Da Messina in linea Giusi Oliva

goliva.jpgdi Giusi Oliva

Messina ultima città d’Italia. Dal 1978 si ricorda vivamente il bel Viale S. Martino che attraversava Villa Dante fino al carcere di Gazzi. Era una bella prospettiva perché ricordava a tutti che la trasgressione viene punita con la limitazione della libertà. Dal 1978 ad oggi tanto predicare bene, ma la città è invecchiata, è logora, quasi distrutta. Per le strade il caos totale, per le case lo sfacelo. Dove sei Messina borghese, Messina delle pellicce, Messina del lusso? Puoi passeggiare su asfalti divelti, tra escrementi, masticanti, cicche e carta colorata? Perché Sud, perché bassezza umana, perché solo pochi puliscono e tanti sporcano? “Abito a S. Lucia sopra Contesse, mio padre è operatore ecologico e dice sempre – uno pulisce e cento sporcano – vado da mio zio che fa il barbiere perché voglio imparare il mestiere.” Alla fermata del tram fu l’incontro, con la speranza che uno sporchi e cento puliscano.

– Stromboli: guerrieri della Luce. “Il guerriero della Luce crede. Poiché egli crede nei miracoli, i miracoli cominciano ad accadere.” Lo scrittore brasiliano Paolo Coelho ha pienamente centrato i dettati del Vangelo: “… i figli della terra sono più scaltri dei figli della Luce”, fatevi quindi figli della terra per diventare figli della Luce solo in Paradiso! Agli scaltri di oggi diciamo: Amore, vinca sempre l’Amore per Dio e per il prossimo! Agli scaltri di oggi diciamo: Pace, vinca sempre la Pace con se stessi e con il mondo! Agli scaltri di oggi diciamo: Unità, vinca sempre l’Unità per un mondo di fratellanza! Vi siete arricchiti del poco che avete, i Poveri anelano a Dio una esistenza di Abbondanza per viveredi Divina Provvidenza… Buon compleanno Giusi.

– Messina: “guarda dove metti i piedi”. Sante parole di fu mio padre che mi disse quando lasciai la mia isola Stromboli, infatti qui a Messina gli occhi devono essere piantati sempre a terra per evitare buche ed escrementi! La mia risposta fu “ dicono che porta bene”!!Quale bene? Magari arrivare al lavoro tutta imbrattata e maleodorante…in cerca di rimedi per superare la giornata lavorativa. In Chiesa è stato detto che bisogna sempre parlare bene del prossimo per trattarlo come se stessi…e così i cani sui marciapiedi e noi sulla strada, i soldi nei cassetti e noi nella buca!

– Migrare come uccelli. Quando l’aria si fa più fredda si sente già l’arrivo dell’autunno. Il vento spazza le foglie e nel cielo si vedono ali migrare. La tristezza avanza, la natura si prepara per il lungo letargo invernale. I piedi camminano sicuri, al porto una barca aspetta. Tra le onde dolcemente si fa strada in attesa di vedere all’orizzonte la nave dei ricordi. Il suo suono crea una nuova atmosfera, tanti pensieri e tanti sguardi. Migrare da isola ad isola, un’avventura isolana si prepara lentamente. I preparativi sono finiti, tutto è pronto per la partenza. Quanti ricordi, il tempo ritorna alla mente e il cuore batte, l’emozione è grande. I lunghi capelli biondi sono spettinati dal vanto, il sole timido, timido illumina la giornata. Dove andare? Anche gli uccelli conoscono la via della vita, nelle loro migrazioni sfidano il mondo, quanti arrivano alla meta? Per noi la vita è al sicuro, da porto a porto la nave ci porta. Gli occhi fissano la scia, la schiuma forma piccole onde, il vento scompiglia tutto. I pensieri si susseguono sempre più incalzanti. Migrare per imparare, migrare per lavorare, migrare per amore, Sempre il destino ci segue, un progetto divino ci sostiene nel peregrinare su questa terra d’esilio. L’arrivo è arrivato, lo sbarco è assicurato, un nuovo sentiero ci aspetta, ma la nostalgia non ci lascia. Le giornate sono sicure scoperte, una fantastica girandola di emozioni e di sensazioni sempre più crescenti. E’ camminando che ti ritrovo mio dolce Buon Gesù, Tu missionario del mondo mi aspettavi, mi sei venuto incontro per ricordarmi che in tutti i luoghi Tu vivi dell’amore che ho per te. Da volo a volo, eccoTi rinchiuso nell’Ostia Santa, nutrimento dell’anima mia. L’estasi mi rapisce e, volando sempre più in alto, mi stringo al Tuo Sacro Cuore e cuore a cuore ci dondoliamo su questo mondo perché la migrazione più bella è avvenuta, boccoli d’oro ha trovato l’Amore.

