Lipari&San Bartolomeo a cura di mons. Alfredo Adornato

aadornato2.jpgdi Alfredo Adornato

Non può passare inosservata  la solennità di San Bartolomeo, Protettore della città di Lipari, la cui storia religiosa e civile, fin dal 3° secolo è intessuta principalmente sulla protezione del Santo Apostolo, da quando quest’isola miracolosamente accolse le sue sacre spoglie. L’arrivo del corpo del Santo Patrono a Lipari ci viene tramandato da un racconto che ha ombre di leggenda. Comunque è certo che questa fortunata isola fin dai tempi di S. Agatone Vescovo lo ha posseduto e venerato per centinaia di anni. Dal giorno in cui la grande reliquia è giunta a Lipari la vita religiosa dell’isola ha avuto un forte incremento. In memoria dei benefici ricevuti il popolo liparese, grato, ha continuato a celebrare  ogni anno quattro feste solenni in onore di San Bartolomeo: 11 Gennaio in ricordo del grande terremoto del 1693, che arrecò immense rovine e lutti in tutta la Sicilia, mentre Lipari e le Isole Eolie furono risparmiate, ed era Vescovo di Lipari Gaetano del Castillo; 13 Febbraio, anniversario della venuta del corpo di San Bartolomeo, nel 264, quando era Vescovo di Lipari S. Agatone; 17 Giugno, in memoria e rendimento di grazie per essere state preservate le Eolie dalla peste del 1541, quando era Vescovo di Lipari Baldo Farrantino; e 24 Agosto, in cui la Chiesa universale ricorda il suo glorioso martirio. Oggi due giorni festivi dedicati a S. Bartolomeo sono cambiati: il popolo celebra altri anniversari, che ricordano la protezione del nostro Apostolo in tempi posteriori: il 5 marzo, quando Lipari fu preservata dal terremoto del 1823, ed era Vescovo di Lipari Carlo Maria Lenzi, abartolosan3.jpgche ha sostituito la festa dell’11 Gennaio;  il 16 Novembre, dal terremoto del 1894, ed era Vescovo Gianpietro Natoli, che ha sostituito la festa del 17 Giugno. Né può dimenticarsi la data del 17 aprile 1978, quando ancora una volta Lipari fu scossa da un forte terremoto. Ricordiamo che, proprio la mattina del 24 Agosto 1943, approdava a Lipari la nave militare inglese ,carica di farina che doveva sfamare la popolazione eoliana, esausta e stremata dalle orribili conseguenze della guerra.

Non è possibile dimenticare, e neppure porre in secondo ordine, la linea sacrale che regge la vicenda dell’arrivo delle spoglie del corpo di San Bartolomeo a Lipari. E’ stata questa delle Eolie la terra destinata in modo particolare alla protezione dell’Apostolo San Bartolomeo. Il volere divino non è generico o astratto, ma ha una finalità ben precisa. Da allora la religiosità della terra eoliana è tutta permeata della devozione a questo Santo Protettore. Nella Pyrologia manoscritta del La Rosa si narra la vicenda della sacrilega profanazione e del recupero delle Reliquie di S. Bartolomeo, con una semplicità che fa pensare ai Fioretti Francescani. Ciò avvenne nell’anno 839.  Nella Cattedrale di Lipari in un reliquiario d’argento, a forma di braccio umano, è conservata la reliquia del pollice destro di San Bartolomeo. L’artistico Vascelluzzo conserva, poi, un pezzo di pelle del Corpo di San Bartolomeo. La scossa di terremoto del 16 di questo mese di Agosto, che  tanto clamore e tanto spavento ha procurato in tutti noi, senza però  apportare nessun danno alle case ed ai cittadini,  possa ancora una volta incrementare la devozione degli Eoliani al Santo Protettore per un avvenire sempre più florido e foriero di singolari benefici.

Lipari&San Bartolomeo a cura di mons. Alfredo Adornatoultima modifica: 2010-08-23T08:57:00+02:00da leonedilipari
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