Da Capo Vaticano in linea Paola Pinelli

di Paola Pinelli

acanoa1.JPGCome è andata FUEGO, la traversata STROMBOLI – CAPO VATICANO più “piccante” dell’estate? La traversata in canoa polinesiana Stromboli – Capo Vaticano è l’evento che ha coronato il primo kayak-camp italiano che si è svolto in Calabria, a Formicoli (Capo Vaticano)  (www.kayakamp.it) . Il kayak-camp, nato da un’idea di Giuseppe Soldano dell’ASD (Associazione Sportiva Dilettantistica) GZKayakPeople, e patrocinato da MAREVIVO e da GravitàZero, è una settimana di avvicinamento alla canoa per neofiti, ma anche una settimana di affinamento della tecnica per chi è già esperto con maestri di kayak da mare riconosciuti a livello nazionale e internazionale (Tatiana Cappucci e Emanuele Mattei). Una settimana all’insegna della natura, dell’ambiente, del mare, dello sport, della convivialità e dell’amicizia. La canoa infatti non ha impatto ambientale; si tratta di uno sport ecocompatibile e adatto a tutte le età, perché può essere fatto in vari modi, dalla pagaiata più potente a quella più dolce, alla scoperta di angoli della costa meravigliosi e inaccessibili. L’avventura della traversata comincia già il giorno prima, giovedì 2 luglio, quando i traversatori sbarcano a Stromboli con le loro polinesiane, un OC6 e un OC2. L’OC6, da 6 posti e della lunghezza di circa 13 metri e mezzo, composta da 3 pezzi per essere trasportata, ha avuto bisogno di circa un’ora e mezza di lavoro per essere montata. L’OC2,  di dimensioni decisamente più ridotte,  è invece un unico pezzo ed è pronta all’uso (a parte il montaggio del bilanciere). Per controllare l’assetto delle imbarcazioni, già nel pomeriggio i ragazzi hanno fatto il periplo di Stromboli. La sera, una buona cena a base di piatti tipici eoliani e tanti racconti di mare, e dopo un sonno ristoratore li ha preparati alla grande sfida del mattino dopo. I traversatori sono 8, guidati da Gianni Montagner e una sola donna, Betty, e fanno parte del Tulku Canoa Roma, un Club che ha al suo attivo numerose traversate. Uno di loro, Alessandro, è alla sua prima traversata (per maggiori informazioni sui traversatori www.kayakamp.it/Eventi) La barca appoggio – offerta dalla Seal Marine – salpa dal Porto di Tropea alle 6.00 di mattina di venerdì con a bordo il personale medico del CISOM, il corpo di soccorso del Sovrano Militare Ordine di Malta, in direzione Stromboli, spiaggia di Ficogrande per raggiungere i traversatori. Al suo arrivo, i traversatori stanno ultimando la messa a punto dell’attrezzatura. Sono in compagnia del Presidente della Circoscrizione di Stromboli Carlo Lanza, e di Vito Russo, proprietario dell’HTL La Sirenetta, che hanno dato una mano significativa per l’organizzazione della traversata, e di qualche bagnante incuriosito. Carlo e Vito affidano ai pagaiatori un omaggio da parte del Sindaco di Lipari Mariano Bruno, per il Sindaco di Ricadi Domenico Laria: un cesto con malvasia, limoni e capperi, e una lettera per lo stesso Sindaco Laria.La traversata vuole essere infatti la rievocazione storica degli scambi tra le isole eoliane e la terra calabrese: dalle Eolie arrivavano sulla terra ferma calabra capperi, malvasia e limoni; dalla Calabria partiva l’ossidiana alla volta delle Isole (il prossimo anno la traversata sarà appunto Capo Vaticano – Stromboli). Questa era una delle vie commerciali possibili nel Tirreno per l’ossidiana oltre a Palmarola (Isole Pontine) e al centro della Sardegna. Alle 9 in punto “FUEGO”,  la Traversata che dalla sciara di Stromboli arriva al peperoncino calabro, parte dalla spiaggia di Ficogrande, lasciandosi alla spalle un temporale estivo. Al timone della OC6, Gianni Montagner, il capitano dei traversatori. Un’ora prima erano partiti autonomamente