Rubrica Religiosa a cura di monsignor Alfredo Adornato

aadornato2.jpgdi Alfredo Adornato

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 8,1-11).

In quel tempo, Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. Ma all’alba si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui ed egli, sedutosi, li ammaestrava. Allora gli scribi e i farisei gli conducono una donna sorpresa in adulterio e, postala nel mezzo, gli dicono:
“Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?”. Questo dicevano per metterlo alla prova e per avere di che accusarlo. Ma Gesù, chinatosi, si mise a scrivere col dito per terra. E siccome insistevano nell’interrogarlo, alzò il capo e disse loro: “Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei”. E chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Ma quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani fino agli ultimi. Rimase solo Gesù con la donna là in mezzo. Alzatosi allora Gesù le disse: “Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?”. Ed essa rispose: “Nessuno, Signore”. E Gesù le disse: “Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più”.

È una donna disarmata quella che ti conducono, Gesù: non può negare i fatti perché è stata sorpresa in flagrante. E, dunque, sa bene quello che l’attende:  la condanna a morte per lapidazione. È una donna da sottoporre al giudizio quella che portano da te, Gesù: scribi e farisei conoscono bene la legge e il suo funzionamento e per questo ti mettono alla prova. Fino a che punto arriverà la misericordia che hai mostrato verso pubblicani e peccatori? Deve essere stata proprio quella donna a meravigliarsi, per prima, del tuo comportamento, Gesù. Perché non hai emesso subito la sentenza di condanna? Perché non hai fatto procedere immediatamente alla lapidazione? Perché non ti sei limitato ad applicare le prescrizioni di Mosè? Ma tu non sei un giudice frettoloso e davanti a chi esige giustizia dimostri di prendere sul serio la richiesta che avanza, invitandolo a fare prima di tutto i conti con se stesso. E poi tu non sei venuto per condannare, ma per aprire anche a quella donna la strada di un’esistenza nuova. 

Dio apre strade imprevedibili e scende incontro all’uomo per colmarlo di gioia, l’uomo a sua volta deve “seminare” il seme dell’amore anche se, talvolta, la cattiveria e la negatività dell’ambiente non lo inducono a ben sperare, lo fanno piangere, ma il buon seme con l’aiuto di Dio germoglierà, Gesù, amore crocifisso, lo dimostra, è risorto, il ritorno si realizza nel “giubilo”.  Grandi cose ha fatto il Signore per noi! Dio, quando volge il suo sguardo sull’uomo, lo fa per salvarlo, per risanarlo, per ricrearlo come splendida immagine di Lui che è Padre, mai per coglierlo in fallo e annientarlo. Questo è il cuore più profondo di Dio, che Gesù è venuto a descriverci con le sue parabole e i suoi gesti: lui il buon pastore, lui il buon samaritano, lui che sa rivelarci la compassione del Padre per ogni figlio prodigo che siamo noi. E’ la soddisfazione più grande di Dio quella del perdono: “Si fa più festa in cielo per un peccatore pentito..” (Lc 15,7) La misericordia di Dio è per restaurare un’anima e riavviarla al bene; è il modo sublime e discreto di Dio di riportare un cuore alla rettitudine, cioè, in sostanza, il suo modo di “fare giustizia”. Cosa che è propria di Dio, perché radicata su un amore che è gratuito e fedele, non condizionato dal merito umano. Nel tempio, c’é un silenzio, che doveva pesare, quanto le pietre, che avrebbero dovuto colpire la donna. Gesù rialzato il capo disse: “Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei” “Chi di voi è senza peccato…”: solo il giusto può giudicare, ma il Giusto ha come metro la misericordia.

” Chi di voi è senza peccato”; una frase sconcertante, con la quale, il Figlio di Dio dichiara che i peccati son tutti uguali, perché, tutti, indistintamente, costituiscono un ” adulterio” nei confronti dell’amore di Dio. Nessun uomo può farsi giudice dell’altro uomo, piuttosto, deve esaminare le profondità del proprio cuore, per presentarlo a Dio, affinché, Lui, lo risani e lo liberi dalla colpa. “Quelli udito ciò, se ne andarono, uno per uno, cominciando dai più anziani fino agli ultimi.” Ora, la donna è sola con Gesù, ora il Maestro può incontrare quello sguardo smarrito, ci son solo loro due.
Gli accusatori se ne vanno e la donna, inizierà una nuova vita. “…d’ora in poi non peccare più.” Nell’anonima donna, sono simboleggiate tutte le nostre infermità morali; i nostri tradimenti a Dio, i nostri vagabondaggi lontano da Lui, forse, le nostre posizioni contro di Lui; siamo peccatori, ma sappiamo che, da qualche parte, Cristo ci attende, e, nell’incontro con lui, la nostra colpa è perdonata, e la sua misericordia ci dà energia nuova, per continuare nel cammino, in novità di vita.

Rubrica Religiosa a cura di monsignor Alfredo Adornatoultima modifica: 2013-03-16T09:08:00+01:00da leonedilipari
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