Ginostra&Porto. Botta e risposta

di Antonino Mollica

email8.jpgVorrei ricordare al sig. Lo Schiavo di Ginostra che se avessero fatto il pontile in un posto diverso da quello attuale, vedi 1° progetto, probabilmente l’aliscafo avrebbe fatto operazione a Ginostra. Quindi lasci stare l’art. 48 della Costituzione.

di Riccardo Lo Schiavo

Certe affermazioni non meriterebbero né attenzione nè tantomeno una replica… Tuttavia… faccio presente al sig. Antonino Mollica – che non conosco e il cui nome non ho mai sentito nei dibattiti inerenti le problematiche della comunità eoliana – che per quel “primo progetto” cui lui fa riferimento, che prevedeva una  diversa ubicazione del pontile, il sottoscritto, insieme ad un pugno di altri Ginostresi, ha lottato GIORNALMENTE per appena…un quarto di secolo; poi le ISTITUZIONI – LO STATO (non i Ginostresi) hanno optato per una soluzione diversa… ma probabilmente il sig. Mollica di Ginostra conosce appena il nome ma non certamente la storia …

Quanto ai miei riferimenti alla Costituzione… se come dichiarato dal Sindaco di Lipari dalle prossime elezioni Ginostra avrà il suo seggio forse sarà anche merito della costanza ( anche in questo caso circa 20 anni…) dei miei appelli alle autorità preposte invocando proprio il rispetto dell’articolo 48….

Ginostra&Porto. Botta e rispostaultima modifica: 2012-10-31T14:03:00+01:00da leonedilipari
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Ginostra&porto

plocascio.JPGdi Pietro Lo Cascio*

Leggere è sempre utile per imparare cose nuove, ma i comunicati settimanali del portavoce del PDL del Comune di Lipari sono davvero un’inesauribile fonte di novità insospettabili. Questa volta (mi riferisco al comunicato di sabato 9 maggio) ho appreso dell’esistenza di una pericolosa congrega di ambientalisti, capace di condizionare gli orientamenti progettuali di insigni professionisti, di dirottare copiosi fondi della Protezione Civile, di influenzare – in maniera evidentemente nefasta – le sorti della comunità dove si annidano. Si tratta di una categoria particolare di ambientalisti, gli “ambientalisti-nudisti”. Sui metodi persuasivi da essi adoperati il portavoce del PDL non fornisce dettagli, lasciandoci nel dubbio se la componente adamitica della loro natura possa eventualmente avere giocato un ruolo di supporto allo smisurato potere del quale dispongono; magari, il segreto del loro successo si annida proprio nell’esercizio – deterrente – delle loro nudità, che ostentate in maniera intimidatoria possono avere scoraggiato, a suo tempo, chi voleva trasformare le secche di Lazzaro a Ginostra in un bel porto, con tanto di strada di raccordo al paese. Oppure, più semplicemente, è la solita vecchia storia: riesumare giustificazioni posticce non avendo argomenti seri per discutere di un problema, un problema grave e da troppo tempo sotto gli occhi di tutti. Se l’opinione del PDL riguardo alla paralisi che – da mesi – sta subendo Ginostra si riassume nell’accusare i fantomatici “ambientalisti-nudisti”, siamo veramente nei guai, considerato che questo partito ha nelle mani le leve del potere in questo paese. Ma di cosa stiamo parlando? Come si può definire un “approdo quantomeno decente” un molo – la cui ubicazione è stata evidentemente ritenuta plausibile dai progettisti – costato circa 6.000.000 di euro, poi altri 130.000 euro circa di riparazioni, e poi ancora 1.500.000 euro di “messa in sicurezza”, e che nonostante questo è da mesi impraticabile con tragiche conseguenze per gli abitanti della frazione. Se il tentativo di attribuire le colpe di questo disastro agli “ambientalisti-nudisti” può fare sorridere, le conclusioni del portavoce del PDL sono invece preoccupanti: “appena le risorse lo consentiranno, il porto di Ginostra sarà reso di nuovo funzionale al meglio”. Le condizioni meteo-marine sono buone e stabili ormai da settimane, ma nonostante questo del pontone della Ditta Scuttari non c’è traccia all’orizzonte. Nel frattempo, gli abitanti caricano e scaricano merci essenziali per la vita della frazione utilizzando mezzi privati a loro spese, perché né la nave sulla linea Napoli-Eolie, né il mezzo della NGI operano più a Ginostra; il trasporto delle bombole del gas diventa un’impresa, ma anche – semplicemente – quello di colli di peso superiore a 25 Kg, che secondo le normative vigenti non possono essere sbarcati sul rollo. Le conseguenze di questo aggravio di spese si traducono, per limitarci a un esempio banale, nel costo attuale di un cartone d’acqua, che i commercianti sono costretti a rivendere al prezzo di quasi 6 euro per non trasformarsi in un ente di beneficienza. Devo ricordare che proprio le parti politiche che il portavoce del PDL accusa di “selvaggio ambientalismo del no” avevano proposto con una mozione, ormai mesi fa, che i problemi di Ginostra venissero affrontati in un consiglio comunale, incassando un incomprensibile diniego della maggioranza. A questo punto, sarebbe stato lecito attendersi qualcosa di più da un comunicato ufficiale del principale partito che amministra questo Comune, invece di trovarvi un patetico tentativo di riesumare polemiche sterili e obsolete pur di evitare l’indicazione di tempi e modi certi per una soluzione – comunque già tardiva – della gravissima situazione. Ambientalisti-nudisti di Ginostra, dunque, ricopritevi e mettetevi al lavoro, perché per il PDL ne avete già combinate abbastanza e questa è la vostra giusta punizione.

*Consigliere comunale di Sinistra Democratica

 

Ginostra&portoultima modifica: 2009-05-13T20:08:45+02:00da leonedilipari
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