CS LIPARI, QUANTI RICORDI…

di Bartolino Ferlazzo

491493720.JPGCorreva l’ anno di grazia 1958, quando un manipolo di veri uomini, di veri eoliani, fondavano formalmente ed ufficialmente il Centro Sportivo Lipari, associazione sportiva con prevalente riferimento al gioco del calcio, anche perchè all’ epoca era l’ unico sport in voga e praticabile nelle nostre isole. 
   Prendeva vita, dunque, quella che nel tempo si è dimostrata l’ aggregazione di uomini e giovani che ha avuto più lunga vita nel nostro arcipelago, fino a quando qualcosa  e qualcuno, ha deciso di non darle più quella linfa vitale che occorreva per andare avanti; era esattamente il sei gennaio, e da allora in avanti la formazione rosso/blu, all’ inizio la maglia era di un blu mare con una grande V gialla sul petto, iniziava la sua storia, fatta di traguardi prestigiosi e di cadute significative che avrebbero abbattuto chiunque, ma non il C.S. Lipari, che ha sempre dimostrato carattere, orgoglio, dignità specialmente nei momenti più duri e nelle disavventure.-
   E dobbiamo partire proprio da questi tre aggettivi per cercare di capire, se ci riusciremo, come un qualunque rappresentante di qualche istituzione abbia deciso di chiudere, mettere fine ad una pagina di storia eoliana, ma andiamo con ordine.-
   Carattere, quante volte il C.S. Lipari, ha dovuto subire l’ onta di retrocessioni o incappato nelle ire della giustizia sportiva, fortunatamente poche volte, ma quelle volte è sempre rinato dalle proprie ceneri, è sempre tornato in auge, si è sempre riproposto, mostrando il carattere forte, convinto e tenace della gente eoliana, di quella gente che sa fare sacrifici, che ha dato sudore, tempo sottraendolo alla propria famiglia, volontà ferrea ed anche cinica, per riottenere in quel determinato momento quanto gli era stato tolto o perduto, carattere della gente che lotta che vive con la speranza di un domani migliore, carattere di giovani che vedevano in quella maglia, la bandiera della loro isola, della loro gente, una seconda pelle.-
   Orgoglio, l’orgoglio di una comunità che si stringeva attorno ai propri figli, ai propri idoli, a quegli undici e passa ragazzi, anche forestieri, ma che rappresentavano le Eolie, Lipari, l’ orgoglio di  gente che mai abbassava il capo nè davanti ad impervie difficoltà, nè davanti ad accanite vessazioni da parte di organi federali che vedevano la società eoliana come un macigno, un problema per le altre compagini della terraferma, l’ orgoglio di chi sa che in quel momento rappresentava un’ intera comunità, quella comunità che proteggeva, acclamava e coccolava i propri ragazzi, impegnati a misurarsi e confrontarsi con realtà sicuramente più esperte e protette, ma l’ orgoglio di essere eoliani faceva superare tutto, difficoltà, incomprensioni e malumori che si tramutavano sul campo, in rabbia calcistica, nei confronti degli avversari di turno.-
   Dignità, si dignità quanta ne hanno avuto nel tempo giocatori, dirigenti e tifosi, quanta invece ne è mancata a chi ha deciso di cantare il de profundis ad una società che si allontanava dagli e per gli interessi che qualcuno si era prefisso, dignità di andare a confrontarsi con realtà diverse e magari calcisticamente più avanzate, dignità di rappresentare il proprio paese, dignità di chi non è abituato ad abbassare mai la testa dinnanzi a nessun pericolo e problema, dignità di chi sa che in quel momento un’ intera comunità spinge per i traguardi prefissati, dignità di giovani liberi, senza condizionamenti di sorta, perchè le varie dirigenze che si sono succedute nel tempo, hanno tenuto fuori dalla porta della sede sociale o da quella degli spogliatoi, la politica ed il clientelismo, giovani che con dignità dedicavano anima e corpo affinchè il nome di Lipari calcistica, potesse sempre essere additato come punto di riferimento, da società più blasonate nel firmamento calcistico siciliano.-
