Eolie&riflessioni

aformica.JPGdi Antonio Formica

Mi permetto di scrivere in risposta al carissimo Francesco Finocchiaro:BNATALE.jpg

Caro Francesco,ho letto con interesse e dedizione le tue riflessioni circa questa crisi sia economica che delle coscienze e dei valori,poiché è da tempo,quasi un anno,che mi ingarbuglio in queste considerazioni sul “Mercato Unico”,mi sembrava interessante e costruttivo avere un confronto con te. Ciò che scrivi e che analizzi è corretto,sembra fantascienza eppure è proprio così. I grandi nomi della finanza e dell’economia mondiale stanno cercando di unificare i mercati affinché siano regolati e gestiti da gruppi oligarchici che ne vietano l’accesso a personalità esterne ai loro progetti.  Il “Mercato Globalizzato” ha di certo i suoi rischi,basti pensare che l’attuale crisi finanziaria ha avuto inizio a causa del fallimento della banca americana di investimenti Lehman Brothers che cedendo mutui indistintamente a tutti i cittadini senza avere garanzie in cambio,rivendeva questi mutui ad investitori europei,che vedevano le loro azioni crollare come il mercato immobiliare americano. E’ vero però,che senza concorrenza si rischia di avere prezzi altissimi dettati da monopoli incontrollati.

Dunque credo che il sistema del libero mercato sia giusto,a patto che sia regolamentato da restrizioni e permessi distribuiti in maniera equa e soprattutto che sia un mercato libero interamente italiano,affinché si possa puntare sullo sviluppo,sulla crescita e sull’innovazione dell’Italia.Elogio il tuo intervento e la tua analisi con la mia più sincera e stretta approvazione,vorrei però collegarla alla nostra situazione locale.Noi,Lipari e le isole Eolie,godiamo per nostra fortunasfortuna di un’emarginazione dal resto di Italia e del mondo,che non è per forza una penalizzazione,può essere anche un trampolino di lancio per la crescita economica di questi splendidi 7 pezzi di paradiso. Nel nostro territorio non sono presenti grandi industrie nè multi-nazionali,per questo,e spero che i politici locali lo capiranno, noi dobbiamo andare verosimilmente in controtendenza a quello che è il mercato globale,i commerci esterni con prodotti importati vanno bene,altrimenti avremmo un’autarchia insostenibile al giorno d’oggi,ma non devono sovrastare quello che produciamo noi,bensì devono essere integrati con quello che è già in nostro possesso. Dunque:

1) Valorizzazione dei prodotti locali a KM 0

2) Agevolazioni e sostegno alle cooperative che producono prodotti sul terreno Eoliano

3) Invece che comprare capperi e malvasia dalla Tunisia,incentivare i commercianti ad acquistare prodotti eoliani,supermercati,bar,trattorie,ristoranti…devono commerciare con prodotti realizzati da produttori eoliani,affinché questi ultimi possano reinvestire i capitali in innovazione e manodopera abbassando così il prezzo del prodotto finale per renderlo più concorrenziale.

4) Organizzare dei tour guidati attraverso le piccole aziende locali,da quelle agricole a quelle che lavorano il ferro,il legno,non solo per far conoscere il nostro prodotto fuori i confini eoliani,ma anche per incentivare questo tipo di turismo che non è l’ormai celeberrimo “mordi e fuggi”,bensì un turismo costituito da gente grande e di qualità…

Questi sono solo alcuni aspetti su cui puntare.Avrei molti punti ancora da mostrarti,che sono frutto del mio “programma di sviluppo economico per le Isole Eolie” se così si può chiamare,ma temo di dilungarmi troppo. In ogni caso,ti ringrazio per avermi dato lo spunto di collegare questa drammatica situazione mondiale,con la redditizia situazione che potremmo avere alle Isole Eolie.

Distinti saluti,

Antonio Formica

Eolie&riflessioniultima modifica: 2011-12-19T19:20:00+01:00da leonedilipari
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