Sono i catanesi i più ricchi della Sicilia. I contribuenti che risiedono nel capoluogo di Catania con redditi superiori ai centomila euro dichiarano, infatti, mediamente 165mila euro. Seguono gli abitanti del capoluogo di Agrigento che dichiarano, mediamente, 158 mila euro e i palermitani con 157mila euro pro capite. Quarto posto invece per i messinesi con 155mila, quinto per gli ennesi con 154mila, sesto per i siracusani con 152mila, seguiti dai ragusani e dai nisseni con importi di poco inferiori e, nono ed ultimo, per i trapanesi con 150mila.
Questo quanto emerge da un’indagine della Fondazione A.N.CO.T. – Associazione Nazionale Consulenti Tributari che ha elaborato i dati del Ministero dell’Economia e delle Finanze relativi ai redditi ai fini Irpef emersi dalle dichiarazioni del 2006 e riferite, quindi, ai redditi del 2005 dei contribuenti dei capoluoghi della regione siciliana.
L’analisi, che è stata realizzata in occasione del 35° Convegno Nazionale su “Le Associazioni Professionali in Europa” in corso dal 24 al 27 settembre a Capaci, evidenzia inoltre come, sebbene il primato di ricchezza sia attribuito agli agrigentini, il numero più consistente di contribuenti che hanno dichiarato un reddito superiore ai centomila euro in realtà riguardi il capoluogo di Palermo. Sono infatti 3.147 i contribuenti palermitani super ricchi per un ammontare complessivo di oltre 495 milioni di euro. Il secondo posto, sempre tenendo conto del numero di contribuenti (e dunque non della media pro capite) spetterebbe a Catania con 1.309 contribuenti con dichiarazioni Irpef superiori ai centomila euro per un ammontare di oltre 216 milioni di euro. Terzo posto, invece, per Messina con 927 contribuenti per dichiarazioni complessive di oltre 143 milioni di euro. A seguire i capoluoghi di Siracusa con 397 contribuenti per un ammontare di oltre 60 milioni di euro; Ragusa con 235 per un ammontare di oltre 35 milioni di euro; Agrigento con 229 per complessivi 36 milioni di euro; Caltanissetta con 145 per complessivi 26 milioni di euro; Trapani con 145 per oltre 21 milioni di euro e, infine, Enna con 93 per un ammontare di oltre 14 milioni di euro.
Category Archives: economia
POVERTA’, L’ITALIA A CONFRONTO
LA CRISI FINANZIARIA PIU’ GRANDE
BRUXELLES – Il commissario Ue agli affari economici e monetari, Joaquin Almunia, parlando al parlamento europeo ha sottolineato che ci troviamo di fronte “a una crisi finanziaria di tale grandezza che supera ogni altra crisi dei nostri tempi”.
Almunia, ha confermato che dall’inizio della crisi dei mercati finanziari nell’agosto 2007 le perdite per le banche sono ammontate complessivamente a più di 500 miliardi di dollari: “e sfortunatamente pensiamo che i dati finali siano ancora più grandi”.
Il commissario Ue agli Affari economici e monetari, Joaquin Almunia, ha definito “una buona iniziativa”, il piano annunciato dall’amministrazione Usa per stabilizzare i mercati finanziari. Ma a questo punto -ha aggiunto – “una serie di salvataggi non può essere l’unica risposta, perchè quello che serve urgentemente è una soluzione sistemica e strutturale”.
BANCOMAT, TUTTI IN FILA…
LIPARI – Fila anche per recuperare qualche soldo.
Stamane una coda kilometrica si è formata nel bancomat del Monte Paschi di Siena.
Tra l’altro negli ultimi giorni, anche per il ferragosto la situazione si era aggravata perche’ erano stati esauriti i
quattrini…
E stamane la fila kilometrica lo confermava…
Stessa scena tra l’altro nel bancomat dell’Ufficio postale.
