Rassegna Stampa. “Il Giornale” e Filicudi

di Marco Zucchetti

aminolimatrimonio.jpgIl pandemonio velenoso scoppiato nei palazzi della politica ha un sereno rovescio della medaglia qualche km più a sud di Roma, in quel paradiso in terra che è l’isola siciliana di Filicudi. Qui, tra palme nane, felci e fichi d’india, a Futuro e libertà si preferiscono amore e fiori d’arancio. E se a Palazzo Chigi e dintorni tutti parlano del divorzio tra Berlusconi e Fini, nelle Eolie tutti si attovagliano al matrimonio di Giulia Minoli e Salvo Nastasi, capaci di riunire la crème della politica.
Alle nozze dell’unica figlia del giornalista Rai Gianni Minoli e di Matilde Bernabei, infatti, era presente il gotha del Palazzo. Forse dovuto anche al fatto che il novello marito è capo di gabinetto del ministro dei Beni culturali Sandro Bondi. Una rappresentanza bipartisan e assolutamente gaudente, che ha colto al volo l’opportunità di sfuggire all’atmosfera plumbea di Montecitorio e Palazzo Madama. Sarà meglio una sposa che arriva all’altare a dorso di un simpatico mulo o un presidente della Camera che dà dei somari agli ex alleati? Non c’è dubbio, meglio la prima. E allora ecco arrivare il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta, testimone di nozze della coppia, l’ex ministro ulivista Giovanna Melandri (cugina della sposa), il finiano di ferro Luca Barbareschi (vicino di casa della famiglia Minoli a Filicudi), il deputato Pd ed ex segretario generale della Cisl Sergio D’Antoni e il capo della Protezione Civile Guido Bertolaso. Niente da dire, un parterre di invitati (216 in tutto) di primissimo livello.

Insomma, la chiesetta di montagna è stata inondata di vip e margherite bianche. E a forza di contare petali e personaggi quasi si è persa di vista la sposa. A rubarle quasi la scena il celebre nonno Ettore Bernabei, storico direttore generale della Rai dal 1961 al ’74, giunto a sorpresa in elicottero per festeggiare la sua nipotina e definito «grande modello» da Gianni Letta nel suo discorso agli sposi. Così tra l’asinello, il samba cantato per accompagnare la sposa e la sequenza di immagini bucoliche, anche i più stressati tra gli invitati hanno trovato il tempo di sorridere e rilassarsi al sole del Mediterraneo. Certo, qualche differenza tra lo schivo Bertolaso e il divertito Barbareschi c’è, ma le fotografie – apparse su Dagospia – testimoniano l’elezione di Filicudi a vera Isola Felice della politica.
Per concludere degnamente la giornata di festa, tutti a cena nel piccolo borgo di pescatori di Pecorini, al ristorante La Sirena, recentemente rilevato – tra gli altri proprietari – anche dall’artista Maurizio Cattelan. E così, tra camerieri scalzi come pescatori di tonni e cameriere nere come vedove, gli sposi hanno cantato e brindato fino alle cinque del mattino sulle note di alcuni musicisti amici della sposa. La quale ha sfoggiato una maglietta con la scritta «Sono in Salvo!». Per concludere, lancio delle lanterne per esprimere un desiderio (e chissà che il futuro del governo non fosse materia bipartisan di desiderata…) ma nessun regalo da scartare: la sposa ha infatti preferito opere di bene, ovvero oboli da destinare alla sua onlus «CO2 crisis opportunity», associazione di comunicazione sociale. Tutto perfetto, splendido, armonioso. Rimane solo un dubbio: come avranno fatto gli invitati a trovare il coraggio di tornare alla guerriglia politica della Capitale?

Rassegna Stampa. “Il Giornale” e Filicudiultima modifica: 2010-09-10T20:09:17+02:00da leonedilipari
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