La preoccupazione del sindacato, però, è che in tutto questo disordine che sta montando a rimetterci siano in primo luogo i lavoratori sul piano delle tutele occupazionali e contrattuali. Questa d’altronde sarebbe la conseguenza della scelta effettuata disastrosamente dal Governo di privilegiare la vendita della flotta di Stato con il metodo Alitalia anziché ricorrere alla precedente esperienza maturata con la cessione delle altre due aziende di navigazione pubbliche, Italia e Lloyd Triestino, nella quale i lavoratori, anche attraverso il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali, erano stati per tempo adeguatamente tutelati.
Tuttavia, poiché ormai indietro non si può tornare, è necessario che questa partita venga chiusa il prima possibile e che i lavoratori di queste aziende abbiano salvaguardati i loro posti di lavoro ed i loro diritti contrattuali nella stessa misura in cui li hanno avuti tutelati i dipendenti delle altre società che sono state cedute ai privati.
Per questi motivi, la Federmar-Cisal dichiara lo stato di agitazione del personale navigante ed amministrativo delle varie sedi e preannuncia, qualora questa situazione di estremo disagio dovesse continuare a perdurare, l’indizione di uno sciopero di una giornata dei traghetti che sarà collocato nella prima decade del mese di luglio.