tre kayakers (uno del GZTeam e due di Tatiyak) sui loro kayak da mare per una traversata in incognito alla volta di Capo Vaticano, e hanno concluso la traversata dopo oltre 10 ore e mezza in mezzo al mare. Non potendo mantenere la stessa andatura delle polinesiane, i tre esperti kayakers, che non sono degli atleti ma dei semplici appassionati, hanno cercato il supporto in acqua della barca a vela Sevenstar Charter, che li ha seguiti durante tutti i 57 km . I kayak da mare hanno mantenuto una velocità di circa 3/4 nodi inferiore a quella delle polinesiane. I “polinesiani”, pur partendo dopo circa un’ora, li hanno subito raggiunti a poche miglia dalla costa e velocemente lasciati alle spalle. La navigazione è stata a bussola, senza l’aiuto della barca appoggio, con provvidenziale vento a favore, con acanoa2.JPGuna temperatura di 33/34°, ma il caldo percepito con l’umidità era di 3, 4 gradi superiore per cui è stato necessario bagnarsi la  testa continuamente (Alessandro, uno dei ragazzi, ha bevuto 7 litri di acqua senza mai fare pipì). Betty, l’unica donna dell’equipaggio, ha retto benissimo lo sforzo e ha timonato nell’ultimo turno, quando era già visibile il promontorio di Capo Vaticano. La velocità tenuta è stata incredibilmente costante per tutto il tragitto ed è stata di circa 10 km/orari, con una sosta di una ventina di minuti circa ogni 2 ore, per sgranchirsi le gambe e le braccia e soprattutto per rinfrescarsi con un bagno nelle acque fresche di questo braccio di mare. Il tempo di pagaiata è stato di 6 ore per 57 kilometri (circa 32 miglia), e la traversata è stata chiusa in 6 ore e 45 minuti comprese le soste. L’avvistamento della spiaggia di Formicoli è avvenuto dopo circa 4 ore dalla partenza. Nell’ultimo turno di pagaiata, l’OC2 si è messa in scia della barca appoggio e ha surfato sulle sue onde, creando uno spettacolo molto suggestivo. A circa 500 metri dall’arrivo, i traversatori si sono resi conto dell’accoglienza che si stava preparando per loro in spiaggia: gli allievi del kayak-camp preparati da Tatiana ed Emanuele, hanno fatto da ali all’ingresso dei traversatori nella spiaggia di Formicoli, creando  un corridoio di canoe molto colorato con alzaremi in omaggio agli atleti. Ghirlande di fiori di carta in puro stile polinesiano hanno cinto il collo dei pagaiatori non appena “spiaggiati”; il cesto di limoni capperi e malvasia, e la lettera, sono stati consegnati al Sindaco di Ricadi Laria, che, in cambio, ha omaggiato i ragazzi della targa della città di Ricadi. Chiediamo a Gianni Montagner, il capo team dei Tulku: “Come ti è venuto l’amore per la polinesiana?” “Ho visto un’antica immagine di una polinesiana in equipaggio sul Pacifico. Mi ha colpito l’agilità e la sincronia dei pagaiatori, e la velocità la stabilità e la leggiadria dell’imbarcazione. Anche oggi mi colpisce di più vedere un equipaggio di 6 persone su una canoa che sei canoisti ciascuno sul proprio singolo. Equipaggio è organizzazione, affidabilità, forza, sintonia d’insieme.” “A quando la prossima traversata?” “Tra poco più di una settimana, esattamente il 25 e 26 luglio, e sarà la Corsica – Monte Cristo – Giglio per un totale di 110 km, con partenza da Porto Taverna.” La polinesiana è un’imbarcazione molto antica dotata di bilanciere per ottenere un maggiore equilibrio in acqua in presenza di onde di grandi dimensioni. Per questo motivo la polinesiana conquistò il Pacifico: molto performante grazie alla forma molto stretta e affusolata e abbastanza stabile grazie al bilanciere, richiede comunque una buona dose di equilibrio per non rovesciarsi.

Da Capo Vaticano in linea Paola Pinelliultima modifica: 2009-07-17T09:01:00+02:00da leonedilipari
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