Spremute eoliane. Niente agrumi, ma sangue ancora caldo di chi approfittando delle proprie ferite vuol “trasfusionarsi” il sangue altrui. Un viaggio alle Eolie ormai è definito il viaggio del “pizzo”. Paghi per sbarcare a Lipari, a Santa Marina, a Malfa, per scalare i crateri di Stromboli e di Vulcano, paghi per tuffarti nel laghetto termale di Vulcano, pagherai anche per l’imbarco mamertino. Cambia elegantemente il nome della tassa ma alla fine sempre di “pizzu” si parla, salvo i soliti furbacchioni che sfuggono al controllo delle autorità competenti ed alla fine incassano ma non versano ai Comuni interessati. Milazzo politica, dopo “un tira&molla”, vuole anche lo sfruttamento dei passeggeri. Vuole il”pizzo”. Ebbene ciascuno a casa propria può fare quello che vuole rispettando però le leggi. Da circa un anno “Il Notiziario” ha lanciato il grido “a Missina a Missina” ed oltre 3000 lettori si sono espressi favorevolmente. Non per vendetta, ma per comodità&civiltà. “Le due “C”del “se pò fà”. Salvo che “pizzu” ci cova.