– I poveri bussano. Oggi giorno della povertà, come ieri, come domani le luci abbagliano l’universo e come attratti da una forza suprema si affronta il mare. S. Francesco  ama Madonna Povertà e insegna a tutti che il patire è promessa dell’Eternità, ma come chiudere le orecchie di fronte a questo grido di aiuto, come voltarsi e dare le spalle ai fratelli che hanno sete e fame? Oggi silenzio, preghiera e lutto per coloro che con coraggio lasciano la propria terra per un futuro migliore…”chi lascerà per Me terra, casa, padre e madre avrà su questa terra il centuplo e la vita eterna”…le braccia di Dio accolgano tutti coloro che aspirano ad una vita migliore e il Mantello della Madonna possa coprirli di caloroso Amore!

– Ginostra e l’Addolorata. L’Addolorata è a Ginostra con il Suo fazzoletto liso in mano. Antica e bella ricorda a tutti il vero dolore di Madre, l’abbandono alla volontà di Dio e il martirio con la Sua spada nel petto. Don Luciano ha assicurato che in questo mese inizieranno i lavori di ristrutturazione della chiesa per portarla ai suoi antichi splendori per riempirla di bambini, adulti e anziani che abitanti e non ascolteranno ancora la Parola di Dio. Quanti turisti nelle chiese dell’isola per una preghiera e per una candela votiva, quanti ricordi in questa mente confusa tra il ieri, l’oggi e il domani, un turbine di nostalgia avvolge l’anima e intristisce lo spirito.

– Stromboli e S. Teresa del Bambino Gesù. Grande Missionaria dalla Sua cella di clausura è presente a Stromboli nella Chiesa di S. Bartolomeo a Piscità nella navata laterale. Ricorda a tutti che si può evangelizzare il Mondo anche seguendo la Piccola Via, quella dell’Infanzia Spirituale. Quasi vent’anni di devozione hanno insegnato che i Piccoli entreranno nel Regno dei Cieli e che anche Stromboli, gigante buono, conserva sulla sua terra Santi e Sante che amati portano nel Mondo a piedi nudi e a mani vuote.

-Stromboli: tra pergola e pergola. Settembre: tempo di raccolta, tempo di fatica. Il verde prevale sulle foglie, la “pampina” nasconde i grappoli d’uva, ma mani esperte cercano con sicurezza e trovano il tesoro, futuro vino. La pergola ha la forma di un quadrato, formato da canne essiccate che reggono la vite sospesa tra la terra e il cielo. I piccoli stanno a guardare, anzi eccoli attivi quasi protagonisti anche loro in cerca di qualche grappolo sotto, in basso, dove i grandi non possono arrivare. Tra grida di gioia, canti a squarciagola, il raccolto aumenta e fiorisce la ricchezza delle tavole e degli Altari. Le ceste, colme d’uva, sono pronte per la pigiatura, i sacchi di iuta si gonfiano velocemente, tutto è pronto per i salti più belli. Nella bianca casa di Maria Grazia un piccolo pavimento, sufficiente per accogliere i sacchi pronti per la pigiatura che richiede uno accurato lavaggio dei piedi, perché a piedi nudi si pigerà. Facile per i grandi sarà il compito: il peso del corpo svilupperà maggiore forza e scontato sarà lo schiacciamento dell’uva. E’ risaputo che i piccoli vogliono fare le cose dei grandi, e tra un’insistenza e un’altra, ecco i salti più belli. La bionda bambina il vino farà. Sulle tavole per i grandi, sull’Altare per i grandi, dolci e piccole creature dalle mani morbide, il Buon Dio vi saluta. Un giorno non lontano grande sarà la ricompensa, perché dall’Altare un Calice partirà e sulle labbra arriverà. Il vino si Chiamerà Sangue di Cristo e vi disseterà. Tu che ascolti in silenzio ama il Tuo Dio e canta una Lode di ringraziamento perché la vendemmia è arrivata e il vino ti aspetta per farti amare come Gesù!

– Dono di Dio. Ti scopro vicino senza averti sentito. Ti vedo presente senza averti visto arrivare. Grazie di cuore che ci sei mio terribile e agguerrito uomo. Il Dio degli Eserciti si schiera per la battaglia, Vittoria in Terra e in Cielo. L’Autorità di Dio e il Suo Amore per le Creature ci hanno fatto incontrare. Auguri al mio Uomo.

– Come la nuvola. Vorrei essere come la nuvola, leggera, irrespirabile, imprendibile. Vorrei navigare e guardare dall’alto le cime dei monti, le cupole delle Chiese. Vorrei dondolarmi nel Cielo più blu e aspettare il vento leggero per arrivare più su.

Da Messina in linea Giusi Olivaultima modifica: 2013-10-15T07:28:52+02:00da leonedilipari
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