Un futuro, fatto di sfide, principalmente economiche.
Un futuro a cui purtroppo negli ultimi anni, ed i segni erano ormai evidenti, ma non abbiamo dato peso, non li abbiamo preso troppo sul serio, usando sempre e solo gli stessi metodi primordiali, secondo cui in un mese si ottiene, tanto quanto basta per vegetare nei restanti undici. Il rinvio perenne, continuo, l’ evitare decisioni che magari sarebbero potute apparire fin troppo restrittive per le lobbi e quegli amici a cui ci si è affidati in precedenza, in termini semplici, la politica del rinvio, della spartizione e del favoritismo, mettendo da canto la politica del fare e del fare per tutti.-
Cos’è questa politica – è questa la politica – cosa dovrebbe essere la politica ?
Magari potremmo definirla < l’ arte del maneggiare il letame senza sporcarsi le mani > o come diceva Bismarck < l’arte di servirsi degli uomini, dando loro l’ illusione di servirli > ed in entrambe le definizioni, diciamo che Lipari ci rientra in tutto e per tutto.-
La politica è diventata una logica, la vecchia logica di parte, forse di schieramento, retaggi di tempi bui ma maledettamente attuali, la divisione dei posti, degli incarichi, ma non delle responsabilità, a tutto questo andrebbe contrapposta la logica dell’ attuale, del fare, del servizio da rendere, delle risposte da dare, delle responsabilità da assumersi; la prevalenza della vecchia logica, ha portato a quello che agli occhi dei più si presenta come una preoccupante situazione morale, sociale, politica e di legalità di queste isole, in tanti adesso si chiedono se esiste ancora la possibilità di un riscatto, dal servile e mortificante dominio del potere politico-economico, detenuto da pochi, risollevarsi da quelle situazioni di soggezione, di arroganza, prepotenza e prevaricazione, proprie di chi detiene il potere, ma anche risultato di pochezza morale, di prospettive nulle e di improbabili giustificazioni, di vera miseria e povertà di valori.-
I tempi che viviamo e che ci apprestiamo a vivere, non sono e non saranno, felici sotto tutti i punti di vista, in particolare quello economico, con una recessione in atto, che non fa intravedere all’ orizzonte nella di buono e che, in queste isole, si nota e si accentua maggiormente; il benessere, quel poco ancora esistente, derivante da quella parvenza di turismo a cui ci aggrappiamo, e deve essere equamente suddiviso, le regole della democrazia vanno rispettate, sempre e da tutti, senza eccezione di sorta, poichè su di esse si poggia il retto vivere della società, di una comunità, composta da persone serie, capaci, con una propria intelligenza ed identità personale, capaci di autonome decisioni in ordine all’ agire per la soluzione dei problemi quotidiani di queste isole, liberi da giochi di potere e di forzatura, a Lipari esiste tutto questo ?
Giornalmente notiamo che il modo di agire è quello di arrogarsi tutto e di chiedere solidarietà, esempio classico, la riunione tenutasi sabato scorso 15, relativamente al problema dei servizi marittimi, quando tutto era già stato confezionato su un documento stilato da una sola parte e, dopo si richiede, adesione,
La poltrona non significa potere, ma sudditanza, non significa preminenza ma servizio, non significa arroganza ma impegno verso e con la gente; in questa recessione, gli interessi dividono ed allargano il divario nei confronti dei ceti più deboli, verso la classe sociale medio bassa, portando a vivere in condizioni ancora più di ristrettezze economiche e sociali, specialmente verso coloro che vivono ai margini, verso i più poveri, ed a tal proposito vogliamo ricordare a noi stessi una frase che disse Gioanni XXIII°, il Papa buono “… se i poveri non saranno attenzionati e presi seriamente in considerazione, questi produrranno una rivoluzione… ” semplici concetti e dure parole dette parecchi anni fa ? no se sono state profferite da una persona altamente qualificata ed importante e, mai risuonano attuali come in questi momenti.-
Per questo nulla è precostituito, nessuno è depositario della verità, ognuno deve fare seriamente e correttamente la propria parte, sempre in funzione della collettività e della legalità, senza sperequazioni di sorta, senza favoritismi personali e lobbistici. Bisogna attivarsi in funzione degli eoliani in primis – i veri turisti di queste isole – e verso coloro che vorrano ancora venire a ttrascorrere quì da noi le loro ferie, con simpatia, permettendo loro di trascorrere giorni di sereno riposo, fuori dal caos, dal frastuono, questo il segreto semplice di un turismo a dimensione umana, che porterebbe, con un’ adeguata politica dei prezzi ed incentivazioni, ad un buon ritorno di benessere per tutti; siamo chiamati ad essere artefici del nostro futuro, chi ricopre cariche istituzionali in modo maggiore, facendo sentire la propria voce e se necessario battendo i pugni sul tavoldo di chiunque, artefici del nostro progresso e benessere che si deve tramutare contro tutto e contro tutti, anche con azioni clamorose, in servizi sociali, più benessere generalizzato, più reale attenzione verso tutti, più ordine sociale, più cultura mirata alla valorizzazione delle nostre isole, più interessi verso i giovani e i meno abbienti e, non in semplice e squallido favoritismo personale e di parte; per questo il terreno paludoso dei favoritismi verso pochi amici e la corsa verso io tutto e subito, intrecciano una rete di rapporti squallidi tra le persone che diventano vittime del ricatto compromessi in illeciti che a Lipari sono purtroppo diventati abitudini.-
Ben vengano tutte le iniziative di carattere sociale, culturale, economico, artistico a protezione della nostra vita e dell’ ambiente eoliano, nonchè di tutto ciò che
Auguri Lipari.-
TESSUTO SOCIALE MALATO PERCHE’?
TESSUTO SOCIALE MALATO PERCHE’?ultima modifica: 2008-11-25T06:09:58+01:00da
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