di Cesare Giuffrè                           

E’ difficile dialogare con due persone che hanno punti di vista diversi ma che, pur non conoscendoli, stimo entrambi.  Mi riferisco alla signora Silvia Carbone e al signor Giovanni Maggiore. Personalmente mi trovo vicino al modo di pensare del signor Maggiore ma aggiungo che comprendo anche  le ragioni che spingono la signora Carbone al suo comportamento. Forse poteva risparmiarsi l’aggettivo codardo. Le isole hanno bisogno,  a maggior ragione in questo momento, di persone come lei che non hanno timore a intraprendere lotte per il bene delle Eolie, naturalmente tutto questo nel rispetto delle leggi. Approfitto de “Il Notiziario” per chiedere scusa alla signora Silvia se si è sentita offesa, come imprenditrice, da una mia precedente lettera.  Avevo scritto: L’unico interrogativo che eventualmente dobbiamo porci e se i nostri attuali  imprenditori sono paragonabili a quelli del passato. Il riferimento era alla possibilità di creare una nuova compagnia di navigazione. Molto probabilmente mi sono espresso male (non ho titoli di studio). Termino con un verso di non so quale autore che cosi recita:” Maledetto chi usurpa l’altrui e chi il suo dono si lascia rapir”. Forza Eolie non facciamoci rapinare