Rassegna Stampa. “La Repubblica” e un fisco per l’estate

di Roberto Petrini

larepubblica.jpgIspettori dell’Agenzia delle entrate in t-shirt, bermuda e sandali, ufficiali delle Fiamme Gialle appostati all’uscita di pub, discoteche e cattedrali del divertimento. La campagna d’estate contro gli evasori è già scattata e non si fermerà neanche nel fatidico giorno di Ferragosto. Obiettivo: portare nelle casse dell’esecutivo più dei 12 miliardi raccolti lo scorso anno e combattere il sommerso.

Gli interventi nel caldo torrido agostano non trascureranno nessuno degli obiettivi sensibili: a partire dalla verifica degli scontrini fiscali che si intensificherà nell’estate e che da febbraio a luglio ha già consentito di stanare oltre 7.800 evasori, circa il 38 per cento dei controllati.

Nel mirino anche tutto quello che si muove intorno al mondo delle vacanze: dai porti turistici, all’evasione delle accise per i carburanti degli yacht, dagli affitti in nero per le case vacanza, alle irregolarità degli ambulanti nelle città d’arte. Intanto l’Agenzia delle entrate e la Gdf hanno compiuto un blitz nelle banche per verificare se hanno riversato all’anagrafe tributaria nomi e conti dei clienti. Novità anche da Bruxelles: la Commissione ha varato una proposta di normativa per combattere le «frodi carosello» ai danni dell’Iva.

L’operazione estiva per il controllo degli scontrini fiscali è già partita. Ristoranti, pub, discoteche, esercizi commerciali di ogni tipo: i «controlli coordinati del territorio» della Guardia di Finanza vengono effettuati in tutta la Penisola con l’accortezza di «colpire» nelle fasce orarie critiche e più «fruttuose» (ad esempio quelle serali quando i locali si affollano) o in giornate festive e nei week end.

Per ora ci sono di dati – diffusi ieri – che riguardano i sei mesi che vanno da febbraio ad oggi e che riferiscono di oltre 20 mila controlli: tra questi il 38 per cento (circa 7.800) sono risultati irregolari. Ovvero non avevano rilasciato il regolare scontrino fiscale. In questi casi la sanzione prevista è il pagamento dell’Iva omessa nel momento in cui non si è fatto lo scontrino maggiorata del 100 per cento (ma il limite minimo della multa è di 500 euro). Per l’estate i «controlli» si intensificheranno.

Caccia grossa agli stabilimenti balneari, dal litorale domizio alla costa adriatica. Gli uomini dell’Agenzia delle entrate potrebbero presentarsi in pantaloncini e maglietta, uscire dall’anonimato e contestare, come è accaduto, che l’incasso di un giorno d’agosto del «bagnino» è più basso di quello di marzo.

In questo caso scatta l’accertamento fiscale. Sulle coste adriatiche da Rimini fino al Gargano si preparano interventi in simultanea con dispiego di uomini. La tecnica è la stessa già utilizzata dall’Agenzia nei blitz invernali di Cortina e della movida milanese: un funzionario si pone vicino alla cassa e, come per magia, l’incasso cresce rispetto a quello dei giorni precedenti (in assenza di controllo). Nessuno al riparo dai piani d’azione del Fisco: dalle «capanne » del Lido di Venezia dove si pagano fino a 10 mila euro a stagione fino agli arenili della Sardegna.

Nel mirino 805 porti turistici attivi lungo gli 800 mila chilometri di coste italiane (di cui quasi un terzo si trova in Sicilia e in Sardegna). Non è raro incappare in circoli esclusivi ed approdi di lusso travestiti da enti non profit che dichiarano di offrire servizi solo ai soci, ma che in realtà sono vere e proprie attività commerciali aperte al pubblico con bar e ristoranti.

Un terreno di caccia grossa per il Fisco dove si trovano clienti in grado di pagare fino a 200 mila euro per un rimessaggio: un indice di capacità contributiva che, secondo le nuove direttive di azione dell’Agenzia delle entrate sul “tenore di vita”, può mettere con le spalle al muro anche l’evasore più incallito. Sotto verifica anche l’evasione dell’accisa sul carburante. In molti casi si è scoperto che le barche in semplice leasing venivano rifornite con lo sconto fiscale sul carburante che spetta solo alle barche in noleggio.