   Ho letto l’ accorata lettera dell’ Avv. Maggiore Assessore allo Sport del Comune di Lipari,carissimo amico e compagno di scuola sin dai tempi dell’ asilo, a difesa delle nostre tradizioni quando si riferiva alla festa di Marina Lunga, Giovanni, mi permetto per l’ amicizia che esiste tra di noi, di darti del tu anche pubblicamente, il C.S. Lipari per noi non è mai stata una tradizione, è sempre stata un’ISTITUZIONE di quelle che hanno nel tempo dato vita ad aggregazioni eterogenee di qualunque credo sociale, economico, politico nessuna distinzione e nessuna discriminazione, un’ istituzione nella storia e della storia del nostro Arcipelago; quando i ragazzi eoliani andavano in campo rappresentavano tutti, amici e nemici, uomini e donne, ed anche tutti quegli eoliani sparsi per il mondo che ascoltavano notizie dalle radio o le leggevano dai giornali, istituzione che doveva essere difesa strenuamente perchè rappresentava il nostro orgoglio sportivo, la nostra rivincita sportiva e sociale verso e nei confronti di realtà più vecchie e più blasonate di noi, istituzione che doveva essere difesa anche in una prospettiva di sfogo e di futuro per i nostri giovani.-
   Il C.S. Lipari è stato parte integrante della storia eoliana e di Lipari in particolare, battaglie molte vinte e qualcuna persa, ma sempre con dignità, battaglie con i cugini del Milazzo, battaglie agli albori con compagini già affermate come la Spadaforese, il S. Caterina di Reggio Calabria per la disputa della Coppa Pibigas poi regolarmente vinta, con la Pattese e con tantissime altre compagini all’ epoca meglio attrezzate, ma ci siamo sempre distinti, fatti conoscere ed apprezzare per lealtà, correttezza, uno spaccato di storia eoliana dove i protagonisti sono stati i nostri giovani eoliani, i ragazzi delle nostre isole che sempre hanno dato anima e corpo per colmare lacune e per portare orgogliosamente sulle spalle quella maglietta; storia di confronti infiniti anche con società dell’ Italia meridionale, come dimenticare una semifinale di Coppa Italia contro l’ Angri, persa malamente, storia di confronti con il S. Lucido, di Cosenza, dell’ ex Ivan Calomino, mai dimenticato giocatore, pilastro e bandiera della nostra formazione, per un quarto di finale di Coppa Italia, storia di epici incontri-scontri con i cugini del Milazzo, per la supremazia in campionati, dove le due compagini dettavano legge, questa è storia non tradizione, questa è realtà non parole aria fritta o promesse elettorali di comodo.-
   Il C.S. Lipari, negli anni è stata una fucina di giovani talenti, anche se solo pochi, hanno spiccato il volo per grandi confronti con realtà diverse da quella eoliana, non si possono dimenticare calciatori come il sublime Sarino Centorrino dai piedi fatati, il primo a prendere il volo verso Siracusa, Massimo Riganò che ha avuto la fortuna di formarsi caratterialmente e calcisticamente in formazioni diverse anche dell’ Italia centrale e per ultimo Christian Riganò, storia bella del nostro calcio, quello per intenderci che fino a due anni fa ancora esisteva nelle Eolie, non me ne vogliano le altre compagini che adesso giochicchiano, ma parliamo di gente che ha giocato al calcio vero, sano, costruttivo e formativo, gente che ha scritto pagine di storia del calcio siciliano, giovani talenti che per vari motivi non hanno voluto o potuto lasciare le nostre isole e spiccare il grande salto, come non ricordare un portiere elegante, essenziale ma stupendo come Fulvio Caruso, un talento pensante come Marco Lo Schiavo, due goleador di razza come Tonino Tripi e Giovanni Lo Schiavo lo Juari delle Eolie, ragazzi anche forestieri che si sono amalgamati benissimo come Giuseppe Maniscalco e Maurizio Moretto, ormai eoliani a tutti gli effetti, o l’ elegante Portovenero, ma ancora prima con gente nata per fare calcio, come lo scomparso e grandissimo Franchino Monteleone, i  micidiali attaccanti Alfonsino Riganò e Bartolo Merrina che è stato anche allenatore vincente eoliano, ma ne dimentico tanti altri e non vorrei fare torto a nessuno, principalmente a chi adesso ci ha lasciati per sempre e vorrei tra questi ricordare Pino Pagliaro un grande portiere, Felice Maggiore centrocampista dai piedi vellutati ed anche passatemelo mio padre Giovannino Ferlazzo, a detta di molti, non ho avuto la fortuna di vederlo giocare, uno dei più forti centroavanti di sempre del C.S. Lipari; ma anche ai vari dirigenti e quì non faccio nomi perchè sicuramente potrei scontentare i vari familiari, ma gente che ha dato certamente tutto anche e principalmente a livello economico, senza chiedere oltre le righe ma dando e dimostrando, sempre quel senso di dignità e di orgoglio che ha contraddistinto il C.S. Lipari, è grazie anche a loro se si son potuti raccogliere i frutti di risultati prestigiosi che hanno riempito la bacheca di una grande del calcio dilettantistico siciliano, portando nel contempo tanta pubblicità verso un arcipelago da tutti stimato ma degli stessi eoliani distrutto.-
