Ill.mo Direttore,

relativamente alla stato d’incuria in cui versa il cimitero di Lipari desidero esporre quanto segue. “L’espressione culto degli antenati si riferisce all’insieme delle pratiche e credenze religiose basate sull’idea che i membri defunti di una famiglia o di un clan veglino sui propri discendenti e siano in grado di influire positivamente o negativamente sul loro destino. I riti associati al culto degli antenati hanno in genere lo scopo di assicurare che gli antenati siano felici e bendisposti verso la propria discendenze. Questa forma di religiosità ha una notevole importanza antropologica, essendo presente in moltissime culture. Vestigia di questa forma di religiosità si possono identificare anche in molte culture del mondo occidentale; un esempio è la festività cattolica della Commemorazione dei Defunti. Fra le culture in cui il culto degli antenati è presente in modo più radicato ed evidente si possono citare quella cinese e le numerose culture dell’Africa subsahariana” (Wikipedia). In Italia, la prima civiltà che ebbe a cuore il culto dei defunti furono gli Etruschi, sin dall’VIII secolo a.C.. Ho desiderato rimettere alla superiore definizione oggettiva ogni valutazione al fine da svincolare ogni considerazione da caratteri personalistici. Però, come già in passato rappresentato dalla mia famiglia al Comune di Lipari, quello chè devo nuovamente rilevare attraverso il suo giornale, è che in analoga situazione si trova il Cimitero di Canneto, laddove anche i miei cari dovrebbero riposare in pace. Tutte le persone che hanno vissuto nel paese, con grande dignità ed amore per la propria terra, ora giacciono tra le erbacce, in prossimità di un cantiere, a stretto contatto con rifiuti di ogni genere (posti anche accanto all’ingresso), e un impianto di compattazione dei Rifiuti solidi Urbani. …e se la civiltà di un popolo si misura dal rispetto che porta nei confronti dei propri defunti…..poco vi è da aggiungere.

Giancarlo Niutta