PESCA, FERMO BIOLOGICO DAL 25 AGOSTO AL 25 SETTEMBRE
La commissione consultiva centrale della Pesca ha confermato le date del fermo previste per la flotta siciliana (25 agosto- 25 settembre) ammettendo una deroga per le imbarcazioni di lunghezza superiore ai 18 metri, che effettuano campagne di pesca per più di quindici giorni. I pescherecci siciliani con queste caratteristiche potranno consegnare i documenti di bordo nei quindici giorni antecedenti la data di inizio del periodo di fermo. Per quel che riguarda, invece, la pesca a strascico e volante entro le 12 miglia dalla costa delle isole di Lampedusa e di Linosa, l’attività sarà consentita dal 10 agosto e fino al 30 settembre 2008 esclusivamente alle imbarcazioni iscritte nei registri dell’ufficio marittimo di Lampedusa, e – nel periodo di fermo – la pesca a strascico e volante non sarà consentita nella stessa area a nessuna altra imbarcazione.
VENDEMMIA, SI PREANNUNCIA UN’ANNATA RECORD
La vendemmia di quest´anno si inaugura domani sotto i migliori auspici. Un incremento della produzione, un´ottima qualità e un freno della Regione all´estirpazione dei vigneti autoctoni. L´assessorato all´Agricoltura, infatti, ha individuato zone e vitigni da tutelare di fronte alle nuove norme europee sull´estirpazione dei vigneti.
Si tratta della riorganizzazione del mercato comune vitivinicolo, in base alla quale Bruxelles concede ai produttori la possibilità di accedere ai premi per l´abbandono definitivo dei vigneti. I viticoltori dovranno presentare domanda all´Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura) entro il 15 settembre per accedere a un contributo variabile da 1.700 a 14 mila euro a ettaro, in base alla resa media del vigneto negli ultimi 5 anni.
Ecco perché l´assessorato all´Agricoltura ha deciso di fissare dei paletti per preservare i vitigni ritenuti irrinunciabili. Su una superficie vitata di 128 mila ettari, quella siciliana, potrà essere estirpato al massimo il 10 per cento. Le zone tutelate dalla Regione comprendono i 3.500 ettari in montagna della Doc Etna con i vitigni Nero d´Avola, Nerello Mascalese, Carricante, Nerello Cappuccio e Catarratto. E i 900 ettari delle isole minori fra le Eolie e Pantelleria, dove si coltivano principalmente lo Zibibbo e la Malvasia. In ogni caso è proibita l´estirpazione di tutti vigneti al di sopra dei 500 metri di altitudine con una pendenza superiore al 25 per cento e di quelli terrazzati. «Abbiamo voluto blindare – dice Giovanni La Via, assessore regionale all´Agricoltura – una parte di superficie vitata che ha anche una funzione ambientale di tutela del territorio. Nelle zone dell´Etna e delle isole minori ci sono molti vitigni autoctoni e storici che vanno protetti».
Da domani comunque, le seicento aziende distribuite sul territorio, inizieranno la vendemmia che terminerà il 10 novembre. Prima i vigneti sulla costa e poi quelli delle zone di montagna. Secondo le stime dell´assessorato Agricoltura la produzione di quest´anno sarà superiore del 40 per cento rispetto al 2007, complici le favorevoli condizioni climatiche, ma soprattutto l´assenza degli attacchi di parassiti come la peronospora che l´anno scorso danneggiò fortemente il comparto vitivinicolo. Il 30 per cento dell´incremento è da addebitare proprio al recupero dei danni causati durante la scorsa vendemmia da questo parassita. Così dai 4,5 milioni di ettolitri prodotti lo scorso anno, si dovrebbe passare ad almeno 6 milioni.
I vitigni più diffusi in Sicilia rimangono il Catarratto, seguito dal Nero d´Avola, dal Trebbiano Toscano, dall´Insolia e dal Grecanico. «Il 2008 – continua La Via – sarà un anno splendido, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo, soprattutto rispetto all´anno horribilis 2007. Abbiamo un´uva straordinaria e molto ricca che si presume consentirà un aumento della produzione».
Una previsione positiva confermata dall´Istituto regionale della Vite e del Vino che annuncia per quest´anno un fatturato in crescita nel settore delle esportazioni, con alcuni mercati in espansione come la Cina, la Russia, l´India e il Giappone. E altri costanti come l´America e la Germania. «L´anno scorso – dice Giancarlo Conte, vice presidente dell´Istituto regionale della Vite e del Vino – si è registrato un fatturato di circa novecento milioni di euro fra vino confezionato e sfuso, di cui cento milioni ricavati dall´export.
