Fra i grandi giornalisti e le grandi notizie, sono queste ultime che comandano share, spettatori, compensi&pubblicità. Il male del giornalismo pubblico televisivo è che interessanti trasmissioni come “Anno Zero”, “Ballarò” e “Vieni via con me”, ma anche il Tg1 e Tg5 (tanto per essere bipartisan), hanno una conduzione a senso unico, ammiccamenti compresi. Basterebbe sorteggiare gli ospiti, i politici, il pubblico e gli argomenti da trattare. Basterebbe togliere a chi lavora nel pubblico la tessera di partito, basterebbe dire che chi va in Tv (oltre un certo numero di ore) non può far politica per un certo lasso di tempo dall’ultima apparizione. Ma fin quando paga pantalone, ci saranno operai a dodicimila euro per 12 mesi di lavoro e protettori degli operai a dodici milioni di euro per 8 mesi di “simil” lavoro. Bella differenza di libertà giornalistica televisiva con canone&cannone.