L’Italia, sopravaluta il governo, sottovaluta le grandi manifestazioni di protesta. Nessuno si accorge che l’occupazione c’è. Chi vuol lavorare lavora. Solo che il lavoro vero, quello rimasto in Italia, è al di fuori della capacità fisiche degli italiani. La grande concorrenza della mano d’opera che è arrivata dall’Est, dall’Africa e dall’Oriente ha letteralmente scalzato gli italiani. Ormai, agricoltori, autisti, badanti, cuochi, imbianchini, infermieri, marinai, muratori, operai, sarti, ed ancora tante altre categorie hanno un marchio non più nazionale. Una parte sono in regola, l’altra no. Il disoccupato occupato.