Esodo, o piccolo viaggio, ma al sicuro dalla truffa alla pompa di benzina: c’è anche questo tra gli obiettivi dei blitz agostani della Guardia di Finanza. I militi verificano la qualità del carburante, l’effettivo quantitativo di benzina erogata rispetto a quanto riportato sulla colonnina e la corrispondenza tra il prezzo indicato e quello applicato.

Nel fine settimana appena trascorso, la Guardia di Finanza ha controllato 1.300 distributori, scoprendo 201 irregolarità. I controlli del fine settimana hanno consentito di denunciare 14 gestori delle pompe di benzina e sequestrare 75 tra colonnine e pistole erogatrici e oltre 10mila litri di carburante. Altri 85 gestori sono invece stati multati per violazione della disciplina sui prezzi o per la rimozione dei sigilli che assicurano la corretta taratura degli impianti, mentre in altri 104 casi è stata avviata la procedura per la revisione degli erogatori.

Casa in affitto. Per sfuggire alla crisi e risparmiare rispetto a residence e alberghi molti italiani hanno scelto, o stanno per scegliere, questa strada per l’estate 2012. Ma spesso chi affitta, visto il periodo breve e frammentato, lo fa in nero. Per questo l’azione di controllo della Guardia di Finanza si è indirizzata alle case vacanza. Per scovare le locazioni in nero, il Fisco ha focalizzato l’attenzione nelle maggiori località turistiche del Salento, della Toscana e della Liguria.

Ma la lotta all’affitto irregolare – che dovrebbe diminuire con l’avvento della cedolare secca – riguarda anche le locazioni agli studenti universitari nelle città dove ci sono i maggiori atenei (da Roma, a Bologna a Firenze). Oltre 10 mila questionari sono già stati spediti a studenti fuori sede con l’obiettivo di scovare e denunciare i proprietari che affittano sotto banco, spesso a prezzi esorbitanti.

Gita in pullman, sosta al bar, pranzo veloce al ristorante. E’ il turismo mordi e fuggi dell’ultima ora che sceglie la città d’arte: Roma, Firenze, Venezia. Ma dove arrivano anche tanti turisti stranieri. Una massa enorme di consumi dove spesso lo scontrino è un fantasma. Per questo Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza terranno sott’occhio a Ferragosto le città d’arte.

Del resto da Nord a Sud mediamente il 30 per cento dei commercianti non rilascia alcun documento fiscale e in alcuni casi non ha nemmeno il cosiddetto registratore di cassa. Sono soprattutto gli ambulanti – che pullulano nelle città d’arte – nel mirino: a Palermo, ad esempio, il 62 per cento delle attività controllate non dà scontrino, con un picco del 97 proprio tra le bancarelle. A Napoli si arriva all’82 per cento di mancata emissione, nel Materano al 55, mentre Avellino, Como, Roma e la provincia di Pisa si attestano al 50 per cento.

Lotta sulle spiagge, ma anche alle grandi evasioni internazionali. La Commissione di Bruxelles ha adottato martedì un meccanismo di reazione rapida (Quick Reaction Mechanism) che consentirà agli Stati membri di combattere le cosiddette “frodi carosello” ai danni dell’Iva (si calcola che dal giugno 2008 al dicembre 2009 sono stati persi in Europa circa 5 miliardi di euro a causa delle frodi Iva).

La proposta della Commissione – ad opera del commissario alla Fiscalità Algirdas Semeta – permette in caso di emergenza nel giro di un mese di applicare il “reverse charge mechanism”: l’Iva viene addebitata a chi compra e non a chi vende, invertendo il meccanismo usuale e permettendo di contrastare le truffe. Blitz estivo dell’Agenzia delle Entrate anche in banca: l’obiettivo è stato quello di verificare se siano stati riversati i nominativi dei correntisti alla Anagrafe tributaria.

Rassegna Stampa. “La Repubblica” e un fisco per l’estateultima modifica: 2012-08-03T07:50:00+02:00da leonedilipari
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