EOLIE, ACQUE INQUINATE DALLE ACQUE NON DEPURATE?

1882052633.jpgdi Nino Randazzo*
 
A questa interrogazione sono stati invitati a rispondere il Presidente del Consiglio dei ministri e i Ministri dell’interno e dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare

 

Premesso che:

 

uno dei problemi ambientali delle isole Eolie, dichiarate Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO e, a breve, Parco nazionale, è rappresentato dalla mancata depurazione dei reflui nelle isole di Lipari e Vulcano;

 

in particolare, solo nell’isola di Lipari esiste un semplice pre-trattamento, peraltro attualmente non funzionante, abilitato a depurare i reflui di una popolazione inferiore a 10.000 abitanti;

 

l’isola di Lipari, invece, così come certificato dall’ufficio del Commissario delegato per la Regione Siciliana, in riferimento alla nota del Dipartimento regionale programmazione prot. n. 3771 del 3 ottobre 2003, è una località che, pur essendo un agglomerato con popolazione residente inferiore a 15.000 abitanti, supera abbondantemente la soglia dei 10.000 per effetto della popolazione turistica fluttuante;

 

la suddetta certificazione fa seguito ad un accertamento condotto utilizzando i dati relativi alla produzione mensile di rifiuti per l’anno 2002, i dati contenuti nel Piano regionale di risanamento acque e i piani d’ambito approvati;

 

Lipari, essendo una località con popolazione superiore ai 15.000 abitanti, anche se fluttuante, secondo quanto stabilito dal decreto legislativo n. 152 del 1999, modificato dal decreto legislativo n. 258 del 2000, e dalla circolare 19906 del 4 aprile 2002 della Regione Siciliana, avrebbe dovuto adeguare i suoi impianti entro il 31 dicembre 2004;

 

il mancato adeguamento degli impianti di depurazione sta compromettendo seriamente la salute della popolazione residente, l’ambiente e l’economia locale;

 

sebbene il Comune di Lipari si fosse mosso per tempo, ora si è avviato un contenzioso che potrebbe bloccare la situazione, con riflessi gravissimi per l’ambiente e l’economia locale;

 

infatti nell’aprile del 2000, l’allora Sindaco, dottor Michele Giacomantonio, preso atto del decreto con cui la Regione aveva disposto un finanziamento per la realizzazione di un depuratore nel comune di Lipari e del fatto che tale finanziamento era rimasto fino ad allora inutilizzato, e che comunque erano in corso trattative tra la Regione Siciliana e il Governo nazionale per un Accordo di programma quadro relativo al problema dell’acqua, pubblicava un bando di gara, aggiudicato a un raggruppamento temporaneo di imprese capeggiato dalla Lotti S.p.A., per un progetto relativo al ciclo dell’acqua (produzione di acqua, ciclo fognario e depurazione delle acque reflue con riutilizzo a scopi non umani) per tutte le isole del comune;

 

il Sindaco dell’epoca, forte di tale documentazione, fece richiesta alla Regione ed al Ministero dell’ambiente per ottenere i finanziamenti;

 

il suo successore, attuale Sindaco di Lipari, dottor Mariano Bruno, insediatosi dal novembre 2001, nell’agosto 2002 è stato nominato Commissario di Governo e successivamente gli sono stati affidati ingenti risorse finanziarie per risolvere le criticità infrastrutturali; infatti, nel luglio 2004 veniva disposto un primo finanziamento al Comune di Lipari di 6 milioni di euro per il depuratore seguito da ulteriori stanziamenti che ammontano ad oltre 34 milioni di euro;

 

considerato che:

 

finalmente, dopo circa cinque anni dalla nomina, nel gennaio 2007 il Sindaco-Commissario comunicava al Ministero dell’ambiente che il Comune di Lipari era in possesso di un progetto preliminare per il ciclo dell’acqua redatto dall’associazione temporanea di imprese Lotti S.p.A. ed altri;

 

a fine aprile 2007, durante la passata campagna elettorale per il rinnovo dell’amministrazione comunale, si è tenuta una conferenza di servizio al Ministero dove sono state chieste al raggruppamento temporaneo di imprese capeggiato dalla Lotti S.p.A. alcune integrazioni, che sono state consegnate dai progettisti al Comune nei primi giorni di luglio;

 

inspiegabilmente, invece di trasmettere il progetto munito delle richieste integrazioni, il Sindaco di Lipari, nelle vesti di Commissario straordinario, ha dato un incarico alla Sogesid, senza espletare alcuna gara, in parziale sovrapposizione al contratto in corso tra il Comune di Lipari e il raggruppamento temporaneo di imprese capeggiato dalla Lotti S.p.A.;

