di Peppe Cariddi
Dopo la cessazione di un piccolo trabocco nel pomeriggio del 10 febbraio, ha ripreso l’attività effusiva nelle ore mattutine del giorno successivo. Durante il pomeriggio del 11 febbraio, si sono formate tre piccole colate laviche, la più occidentale delle quali si è espansa per alcune centinaia di metri. Nella serata dello stesso giorno erano attivi ancora due flussi, verso nord e nord-ovest; queste colate sono rimaste alimentate fino alla mattina del 12 febbraio. Il flusso più occidentale si è successivamente arrestato, mentre quello diretto verso nord è continuato fino al primo pomeriggio dello stesso giorno.
Dopo un intervallo di non visibilità dovuto alle cattive condizioni meteorologiche, nella tarda serata del 12 febbraio, era attiva una nuova colata di lava diretta verso nord-ovest. Questo flusso è progessivamente diminuito, ma era tuttora in corso quando, nel corso di un forte temporale nella zona di Stromboli, si è interrotta la trasmissione delle immagini delle telecamere di sorveglianza a quota 400 m. Alla ripresa della trasmissione video, verso le ore 10:00 GMT del 13 febbraio, la colata lavica del giorno precedente era tuttora attiva. Inoltre, la bocca N2, posta sull’orlo nord-occidentale della terrazza craterica, produceva una continua attività di spattering, che ha generato una piccola colata di lava che si è affiancata a quella già attiva .
L’attività di spattering è durata per alcune ore per diminuire nel tardo pomeriggio del 14 febbraio. Successivamente, l’attività effusiva ha subito una forte diminuzione, generando solo piccoli trabocchi, con colate lunghe alcune decine di metri, in direzione nord-ovest. Nelle ore mattutine del 17 febbraio, l’attività effusiva è del tutto cessata. Al momento si osserva solo la normale, persistente attività stromboliana caratteristica di questo vulcano.