Da Stromboli in linea Giusi Oliva

goliva1.jpgdi Giusi Oliva

L’isola isolata dal mondo, ma non dal Cielo. Il mare è in burrasca, il vento soffia e fa freddo! Le nuvole si muovono velocemente prendendo sempre forme diverse, la fantasia le anima. La pioggia non si fa attendere, ecco che picchia fortemente e bagna la nera terra. L’odore dell’erba bagnata si diffonde intensamente e fa pensare alla primavera, ai colori della natura. Nei pensieri tutto si concentra sull’equilibrio delle forze della natura, un turbine sale sempre più in fretta: quale domani? La nave non arriva e la farina non basta per panificare, sulla tavola niente pane! I tuoni e i fulmini indicano che un altro temporale si avvicina, il cane abbaia e impaurito corre al riparo. Seduta sugli scalini del portone, boccoli d’oro, annusa l’aria e aspetta, in silenzio, che si scateni il “finimondo”. E’ bello restare all’asciutto e ascoltare i rumori battenti dell’inverno, Dio piange e lascia cadere le Sue lacrime sulla nuda terra. Ben presto resterà l’umidità che darà brividi di freddo facendo battere i denti perché nessun riparo sarà sufficiente. La fantasia galoppa lontano e tra mostri e buone fate si avvicina la sera, il buio presto avrà il sopravvento e nel nulla si sprofonderà. La luce fioca della candela trema, i lumi a petrolio riescono ad illuminare gli ultimi lenti movimenti e creano lunghe ombre sulle bianche pareti. La radio accesa ricorda l’esistenza del Cielo, di Dio e dei Suoi Santi: è l’ora del programma “…. si fa sera” e la meditazione prende il sopravvento. Domani niente pane quotidiano, solo Pane spirituale perché si può restare isolati dal mondo, ma non dal Cielo. I bambini ricordano il profumo e la bontà dei filoni di pane usciti dal forno a legna e pregano che arrivi presto la bianca farina. La quiete dopo la tempesta darà il buon pane perché il Mondo è dono e il Cielo Salvezza.

Da Stromboli in linea Giusi Olivaultima modifica: 2010-01-17T16:01:14+01:00da leonedilipari
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