Lipari – In quattro anni ha realizzato la piu’ grande cantina vinicola delle Eolie. Un imprenditore di Bergamo alla scoperta degli antichi vitigni eoliani. E dopo Salina, “l’isola dei vini e della malvasia”, anche Lipari è sulla scia. Per alcuni produttori di Salina che si sono uniti agli appassionati isolani. Ma il salto di qualità è stato fatto con Massimo Lentsch che, arrivato nell’arcipelago in vacanza con la famiglia, ha deciso di investire sulle isole e recuperare le antiche tradizioni vinicole. E così quest’anno dopo un lustro di intensa attività sarà in grado di tornare a vinificare sull’isola (negli anni precedenti lo faceva a Ragusa) ha inaugurato la cantina nella Tenuta di Castellaro, a Quattropani, la borgata piu’ alta dell’isola.
«È stata una scommessa – racconta Lentsch – ma da quest’anno iniziamo la produzione sull’isola grazie anche al contributo di un famoso enologo al quale ci siamo affidati specializzato su terreni vulcanici».
Riavviare la produzione è stato un lavoro ‘ciclopicò: “gli impianti di Tenuta di Castellaro partono da un’accurata analisi microterritoriale, dal recupero di suoli abbandonati e da una selezione massale e clonale delle viti autoctone (in particolare la Malvasia delle Lipari e il Corinto) più sane e più antiche effettuata su tutte le sette Isole dell’Arcipelago.
Sulle piante contrassegnate a febbraio di ogni anno viene effettuata la potatura dei tralci che vengono inviati in Francia per la riproduzione di barbatelle messe poi a dimora. Il sistema di allevamento prescelto è quello antichissimo ad alberello con tutore di castagno naturale e il sistema di coltivazione in essere è a regime biologico. L’attuale estensione della proprietà è di 20 ettari dei quali 9 vitati e 11 da vitare nei prossimi 5/8 anni con l’obiettivo di arrivare a una produzione annua di 120.000 bottiglie. Tutto il processo di vinificazione avviene per caduta senza l’ausilio di pompe nei diversi travasi ed è previsto il solo uso di lieviti indigeni. L’orientamento è la produzione di vini naturali di eccellenza valorizzando nei blend prodotti i vitigni autoctoni delle Isole Eolie (la Malvasia delle Lipari nel Bianco Pomice e il Corinto nel Nero Ossidiana). Oltre a questi due vini, a gennaio 2014 sarà presentata la Malvasia delle Lipari Doc.
Il tutto è ‘eco-compatibilè: la cantina, che è stata inaugurata stamane alla presenza delle massime autorità locali e anche di una delegazione di operatori giapponesi e di un folto pubblico, è interrata con l’obiettivo di arrivare a una struttura a impatto ambientale ed energetico zero, presenta una torre del vento orientata ai venti dominanti (Nord/Ovest) per raccogliere le brezze e convogliarle in un termolabirinto sotterraneo a contatto con la terra per rinfrescare in modo naturale barricaia e zona vinificazione (16/18 gradi costanti). Insomma una «sfida difficile – dice l’imprenditore – ma siamo certi che riusciremo ad andare avanti e ad ampliare la produzione, anche perchè il nostro vino si beve già a Londra, New York e Tokyo».
“Ma anche in Australia – aggiunge il ristoratore Giovanni Finocchiaro, nativo di Lipari che a Sydney lo fatto apprezzare ai suioi clineti e in particolare ai tanti eoliani che vivono in quella che è considerata l’ottava isola dell’Arcipelago. Ma il manager bergamasco, titolare della “Co.Mark spa” che offre servizi dedicati di consulenza in materia di marketing internazionale, non è l’unico lanciato nei mercati mondiali.
L’intervista al dottor Massimo Lentsch e agli operatori giapponesi Ren Sekioka e Akira Sasama.
http://www.bartolinoleone-eolie.it/Lentsch19062013.wmv
http://www.youtube.com/watch?v=_GI1mEQpTnc&feature=youtu.be
http://www.bartolinoleone-eolie.it/giapponesi19062013.wmv
http://www.youtube.com/watch?v=Vi8IfH6sb90&feature=youtu.be