ISOLE MINORI, VENTO E SOLE SONO IL “PETROLIO”

RPIEMONTE.JPGdi Roberto Piemonte

 Le isole di Sant’Antioco, in Sardegna, e Capraia, nell’Arcipelago Toscano, sono le prime isole minori italiane che hanno siglato l’impegno con l’associazione Marevivo e il ministero dei Beni Culturali a concludere entro 6 mesi l’iter di approvazione dei progetti di eolico e fotovoltaico già avviati sul territorio delle due isole.
L’annuncio è arrivato al termine del convegno “Sole, vento e mare per le isole minori. Energie rinnovabili e paesaggio”, organizzato da Marevivo sull’isola di Capri.
L’accordo rientra nell’ambito un documento programmatico, presentato da Marevivo e sottoscritto dal ministero dei Beni Culturali. Il documento ora è aperto all’adesione di Regioni (Liguria, Toscana, Lazio, Campania, Puglia, Sicilia e Sardegna), Associazione nazionale comuni isole minori (Ancim) e ministeri dell’Ambiente, Sviluppo Economico e Politiche Agricole.
Tre i punti principali del piano: realizzare nel paesaggio mediterraneo impianti per la produzione di energie rinnovabili, snellire le procedure burocratiche per le installazioni, formare e sensibilizzare i funzionari delle amministrazioni coinvolte.
“Uno dei punti chiave è snellire le procedure burocratiche per l’installazione degli impianti di energia rinnovabile – ha detto Rosalba Giugni, presidente di Marevivo – perché le isole minori possano unire fonti pulite e paesaggio. Penso ad esempio alle pergole delle case di Capri, che potrebbero essere rivestite di pannelli fotovoltaici”.
“La sfida è quella fissata dall’Unione europea del 20 per cento di energia pulita per il 2020, senza deturpare le bellezze di questi territori”. Da qui l’impegno, emerso dal convegno, alla realizzazione, da parte del ministero dei Beni culturali, con il sostegno di Enea, di un bando internazionale per la ricerca di soluzioni architettoniche per nuove tecnologie verdi compatibili con la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale e le bellezze del paesaggio mediterraneo.
“I progetti dovranno proporre soluzioni, tecnologiche e formali per il risparmio e la produzione di energia da fonti rinnovabili, sia che si tratti di veri e propri impianti, sia di elementi che vengono integrati nella composizione, capaci di inserirsi armonicamente nel contesto paesaggistico”.

“Vincerà chi sarà capace di aggiungere valore al territorio invece di sottrarlo. Perché paesaggio e patrimonio culturale siano considerati risorse primarie ed essenziali del nostro paese da tutelare e trasmettere alle generazioni future”.
“Credo sia conveniente e opportuno considerare le isole minori come un laboratorio di innovazione in campo energetico. – ha affermato nel suo interventi Claudio Scajola, ministro per lo Sviluppo Economico – Ci sono oggi dodici isole
minori non collegate alla rete elettrica nazionale, nelle quali l’energia viene prodotta con generatori diesel, a costi molto più elevati di quelli praticati sulla terraferma”. 
“In queste isole, – ha spiegato – nel 2007 sono stati forniti ai consumatori circa 204 milioni di kWh, pagati dagli utenti locali come tutti i consumatori italiani tutelati. Tuttavia, ai produttori locali sono stati erogati, nello stesso 2007, circa 53 milioni di euro raccolti sulle tariffe di tutti i consumatori di elettricità, con un onere aggiuntivo di circa 0,26 euro per ogni kWh fornito agli utenti isolani.

ISOLE MINORI, VENTO E SOLE SONO IL “PETROLIO”ultima modifica: 2008-12-02T13:58:32+01:00da leonedilipari
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