   Ma adesso, ci si accorge, che tutto questo è finito, increduli abbiamo assistito ad una lenta, crudele ma metodica agonia, una società gloriosa abbandonata, lasciata morire solo perchè non era un veicolo politico non lo era mai stato, non era una macchina portatrice di voti, non rappresentava, a detta di qualcuno, più nessuno, era una palla al piede; è potuto succedere tutto questo, anche perchè di ragazzi come quelli di una volta e solo perchè dirigenti come quelli di un tempo non ce ne sono più,la verità è anche questa, altrimenti la splendida realtà del C.S. Lipari, sarebbe ancora in auge a rappresentare il nostro Arcipelago; adesso i calcoli si fanno sulla base numerica dei voti, del ritorno e riscontro elettorale, nella possibilità di condizionamento; ma ci siamo anche accorti che nei momenti di festeggiamenti, di incontri dove sono presenti i nostri giovani, che hanno fatto carriera sportiva fuori dal nostro arcipelago, il solito pierino di turno è sempre presente, sempre in prima fila ad incensare le doti dei ragazzi eoliani, alla preparazione ricevuta ed il richiamo al lavoro svolto verso questi giovani che ha permesso loro di raggiungere le mete adesso conquistate, vergogna, si dovrebbe avere il pudore, il buon senso di non presentarsi mai in simili circostanze, di mettersi da parte memori i tremendi guasti che ha prodotto.-
   Probabilmente, per il futuro, per tutti coloro che ancora portano nel cuore il ricordo di quel Lipari, avremo la possibilità di far conoscere, una parte della storia del C.S. Lipari, con scritti e notizie originali e poco conosciute, ma prima sono d’ obbligo alcune riflessioni; il colore della maglietta del C.S. Lipari non è stato dettato dal caso e, dopo la prima divisa, sono stati scelti i colori rosso e blu, il blu del nostro cielo e del nostro incontaminato mare, il rosso dei nostri vulcani e del nostro orgoglio di eoliani, fattori che hanno sempre contraddistinto la compagine eoliana; ma un’ altra considerazione va fatta, su chi e perchè nel 50° anniversario della nascita del C.S. Lipari, questo sodalizio adesso non esiste più, le risposte sono tante e tutte portano alla stessa conclusione, a tutto si pensa, a tutto ci si interessa, ma ai giovani no, ci riempiamo la bocca di paroloni e promnesse in campagna elettorale e dopo anche lo sport più seguito al mondo viene abbandonato, per essere così contorti e cinici ci si deve impegnare veramente, seriamente e non poco, cosa diranno gli ancora in vita e da lassù tutti coloro che ci hanno lasciati, che quel gennaio 1958 fondarono il C.S. Lipari, che concetto si saranno fatti ed avranno di questa gente che pensa ai propri tornaconti e quello degli amici più vicini, senza interessarsi minimamente dei giovani e del loro futuro, la loro formazione passa anche attraverso la pratica sportiva, lo diciamo per chi eventualmente non lo ricordasse o peggio faccia finta di non ricordarlo.-
   Piangi Franchino Monteleone, piangi Pasqualino Monte, piangi Iachino Mazza, piangi Mario Boltin, i vostri sacrifi, il vostro impegno, la vostra abnegazione, non hanno trovato riscontro nell’ interesse di  gente meschina, arrogante, presuntuosa ed inaffidabile che ha anche dimenticato che quest’anno Voi avete compiuto 50 anni di GLORIA, ma chi ha fatto parte di questa grande famiglia sa benissimo che tutto passa, gli uomini le cose, ma tu CARO,VECCHIO e MAGICO C.S. LIPARI, resterai per sempre nei cuori di chi ti ha voluto veramente bene.-
   Auguri Lipari.-
                                                             Bartolino Ferlazzo
nb Nella foto Spartaco Persiani, legatissimo alla maggiore squadra calcistica delle Eolie.                                                 

CS LIPARI, QUANTI RICORDI…ultima modifica: 2008-08-12T18:09:02+02:00da leonedilipari
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