di Antonio Iacullo
Ieri sera n cammino verso la Cattedrale per la S. Messa delle 19,30, sento parlare alcuni fedeli in inglese, dalla chiara inflessione australiana. Sicuramente nostri compaesani emigrati, che con grande piacere quest’anno avranno l’opportunità di festeggiare “a casa” il Santo Patrono. Il pensiero mi ha portato indietro nel tempo, quando a Melbourne, insieme a tantissimi di loro, il 24 agosto di tanti anni fa, mi sono trovato a festeggiare il “nostro” San Bartolomeo. Non era solo fede, non era solo nostalgia, non era solo spirito di appartenenza: ma tutti questi sentimenti messi insieme, con un’aggiunta di qualche cosa di inspiegabile, di indescrivibile, di quelle cose che ti fanno gioire con le lacrime ed un nodo in gola.