Paolo Borsellino, a 20 anni dalla strage di mafia il mistero è irrisolto

borsellino.jpgNel 1963 è il più giovane magistrato d’Italia. Pretore a Mazara del Vallo e poi a Monreale, Paolo Borsellino nel 1975 viene trasferito a Palermo, dove entra nell’Ufficio istruzione affari penali sotto la guida di Rocco Chinnici, coordinatore del primo pool antimafia.

Nel 1986 lascia Palermo e diventa procuratore della Repubblica di Marsala. Nel 1988, dopo la mancata nomina di Falcone a capo del pool (in seguito alle dimissioni di Caponnetto), denuncia l’arretramento della lotta alla mafia e per questo viene messo sotto inchiesta dal Csm. Nel 1991 torna a Palermo come procuratore aggiunto. Due mesi prima di essere ucciso, rilascia un’intervista a Canal Plus parlando dei legami tra la mafia e l’ambiente industriale milanese e del Nord Italia in generale, facendo riferimento anche a indagini su Vittorio Mangan e Marcello Dell’Utri.

Verrà ucciso 56 giorni dopo Giovanni Falcone, il 19 luglio 1992, in via D’Amelio, a Palermo, mentre si stava recando, come ogni domenica, dalla madre. Con lui muoiono Agostino Catalano (capo scorta), Walter Eddie Cosina, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli e Claudio Traina.

A vent’anni dalla strage moltissimi sono ancora gli interrogativi e i misteri irrisolti. E’ una storia colma di depistaggi, di silenzi, di false dichiarazioni, di interrogativi senza risposta come quello sulla misteriosa scomparsa dell’agenda rossa del magistrato o quello, ancora più inquietante, sulla tempistica con cui Cosa nostra decide di organizzare la strage.

 

 

Paolo Borsellino, a 20 anni dalla strage di mafia il mistero è irrisoltoultima modifica: 2012-07-19T08:00:23+02:00da leonedilipari
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