di Gianluca Rossellini
PRESTI: «MIOPIA CULTURALE» – Antonio Presti, imprenditore, artista e mecenate, che in tutta la Sicilia ha creato insieme anche ad altri scultori delle installazioni per il progetto Fiumara d’Arte, però difende l’amministrazione e Arena sottolineando: “Capisco il dibattito, ognuno è libero di pensarla come vuole, ma non condivido che questo tipo di discussione scatti solo quando si tratta di opere d’arte. Quando invece vengono fatte delle costruzioni private o altre per tutelare l’ambiente stesso magari con opere in cemento e ferro, nessuno si scandalizza. Magari sono anche a norma, però devastano il territorio. Io ritengo invece che le opere d’arte si fondono molto bene con l’ambiente perché aggiungono solo bellezza ad un territorio già stupendo. Guardandole scatta un pensiero, si riempie il cuore. Quindi mi auguro che non venga realizzata solo una bicicletta, ma mille biciclette e installazioni per sconfiggere questa miopia culturale. Si deve sostenere l’arte che deve essere rispettata e messa in risalto. La riflessione quindi va estesa alla normativa pubblica per altro tipo di opere”.
GIUSTIZIA – In passato lo stesso Presti è stato al centro di polemiche e ha dovuto subire anche serie vicende giudiziarie per la realizzazione delle installazioni di Fiumara d’Arte. L’opera «Stanza di barca d’oro» viene messa sotto sequestro durante l’inaugurazione e per «Finestra sul mare» è stato denunciato per occupazione di demanio marittimo e abusivismo edilizio. Contro Fiumara d’arte vengono avviati cinque procedimenti giudiziari e ha inizio l’intricata vicenda processuale che ne blocca di fatto il completamento. I sindaci si tirano indietro e Presti viene lasciato solo di fronte alla giustizia, anche se al suo fianco si schiera la stampa e il mondo dell’arte.
– Non crediamo proprio che l’opera sia abusiva, anche perchè all’inaugurazione in pompa magna era presente il Soprintendente di Messina Salvatore Scuto. Sarebbe il Massimo…(bl)