconto schietto, che affronta anche questioni delicate: i legami tra mafia e politica, gli scontri all’interno della magistratura, le carenze legislative e di mezzi. Spiega inoltre gli ultimi sviluppi delle attività di ‘ndrangheta e camorra e traccia una mappa delle nuove mafie (cinesi, russe, albanesi, nigeriane, colombiane), individuando le strade e gli strumenti che ci permetteranno di non morire di mafia, di non sottometterci al suo potere. Una testimonianza rigorosa e misurata, resa da chi ha fatto della lotta alla mafia il compito di ogni giorno. Un lavoro rischioso, silenzioso e concreto, da compiere raccogliendo fatti, esibendo prove, rispondendo alla legge.
PIETRO GRASSO è in magistratura dal 1969. Nel 1980 è diventato titolare dell’inchiesta relativa all’omicidio di Piersanti Mattarella, presidente della Regione Sicilia, e nel 1985 è stato giudice a latere nel primo maxiprocesso a Cosa Nostra, che ha coinvolto 475 imputati. Nel 1992, dopo la collaborazione con la Commissione Parlamentare Antimafia e il Ministero di Grazia e Giustizia, ha preso servizio presso la Procura Nazionale Antimafia, cha ha lasciato nel 1999 per ricoprire il ruolo di Procuratore della Repubblica di Palermo. Dall’ottobre 2005 è Procuratore Nazionale Antimafia.
ALBERTO LA VOLPE è giornalista della Rai. È stato vicedirettore del Tg3, responsabile degli Speciali del Tg1, direttore del Tg2. Ha condotto il programma Lezioni di mafia, ideato con Giovanni Falcone poco prima del suo assassinio. È stato in seguito deputato e ha lavorato a un disegno di legge per norme più incisive sul riciclaggio. Come Sottosegretario al Ministero dell’Interno, con delega alla Legalità, nel governo D’Alema, ha contribuito all’abbattimento di nove torri costruite abusivamente nella terra dei Casalesi. Ha pubblicato L’inchiesta (1988) e Diario segreto de Nemer Hammad (2002).