di Salvatore Leone
Ischia, Elba e Maddalena stanno continuano la lotta per salvare la sede del tribunale delle isole. Si stanno muovendo abbastanza bene. Oltre al ricorso al Tar affidato ad un professionista universitario hanno redatto un documento per il mantenimento della sede di Ischia del Tribunale di Napoli o di utilizzo dell’attuale edificio per 5 anni, in attesa dei decreti correttivi. L’istanza è stata trasmessa al presidente del Tribunale di Napoli e anche al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e al Ministro della Giustizia. Il documento è stato siglato dai sindaci dei sei comuni dell’isola d’Ischia, dall’Associazione Forense e dagli Avvocati dell’isola d’Ischia, dagli impiegati amministrativi ed Ufficiali giudiziari della Sezione e dall’’Associazione Disabili dell’isola d’Ischia: chiedono (non riporto per esigenze di spazio la premessa) di voler prendere atto delle problematiche di natura logistica di tale rilevanza ed eccezionalità da non consentire in alcun modo il trasferimento delle risorse materiali, umane e dei servizi della Sezione Distaccata di Ischia entro il 13.9.2013 e, pertanto, di avviare la procedura di cui all’art. 8 del D.Lgs. n. 15512, rivolgendo al Ministero della Giustizia domanda motivata di utilizzo del Palazzo di Giustizia di Ischia per altri cinque anni, con concreto riscontro delle imprescindibili ed eccezionali esigenze, sopra richiamate, che impediscono l’incorporazione dell’ufficio soppresso nel termine di attuazione previsto dalla legge, nonché della tempistica necessaria alla risoluzione delle problematiche stesse, nel caso di specie non inferiore a cinque anni, ed ad acquisire e trasmettere al Consiglio Giudiziario, entro il termine del 30.4.2013, i prescritti pareri del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli e delle Amministrazioni Locali interessate. Il prossimo passo, sarà non appena formato il governo, di recarsi a Roma con tutti i Sindaci delle Eolie unitamente ai colleghi dell’Isola d’Ischia, Elba e Maddalena. Se non otteremo nulla saremo pronti ad incatenarci davanti alla Sede del Tribunale di Lipari ove tanta giustizia è stata fatta.
Baciamo le mani.