Tanto per cominciare ha scoperto che l’amministrazione “regala” all’Inps un milione di euro all’anno. “Avendo trasformato dei contratti a termine in rapporti a tempo indeterminato – afferma il neo sindaco – il Comune avrebbe dovuto pagare meno contributi, invece per una questione di sciatteria ha continuato a versare l’importo maggiore dovuto per i contratti a tempo”. Ma c’è di più. Palazzo delle Aquile versa 42 milioni di Iva per le aziende partecipate, controllate dallo stesso comune, “solo che il comune non emette fatture, per cui non deve versare nulla”.
Poi il capitolo Tarsu. Le aziende comunali pagano la tassa sui rifiuti all’esattoria, imposte che tornano al comune, proprietario delle aziende, “che però in questa partita di giro – denuncia Orlando – paga l’aggio all’esattore”. E poi la fetta più grossa: 120 milioni incassati dall’autorità portuale per le concessioni di aree che, secondo Orlando, appartengono al comune e che adesso lui rivendica.
Insomma, l’Orlando furioso non si smentisce. Agli attuali vertici delle aziende comunali partecipate dice netto: “Magari mi chiamano per offrire le dimissioni lasciando campo libero all’amministrazione, senza resistenze d’appartenenza”. E avverte: “Non vorrei che qualcuno pensasse di assegnare incarichi o procedere a nomine da basso impero: le impugnero”.
Cartolina anche per i dipendenti comunali. “Non vedo l’ora di licenziare un dipendente che non lavora, finirei sulla prima pagina del New York Times; se ne assumessi 4 finirei sulla quarta pagina della cronaca giudiziaria. Scelgo il New York Times”. Avvertimento anche per “la casta”.
“Darò disposizione ai segretari di commissione di segnare gli orari di entrata e d’uscita dei consiglieri comunali, perchè non può capitare come in Valtellina (ride) che il consigliere firma, se ne va e prende il gettone”, avverte Orlando.
E via con l’elenco delle “mille piccole cose” da fare: dalla cittadinanza onoraria a chiunque risieda a Palermo (stranieri compresi), sedute consiliari in streaming, costituzione di una serie di Authority (sport, salute, cultura e legalità, turismo) a costo zero, una sottoscrizione per l’acquisto dell’appartamento alla Kalsa dove nacque Paolo Borsellino da trasformare in casa della memoria, revoca delle autorizzazioni nelle corsie riservate (fatti salvi mezzi sicurezza e portatori handicap), sistemazione di 4mila metri quadrati di piante nei quartieri periferici, apertura delle ville e dei palazzi comunali chiusi, sostegno al Gay Pride, una casa comunale in ogni circoscrizione, l’istituzione di un consiglio comunale per l’economia e il lavoro.
Infine una promessa per la festa del 15 luglio dedicata a Santa Rosalia, patrona della città. “Salirò sul carro per gridare ‘Viva Palermo Viva Santa Rosalia – dice Orlando – me lo hanno chiesto i palermitani durante la campagna elettorale”. Un ritorno alla tradizione, dopo il tradimento dell’ex sindaco Diego Cammarata che sul carro non volle salire.