L’onore e il rispetto

aziinoavvpiccola1.JPGdi Alfio Ziino
 
Scorrendo la sera la TV mi imbatto in una serie di fictions o telenovelle o come altrimenti si chiamino l’ una più deprimente dell’ altra. Le storie sono in genere miserande le interpretazioni da teatrino parrocchiale, le scenografie da quattro soldi. E lasciam perdere i vari squadra omicidi 2, antimafia 4, capitano 51 e così via, cose senza le quali i nostri cinematografari, esaurita la vena nazionalfascista, non sanno proprio cosa dire.

Tra tutte queste varie porcheriole ve ne è una, dal titolo “L’onore e il rispetto”, porcheriola anch’ essa. Ma il titolo mi ha colpito. Due termini, onore e rispetto, in disuso nel linguaggio comune e, sopra tutto, nelle coscienze e nelle menti. L’ onore: “sentimento che nasce dalla dignità morale” a detta del Dizionario della Lingua Italiana Edito da Sansoni.

Da decenni non sento più l’ espressione “parola d’ onore” o “sul mio onore”, affermazioni che impegnavano un uomo ben più di un contratto o di una cambiale. E, se prendiamo per buona la definzione che da il Dizionario, la spiegazione è presto data. Se vi è immoralità, o come spesso ho scritto, più frequentemente amoralità, è conseguente che di onore non si parli.

Il rispetto, sempre a detta del medesimo Dizionario, è il “sentimento di riverenza e devozione che ci porta a trattare qualcuno con deferenza per la sua età, i suoi meriti,etc.”. E quì accade, di tanto in tanto, sentir qualcuno  che “pretende” rispetto. Ma, a mio modesto avviso, lo strillar di “pretendere” rispetto sta a dire che rispettabili non si sia. Un esempio per tutti: la conclamazione del “dovuto” rispetto per la Magistratura di cui tante volte ho pur detto.

Ma come che sia, onore e rispetto ci vengono spiegati entrambi come sentimenti. Se non li esterniamo, ciò sta a dire che non li abbiamo.

E’ possibile che si sia divenuti tanto aridi?

L’onore e il rispettoultima modifica: 2013-10-11T08:02:10+02:00da leonedilipari
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