Allego , per i lettori, quanto scrive oggi “Famiglia Cristiana” sul tema della “ manovra economica” varata in fretta e furia dal governo Berlusconi venerdì scorso.
“Una ‘macelleria sociale’ contro il ceto medio e le famiglie con figli. I ‘soliti noti’, che già’ pagano abbastanza. E che esclude, invece, chi può’ essere chiamato a maggiori sacrifici’. “Il salato conto della crisi lo pagano le famiglie fino all’ultimo euro’. Così riporta ‘Famiglia Cristiana’ di questa settimana, che dedica il suo editoriale d’apertura al ‘Miracolo dimezzato di una ‘casta’ inaffidabile’:
“La manovra economica approvata in tempi rapidissimi protegge il Paese dalle speculazioni, ma tartassa le famiglie”. “Il ‘miracolo’ invocato da Napolitano si è avverato”, scrive il settimanale, “una ‘casta’ politica litigiosa, attenta solo a salvaguardare i propri privilegi, ha approvato la manovra economica in tempi rapidissimi.
Ma è un ‘miracolo a metà’, con un risvolto iniquo e vergognoso, che dà la misura della pochezza di questa classe politica. Si chiedono pesanti sacrifici ai cittadini, ma la politica non ci rimette un solo euro”. Continua il settimanale dei Paolini: “Chi non assume, in prima persona, lo stesso fardello dei cittadini, non ha nessuna credibilità. E’ delegittimato”.
E’ necessario, per ‘Famiglia cristiana’, “investire in chi genera progetto e futuro. Nei giovani, soprattutto, che entrano nel mondo del lavoro; nelle famiglie con figli; nelle imprese che investono i profitti in occupazione – e non in rendite finanziarie parassitarie e rapaci .Una macelleria sociale contro il ceto medio e le famiglie con figli. I ‘soliti noti’, che già pagano abbastanza. E che esclude, invece, chi può essere chiamato a maggiori, giusti sacrifici».
Così Famiglia Cristiana definisce nel nuovo numero odierno la manovra economica varata dal governo e approvata in tempi rapidi.
«È un miracolo a metà», con un risvolto iniquo e vergognoso, che dà la misura della pochezza di questa classe politica – scrive il settimanale dei Paolini nel suo Primo Piano -. Si chiedono pesanti sacrifici ai cittadini, ma la politica non ci rimette un solo euro. L’amara medicina è solo per il Paese, per coloro che sudano il loro salario, e che non riescono a finire il mese, non certo per il Palazzo.”