CANNETO, I RICORDI DI QUEL CANE…

MRISTUCCIA.JPGdi Massimo Ristuccia 

In quel di Canneto viveva un cane di nome “piripicchio” , un meticcio o per dirla chiaramente un “bastardino”, venuto fuori da diverse razze di cani da caccia, dalla furbizia ineguagliabile!

 

Lungo la strada principale, la “Cesare Battisti”, c’era la macelleria del bravo “Minico”, il padrone di piripicchio si serviva lì.

 

Quando veniva aperta la porta del magazzino(dove stava) piripicchio era in grado di girare il paese tranquillamente da solo, sapeva ben guardarsi da uomini e cose. Spesso piripicchio seguiva il suo padrone anche dal macellaio, il buon minico (Domenico) aveva viziato bene il “furbacchione” dandogli sempre o dei ritagli di carne o degli ossi, al punto che il padrone aveva detto al macellaio di stare attento di non dargli troppa “confidenza” se no alla prima occasione piripicchio avrebbe tentato il “colpaccio” cercando di rubare qualcosa di più sostanzioso!

 

Il buon “Minico” aveva l’abitazione di fronte la macelleria, dall’altro lato della strada, ogni tanto per motivi vari vi faceva un salto tanto se arrivava un cliente sapeva dov’era e lo chiamava. Ebbene un giorno mentre il nostro piripicchio era libero e si faceva un “giretto” per il paese, arrivò di fronte la macelleria che proprio in quel momento era “incustodita”e  a quel punto la tentazione fu troppo forte, entrò velocemente mise le zampe sul bancone afferrò il primo pezzo che gli capitò e scappo a tutta corsa verso casa, intanto “minico” stava uscendo di casa arrivando in tempo a vedere piripicchio che scappava con la carne in bocca. Arrivato a casa si  mise in un angolo di fronte il magazzino con il suo “trofeo” iniziando a mangiare. I genitori anziani del padrone di piripicchio dopo un po’ se lo videro spuntare in casa con la carne in bocca, tra lo stupore  al marito scappo una frase tipo “ e stu disgraziatu unna a piggiò sta carni?” (e questo disgraziato dove l’ha presa questa carne?), il disgraziato era inteso in senso di furbacchione.

 

Al rientro dal lavoro, ovviamente riferirono tutto al figlio che immaginò che piripicchio aveva fatto lo “scherzo” al macellaio. L’indomani quando andò in macelleria da minico e si sentì raccontare cosa era successo ne ebbe la prova. A quel punto pagò la carne che piripicchio aveva “fregato”, rammentando al macellaio che lo aveva avvisato di non trattarlo troppo bene. Il macellaio, forse per uno spirito di rivincita, chiese al padrone se poteva sfidare il furbacchione, nel senso che se riusciva entro un certo periodo a “beccarlo” gli avrebbe fatto provare il “legno” se no tornava tutto come prima. Un po’ più in là c’era una bottega di calzolaio, amico sia del padrone che del macellaio, il buon calzolaio venne a sapere di quanto era successo ed ogni volta che aveva un attimo di tempo si affacciava sull’uscio della porta o andava dall’altro lato della strada per seguire gli “sviluppi”.

 

Piripicchio dopo un po’ di tempo si fece rivedere nei paraggi della macelleria e minico aveva il “legno” pronto dietro la porta, ma il furbacchione aveva capito che c’era qualcosa di strano, girava a largo e non si faceva influenzare dai richiami del macellaio con tanto di osso in mano.

 

Vicino la macelleria c’erano dei vicoli che collegavano la strada superiore al lungomare ed il nostro piripicchio ogni volta che si aggirava nei dintorni della macelleria ingaggiava questa sfida con il bravo minico, saliva e scendeva da quei vicoli guardando a distanza di sicurezza il macellaio da una parte o dall’altra della strada non facendosi mai tentare dai ritagli che gli venivano offerti, intanto il calzolaio “mastro Spartà” si gustava la scena e dopo aver assistito per un paio di volte a questo “spettacolo” disse al macellaio “minico e inutili chistu ti piggia pi fissa”(minico è inutile questo ti prende in giro).

 

Alla fine il buon macellaio si arrese, piripicchio andò con il suo padrone in macelleria, venne ben redarguito, da quella volta doveva aspettare rigorosamente fuori dalla macelleria ma continuò ad avere il suo osso in “regalo”.

CANNETO, I RICORDI DI QUEL CANE…ultima modifica: 2008-12-04T14:22:43+01:00da leonedilipari
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