La formula letta dal segretario Lupo, approvata a maggioranza dalla direzione, recita: “Il Pd confermando le decisioni dell’assemblea del 19 giugno e ritenendo esaurita la fase del governo tecnico al fine di fare avanzare uno nuovo percorso politico è pronto ad aprire una nuova fase alla Regione per verificare e costruire un’alleanza politica in grado di dare forza per superare i limiti dell’attuale esecutivo”.
Pur non dichiarandosi a favore di un governo politico ma ribadendo che la fase tecnica è chiusa, il Pd conferma il sostegno a Lombardo con l’obiettivo di incidere sulle decisioni politiche.
Durante le dichiarazioni di voto, il senatore Lumia e il capogruppo all’Ars Cracolici si sono nettamente schierati contro le posizioni espresse da Migliavacca. “La lettura di Migliavacca forse va bene a Roma – ha detto Cracolici – ma in Sicilia no, rivendico l’azione finora condotta nell’isola”.
MA CHE SCINTILLE: Scintille alla direzione regionale siciliana del Pd. Ad accendere la miccia e’ stato l’intervento del senatore Pd Enzo Bianco che ha ribadito piu’ volte che il partito “non puo’ continuare ad appoggiare Raffaele Lombardo alla guida del governo regionale in Sicilia” dopo l’inchiesta che lo ha visto coinvolto, anche se nei giorni scorsi la procura di Catania ha derubricato il reato da concorso esterno in associazione mafiosa a reato elettorale. “Noi siamo il partito di Piersanti Mattarella e di Pio La Torre -ha proseguito Bianco- quindi non possiamo continuare ad appoggiare questo governo”.
Ma dal fondo della sala si e’ alzata la voce di Giuseppe Arnone, del Pd di Agrigento che ha citato il senatore Pd Vladimiro Crisafulli, presente in aula, qualche tempo fa coinvolto in una inchiesta di mafia. A quel punto Crisafulli ha iniziato a gridare rivolgendosi alla direzione del Pd: “o lo fate uscire voi o chiamo i carabinieri”. E Arnone ha controbattuto: “chiamate pure i carabinieri ma io non esco”. La tensione e’ salita alle stelle e soltanto dopo una decina di munuti la situazione e’ tornata alla normalita’. Adesso la riunione prosegue con l’intervento di Giovanni Papania.