MAZZARRA’ S.ANDREA, EVITATA LA CHIUSURA DELLA DISCARICA. MA SI INVOCANO IMPIANTI ALTERNATIVI

1105205649.2.jpgAccordo più facile del previsto. Non si è tenuta la riunione palermitana fissata all’Agenzia per i Rifiuti e le Acque. Per scongiurare la chiusura della discarica, minacciata dal sindaco di Mazzarrà Carmelo Navarra, è bastato il tavolo di confronto al Comune di Mazzarrà S. Andrea tra lo stesso sindaco, il presidente di “TirrenoAmbiente”, società incaricata di gestire il sito, Nello Giambò, il prefetto di Messina, Francesco Alecci (il vero coordinatore dell’intesa), gli ispettore dell’Agenzia, i presidenti dei quattro Ato, Me1 di Sant’Agata, Me2 di Barcellona, Me3 di Messina e Me5 di Lipari, che conferiscono i rifiuti nella discarica di Mazzarrà e devono circa 8 milioni di euro alla “TirrenoAmbiente”.

Un accordo che, visti i termini, non poteva che essere facile, comunque. Gli Ato cominceranno a pagare da subito, e proseguiranno secondo un piano di rientro concordato con la “TirrenoAmbiente”. In particolare l’Ato Me3, che serve Messina e risulta essere il più indebitato, verserà nelle prossime 48 ore 350 mila euro nelle casse della società “TirrenoAmbiente”. Quest’ultima sarà così in grado di versare al Comune di Mazzarrà le somme per pagare gli stipendi ai dipendenti comunali.

Il sindaco Navarra, pur avendo annullato il blocco dell’accesso alla discarica, si è mantenuto cauto sul futuro: «La tensione resta alta. Speriamo che in questi pochi mesi di autonomia la situazione generale si sblocchi e consenta al nostro Comune di avere i soldi che ci spettano».

Il punto centrale della vicenda, dunque, sono state le somme non versate e la crisi economica che ne è derivata. Nessun rilievo è stato fatto sul rischio ambientale rappresentato dalla discarica, un modo di affrontare il ciclo dei rifiuti antiquato e dannoso per la salute e l’ambiente. Sull’argomento è tornato ancora l’onorevole Domenico Scilipoti (IdV): «Sarebbe più opportuno chiudere completamente la discarica di Mazzarrà, in quanto non riesce più a contenere la mole di rifiuti che quotidianamente viene stoccata e trovare un altro sito per il deposito dei rifiuti. Però è necessario guardare al futuro».

L’onorevole ha citato l’esistenza di metodi alternativi, ecologici ed economici: «Esistono dei dispositivi che consentono lo smaltimento dei rifiuti in un modo certamente meno inquinante e più proficuo in termini di riciclaggio. Un esempio è dato dal Thor, un sistema sviluppato dal Cnr che è stato impiantato a Torrenova (Messina). Tramite un processo di raffinazione meccanica i materiali di scarto vengono trattati in modo da separare tutte le componenti utili da quelle dannose. L’impianto è completamente autonomo: consuma parte dell’energia che produce e il resto lo cede all’esterno. In questo modo riciclare i rifiuti significherebbe anche guadagnare energia e denaro. Per una tonnellata di rifiuti, con un impianto come il Thor, infatti si spenderebbero solo 40 euro contro i 100 di una discarica e i 250 euro di un inceneritore. Perché allora, invece di continuare a parlare di discariche alla vecchia maniera non si punta sulle nuove tecnologie?»

MAZZARRA’ S.ANDREA, EVITATA LA CHIUSURA DELLA DISCARICA. MA SI INVOCANO IMPIANTI ALTERNATIVIultima modifica: 2008-09-25T14:40:35+02:00da leonedilipari
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