Come facilmente prevedibile il progetto per la costruzione del megaporto ed annessi , proposto da Condotte d’Acqua e sposato con acritico entusiasmo dall’ineffabile sindaco di Lipari, ha subito la prima bocciatura. Nelle prossime settimane molto probabilmente seguiranno altre bocciature, compresa quella del ministro Prestigiacomo quando dovrà risponderà all’interrogazione presentata sull’argomento alla Camera dei deputati da Marco Beltrandi dei Radicali Italiani .
Come fatto notare da Salvatore Leone, è molto probabile che, nei prossimi mesi, da parte della Lipari porto saranno presentati ricorsi e contro-ricorsi che significheranno nuove spese. Naturalmente il socio privato può con i suoi soldi decidere di investire come gli pare il proprio denaro, ma il socio pubblico ( leggi sindaco di Lipari) che spende soldi non suoi ma dei contribuenti , potrà permettersi di utilizzare denaro dei cittadini per contenziosi legali che difficilmente verranno vinti?
Inoltre nei prossimi mesi verranno al pettine vari nodi che finora si era preferito non affrontare, se non con tono tranquillizzante, dal novello Alice da Vulcano: i costi di gestione per il funzionamento della società Lipari porto, le spese dei vari progetti presentati (che come è noto costano molto cari) e quelle degli avvocati per le eventuali cause. Senza contare che il comune di Lipari dovrà anche pagare il conto salato della commissione comunale che ha “selezionato” l’unico progetto.
E quali costi avrà per la collettività l’uscita del comune dalla società Lipari porto? Che fine faranno gli immobili portati in dote dal comune di Lipari per entrare nella società? E in questi immobili ( che probabilmente saranno persi dalla comunità eoliana ) situati in posti invidiabili che sarebbero potuti essere destinati a servizi per i turisti o venduti al miglior offerente, vedremo nascere lucrose attività private?
Tutte questi danni economici alla collettività per un progetto palesemente irrealizzabile.
Non sta a chi scrive stabilire se in questa vicenda ci sia dolo o colpa grave, l’unica cosa certa è che il comune di Lipari sarà più povero. Molto più povero.
Una domanda per i consiglieri comunali: avete ancora intenzione di continuare a limitarvi ad assistere alla tragicommedia o pensate di intraprendere una iniziativa politica forte per tutelare i leciti interessi di coloro che vi hanno eletti?