Quest´anno contiamo su un aumento eccezionale di produzione, almeno il doppio dell´anno scorso». Gli addetti ai lavori, aspettano i tempi più maturi della vendemmia per abbandonarsi all´ottimismo, ma tradiscono un certo entusiasmo: «Cominceremo intorno alla metà di agosto – dice Laura Orsi, enologo della cantina Tasca D´Almerita – Fino a questo momento tutto lascia sperare il meglio, certo non possiamo prevedere il futuro. Ma stando così le cose manterremo una produzione di circa tre milioni di bottiglie. La scorsa stagione è stata pessima, adesso ci aspettiamo una sensibile ripresa». Anche l´enologo delle cantine Barbera a Menfi in provincia di Agrigento scommette sulle condizioni metereologiche: «Il tempo è stato ottimo – dice Stefano Sparacia – Sicuramente avremo una quantità superiore rispetto all´anno scorso. Anticiperemo un po´ per lo Chardonnay e l´Insolia e poi proseguiremo con il Merlot, il Nero D´Avola e il Cabernet Sauvignon». E il Feudo Principi di Butera confida sull´assenza di parassiti: «La sanità delle uve – dice Antonio Tranchida, direttore della cantina di Riesi in provincia di Caltanissetta – è stata garantita da interventi agronomici tempestivi. Siamo pronti per la vendemmia. La stagione si è mantenuta regolare, nonostante nei mesi di aprile e maggio ci sia stata una piovosità maggiore rispetto alla media stagionale».
TIRRENIA, COME IL TITANIC?
Franco Pecorini è stato rinominato dal governo Berlusconi
amministratore delegato della Tirrenia fino al 2010. Ora la ristrutturazione della società prevede la vendita delle società consorelle tra le quali la Siremar alle Regioni a partire da gennaio 2009. La Sicilia ha però fatto capire che senza contributi l’offerta di cessione, seppur gratuita, sarà declinata. Con la conferma di Pecorini la partita della privatizzazione si fa ancora piu’ complessa. Tra debiti (747 milioni di euro fino a 2007), svalutazione della flotta (90 navi, età media 13 anni) e costo del personale (3 mila persone tra marittimi e impiegati), il gruppo non vale praticamente nulla. Le spese viaggiano intorno ai 540 milioni di euro, con ricavi che toccano i 370 milioni, senza gli aiuti di Stato i dirigenti avrebbero dovuto da anni portare i libri in tribunale. I 200 milioni di sovvenzioni vengono divisi quasi a metà, oltre 100 vengono utilizzati per ripianare i debiti delle società, gli altri vanno al capogruppo.
Si parla anche di una possibile cessione ai privati. In pol position vi potrebbero essere i gruppi Aponte, Onorato e la cordata Montezemolo-Cossutta.
Ma resta ancora aperta la questione della convenzione con lo Stato. La scadenza è fissata a fine dicembre, ma la scorsa finanziaria varata dal ministro Padoa-Schioppa aveva prorogato gli aiuti fino al 2012. La Ue non si è ancora espressa. In caso di una bocciatura e senza un intervento privato la compagnia fallirebbe, a meno che l’Italia faccia spallucce andando incontro a una procedura d’infrazione.
SIREMAR, E’ ALLARME ROSSO. SOS AL MINISTRO DEI TRASPORTI E ALLA REGIONE
a seguito delle innumerevoli difficoltà in cui versa il settore dei trasporti marittimi nelle isole Eolie, con la presente nota espone e chiede quanto segue:
Premesso
-che la predetta Associazione è costituita da Imprenditori, che operano a vario titolo e da diversi anni, nell’Arcipelago Eoliano;
-che a seguito di alcune penalizzanti iniziative del Governo Centrale, tra le quali un drastico ridimensionamento dei collegamenti marittimi con la città di Napoli, assicurati per decenni dalla società Siremar, che ha comportato la riduzione della frequenza di detti collegamenti nel periodo estivo, dalle sei a due corse settimanali.
-che le date di partenza delle suddette rimanenti corse, non consentono al viaggiatore proveniente da Napoli il ritorno di sabato.
