Ars. Pignorati i conti della Regione salvi solo gli stipendi degli onorevoli. Fava a rischio

I dipendenti dell’Assemblea regionale siciliana domani, giorno di pagamento delle retribuzioni, non percepiranno lo stipendio. I conti di Palazzo dei Normanni sono stati pignorati dai legali di un gruppo di 76 dipendenti ai quali il giudice del lavoro ha riconosciuto scatti di anzianità a partire dal 2005.

Il contenzioso sarebbe di circa 24,5 milioni di euro ed è stato avviato due anni fa dai dipendenti che rivendicano gli scatti di anzianità a partire dal 2005. Si tratta di coadiutori e assistenti parlamentari. L’Ars, spiegano alcuni lavoratori, non avrebbe accettato le proposte di transazione avanzate dai legali, proponendo il ricorso contro la sentenza emessa sei mesi fa. Il decreto ingiuntivo è stato presentato nei giorni scorsi.

L’amministrazione dell’Assemblea stamani ha diramato una circolare informando i 270 dipendenti che gli stipendi saranno “differiti”. Nella storia del Parlamento più antico d’Europa non era mai successo.

Nessun problema, però, per i 90 deputati dell’Assemblea regionale siciliana. I parlamentari hanno ricevuto regolarmente l’accredito delle indennità, in quanto il decreto ingiuntivo, presentato dai legali di un gruppo di dipendenti del Parlamento per un contenzioso di due anni fa, è stato notificato dopo che l’amministrazione aveva autorizzato i bonifici agli onorevoli che hanno incassato le somme due giorni fa. Nonostante la gestione di indennità e stipendi dei dipendenti sia unica, i parlamentari vengono pagati il 24 di ogni mese mentre il personale riceve le retribuzioni il 27.

FAVA A RISCHIO ESCLUSIONE. Ci potrebbe essere un problema legato al listino di Claudio Fava che lo escluderebbe dalle elezioni siciliane. n relazione ad alcune notizie relative ai requisiti della candidatura dell’esponente di Sel in occasione delle elezioni regionali in Sicilia, il Viminale precisa che “il ministro Annamaria Cancellieri ha fatto riferimento non ai termini di presentazione delle liste, ma al requisito della residenza per l’iscrizione nelle liste elettorali”.

La legge siciliana prevede che un candidato alle elezioni regionali debba essere avere acquisito la residenza in un comune dell’isola al più tardi 45 giorni prima della data della consultazioni. Il termine scadeva dunque il 13 settembre, mentre Fava – a quanto sembra – ha acquisito la residenza in Sicilia soltanto il 18 settembre, con 5 giorni di ritardo, dunque, rispetto a quanto stabilito dalla legge.

Cancellieri ha osservato: “È un dato tecnico che approfondiremo, ma che temo fondato perchè sembrerebbe non siano stati rispettati i tempi di presentazione. Sarebbe un dato oggettivo e sarebbe un’irregolarità difficilmente sanabile”; le norme elettorali, conclude, “sono molto rigorose”.

Claudio Fava ha definito “infondate” le voci di irregolarità che rischierebbero di escludere la sua candidatura. Fava sostiene che tutto è stato fatto nel rispetto dei tempi e delle procedure e ha annunciato: “La mia campagna elettorale continua con lo stesso impegno con cui è cominciata”.

ARS. DEPUTATI I PIU’ PAGATI D’ITALIA. ars.jpgTra i consiglieri regionali quelli siciliani (si chiamano deputati) non solo hanno l’indennità più alta, quasi 20 mila euro lordi al mese, ma vantano anche l’appartenenza ai gruppi assembleari più ricchi d’Italia.