 

la Sogesid sta procedendo alla redazione del medesimo progetto e per cercare di differenziare la propria elaborazione da quella della Lotti, ha prima localizzato il depuratore in un’area già oggetto di localizzazione di insediamenti per gli artigiani di Lipari (creando in tal modo allarme sociale e rallentando ulteriormente la realizzazione del depuratore) e poi ha presentato un’ulteriore soluzione che comporta interferenze con il porto di Pignataro; in ogni caso il progetto della Sogesid supera l’attuale disponibilità finanziaria e pertanto fa correre il rischio di lasciare delle situazioni “incompiute”;

 

infine, nonostante tra le priorità del decreto di nomina del Commissario dell’agosto 2002 vi fosse un preciso riferimento alla necessità di provvedere al rifornimento idrico delle contrade di Lipari (Pianoconte, Quattropani, Acquacalda), il progetto presentato dalla Sogesid non prevede nulla per tali interventi,

 

si chiede di sapere:

 

se il Presidente del Consiglio dei ministri e i Ministri in indirizzo siano a conoscenza dei fatti esposti in premessa;

 

quali urgenti provvedimenti si intendano adottare al fine di dotare l’isola di Lipari di un impianto di depurazione delle acque reflue adeguato alle esigenze del territorio nel rispetto delle norme nazionali ed europee vigenti;

 

se non si ritenga opportuno chiedere notizie sui controlli in corso di effettuazione da parte del Nucleo operativo ecologico (NOE), al fine di verificare i danni che fino ad oggi il mancato funzionamento del depuratore ha causato all’ambiente, in particolare al mare, e alla salute pubblica e, se rilevati, quali urgenti iniziative si intendano adottare per la loro eliminazione;

 

se, anche in considerazione dell’alta vocazione turistica dell’isola di Lipari, non si ritenga opportuno prevedere un costante monitoraggio ambientale dell’area;

 

se non si ritenga che la grave situazione determinatasi nell’isola di Lipari rappresenti un grave danno anche per l’intera economia del territorio, soprattutto in considerazione del fatto che la mancanza di un depuratore a norma non consente alle nuove attività ricettive, turistiche e residenziali, in corso di realizzazione, di allacciarsi alla rete fognaria;

 

quale sia il motivo per cui la Sogesid ha voluto inserirsi in un percorso già delineato ed avviato e quasi a conclusione, complicandone fortemente l’iter e innescando un contenzioso ingiustificato;

 

se, comunque, l’incarico alla Sogesid non sia in contrasto con le norme sugli appalti, e la convenzione sia illegittima sotto molteplici aspetti (il Testo unico degli appalti, il regolamento d’attuazione e l’Autorità di vigilanza prevedono che la figura del supporto al responsabile unico del procedimento sia incompatibile con quella di progettista e direttore dei lavori) e, in particolare, se sia vero che la Sogesid, che è una società pubblica, viene pagata come una società privata (in contrasto con lo spirito della legge n. 109 del 1994 che prevede la progettazione da parte dei soggetti pubblici non pagata a tariffa, bensì ex articolo 18, cioè con l’incentivo del 2 per cento che viene distribuito tra i componenti l’ufficio, e che non può superare l’importo dello stipendio) e pertanto non producendo alcun risparmio rispetto al mercato;

 

se, alla luce dei fatti esposti, non si ritenga opportuno procedere, oltre alla sostituzione già avvenuta del Sindaco di Lipari come Commissario per l’emergenza con il Prefetto di Messina, all’indicazione al Prefetto che il Commissario possa avvalersi delle attività di progettazione già esistenti e prodotte da altri enti, al fine di evitare duplicazioni di costi e agire tempestivamente (come nel caso analogo della città di Messina, ove il Prefetto ricopre il ruolo di Commissario per l’emergenza traffico, ex articolo 10, comma 1, dell’ordinanza n. 3369 del 2008, Gazzetta Ufficiale n. 101 del 30 aprile 2008), chiedendo al Comune di Lipari di trasmettere tempestivamente i progetti presentati dalla Lotti fin dal luglio 2007.

*Senatore Pd.

 

 

EOLIE, ACQUE INQUINATE DALLE ACQUE NON DEPURATE?ultima modifica: 2008-07-24T14:15:00+02:00da leonedilipari
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