-che tale decisione, sta provocando conseguenze devastanti sulla già precaria situazione economica delle Isole Eolie, aggravata oggi da una forte crisi del settore turistico e dalla chiusura delle cave di pomice;
-che la società Siremar, nel quadro dei collegamenti in atto vigenti, detiene comportamenti e azioni irresponsabili nei riguardi degli obblighi derivati dalla gestione di un servizio pubblico, come:
1.la mancata effettuazione delle tre corse giornaliere da Milazzo della nave veloce a partire dal primo Luglio, come effettuate negli anni precedenti;
2.l’impossibilità di prenotare o staccare biglietti per il trasferimento via nave, di autovetture o automezzi, nei giorni precedenti al viaggio, in nome di una decisione della società SIREMAR che obbliga le agenzie a staccare biglietti o prenotare, sino ad un certo numero di mezzi per corsa, oltre il quale bisogna acquistare il biglietto nelle giornate di partenza, impedendo una preventiva pianificazione del viaggio necessaria per i viaggiatori;
3.l’annullamento di intere linee di collegamento, anche per diversi giorni quando un mezzo si guasta, a totale sfregio degli obblighi di garanzia per il mantenimento di un servizio pubblico;
4.la totale mancanza di un adeguato servizio d’ informazioni .
Inoltre, l’assenza di un idoneo servizio di accoglienza dei nostri viaggiatori, tal volta boicottato come la stazione marittima a Milazzo, completata da due anni e mai utilizzata in maniera sufficiente in quanto distante oltre duecento metri dall’imbarco degli aliscafi.Per quanto sopra, si chiede alla Signorie Vostre un immediato intervento atto a verificare:
-tutte le possibilità per garantire alle Isole Eolie un adeguato servizio di collegamenti marittimi, effettuati nel rispetto di quanto previsto nelle Leggi Nazionali 684/74 e 169/75 e dell’art. 34 del Dpr 301/79;
-le responsabilità di decisioni che stanno, non solo inginocchiando l’economia Eoliana, ma anche devastando l’immagine turistica di queste Isole;
-se esiste in tali decisioni, determinate con la motivazione di mancanza di fondi sufficienti, la volontà di creare danno e disagi agli Eoliani, in nome di un più generale assetto dei flussi turistici che qualcuno intende ridimensionare sulle Nostre Isole. Risulta incomprensibile, infatti, come da alcuni anni il settore dei collegamenti marittimi continui ad essere ridotto sino ad arrivare oggi ai livelli di venti anni fa, nonostante l’avvenuta riqualificazione dell’offerta turistica delle Isole Eolie con un aumento complessivo di circa 1.500 posti letto e l’apertura di tre nuovi Hotels cinque stelle. Riservandomi, nella qualità di Presidente della Libera Associazione Imprenditori “Ama le Eolie”, di intervenire in tutte le opportune sedi, per rivendicare i nostri diritti e valutare i danni subiti dall’Imprenditoria che opera nelle Eolie a causa di quanto sopra, invito tutte le Autorità ad intervenire con assoluta urgenza per il ripristino dei diritti e delle giuste aspettative della gente delle Eolie e delle isole minori Italiane.
*Presidente dell’Associazione AmalEolie
PANAREA, APPELLO PER IL BANCOMAT
di Pina Cincotta Mandarano
PANAREA – Gravi disagi per i turisti che in questi giorni hanno scelto la nostra isola per trascorrere le vacanze. Mare e sole e tanta bellezza intorno a loro ma se i contanti finiscono sono guai. Il turista improvvisamente si sente “povero”. L’unico sportello bancomat è gestito da Antonveneta che non ha provveduto a rendere operativo il servizio. E’ fuori uso e quindi con i pochi spiccioli rimasti in tasca si è costretti a limitare gli acquisti, purtroppo anche quelli necessari.
Sono tante le lamentele che l’Associazione Amapanarea ha dovuto ascoltare. “Fate qualcosa?”, “…è una situazione da paese incivile”, “Ci rivolgiamo a voi di Amapanarea per avere speranza che il bancomat sia ripristinato”: questi alcuni degli appelli che abbiamo registrato.
Li pubblichiamo, nella speranza che Antonveneta provveda.
SICILIA, IN ARRIVO SCONTI PER LA BENZINA?
Benzina meno cara in Sicilia grazie ai contributi della Regione.
Primo incontro tra i rappresentanti della Regione e i petrolieri.
L’assessore regionale all’industria Pippo Gianni infatti ha ufficializzato la proposta e ha anche richiesto
che i benefici vengano estesi alla marineria particolarmente colpita dal caro gasolio.
Presto una nuova riunione per mettere nero su bianco.