Quest’anno l’Assemblea ha versato trasferimenti per 12,65 milioni di euro, soldi distribuiti ai vari gruppi parlamentari per la gestione delle attività in base al numero dei parlamentari e dei dipendenti. Una cifra destinata ad aumentare, nonostante il caso Lazio e il vento di antipolitica e astensionismo (oltre 45% non andrà a votare secondo i sondaggi) che soffia minaccioso sulle elezioni regionali di ottobre. Dal prossimo anno i gruppi parlamentari riceveranno 100 mila euro in più da spartirsi. L’incremento è previsto nel bilancio triennale dell’Ars. Il budget passerà dagli attuali 12,65 milioni a 12,75 mln.

A metà anno tra i tagli varati in periodo di spending review, l’Ars aveva deciso di ridurre i trasferimenti ai gruppi per il 2012, tagliando poco più di un milione di euro (da 13,71 mln a 12,65 mln): 950 mila euro in meno alla voce “contributo per le attività di supporto dei deputati” e 112 mila euro in meno per il “funzionamento dei gruppi e per il relativo personale”.

Contestualmente, nel bilancio triennale 2012-2014 però è stato inserito il piccolo ritocco al rialzo pari a 100 mila euro, che di fatto annulla il taglio di 112 mila euro del documento contabile del 2012. La fetta più consistente di trasferimenti va al Pd, il gruppo più numeroso, che ha incassato circa 2,5 milioni di euro metà dei quali destinati agli stipendi dei dipendenti. Trecento mila euro, secondo quanto comunicato dai democratici, è andato a “iniziative territoriali”, 20 mila euro per i rimborsi di pasti e caffè consumati dal personale alla buvette di Palazzo dei Normanni. Settecento mila euro ciascuno dichiarano di avere incassato Fli e Grande Sud, qualcosa in più l’Udc che ha utilizzato 200 mila euro per i “portaborse”.

Bocche cucite invece nel Pdl. “Non saprei dire l’ammontare, il funzionario che si occupava del bilancio è stato fuori per motivi di salute”, dice l’ex capogruppo del Pdl, Innocenzo Leontini, ora transitato nel Pid. Che assicura: “I soldi sono stati spesi per finalità relative alle attività del gruppo”.

L’80% dei fondi, sussurra un pidiellino anonimo, “è stato usato per pagare i dipendenti, alcuni dei quali guadagnano in maniera eccessiva”. C’è chi a fine anno accumula 150 mila euro “solo per fare fotocopie”, rivela il deputato.

Sulle cifre a disposizione dei gruppi la Procura di Palermo ha aperto un’inchiesta e si appresta ad acquisire bilanci e rendiconti dai singoli gruppi. I giovani di Grande Sud, intanto, hanno chiesto al presidente dell’Ars, Francesco Cascio, di spiegare come ha utilizzato i “fondi riservati”: 380 mila euro spesi nel 2010, secondo quanto risulta dal rendiconto finanziario. Stessa cifra è stata appostata nel bilancio del 2011. “Posto che i fondi riservati essendo tali non necessitano di alcuna rendicontazione, non avendo però io nulla da nascondere e avendo sempre agito nella totale trasparenza, non ho alcuna problema a rendicontare le spese. Valuterò con gli uffici come farlo per non incorrere in una violazione dei diritti di privacy”.

Altro fronte aperto riguarda i “fondi riservati” del governatore Raffaele Lombardo: ha speso 500 mila euro nel 2011, nonostante in bilancio ne siano stati stanziati 200 mila. Si tratta di “contributi ai bisognosi”, ha spiegato Lombardo.

RASSEGNA STAMPA. “CORRIERE.IT” E TAGLI ALLE REGIONI. LA CONFERENZA DELLE REGIONI

«E ora tagliamo i fondi ai gruppi»
Le Regioni mettono i partiti a dieta

POLITICALa proposta, approvata all’umanità, presentata al presidente della Repubblica e alla presidenza del Consiglio. I dettagli saranno resi pubblici in serata. Errani: «Monti è già stato informato»

Ars. Pignorati i conti della Regione salvi solo gli stipendi degli onorevoli. Fava a rischioultima modifica: 2012-09-26T20:27:00+02:00da leonedilipari
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