RUBRICA RELIGIOSA, DI MONSIGNOR ALFREDO ADORNATO

f0ac685603ede73e13611766b1c857f4.jpgdi ALFREDO ADORNATO

In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli:

 

«Non abbiate paura degli uomini, poiché nulla vi è di nascosto che non sarà svelato né di segreto che non sarà conosciuto. Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio voi annunciatelo dalle terrazze.E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l’anima e il corpo.Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro. Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri!Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli».

 

           

 

            Certezza e speranza! Niente di più logico per chi conosceva così bene, come Gesù, il cuore dell’uomo, che è un groviglio di contraddizioni: ora vile, ora animoso; un giorno tutto tenerezza, un altro tutto crudeltà; in certe ore aperto alla fede, in altre chiuso per un cieco materialismo. Scende come balsamo la parola di Gesù: “Nolite timere!”. Noi siamo pieni di paura; la paura è la nostra condizione: il bambino ha paura del buio, di chi grida; ha paura dei mostri che stupidamente i grandi agitano nella loro mente per tenerlo buono; l’adolescente ha paura di sé, della vita: paure in cosce ma tormentose; paure che si chiamano timidezza, complessi di inferiorità, aggressività. Per gli adulti la paura prende forse la forma peggiore: l’angoscia; questo mondo ai appare talvolta una realtà ostile e minacciosa, capace di schiacciarci coi suoi cataclismi, o anche col suo stesso progresso…: è il riflesso della cattiveria umana:

 

Su questa esperienza di paura, ecco il refrigerio di Cristo:”Non abbiate paura!”. La Scrittura ne è piena: ad Abramo…, ai Profeti…,a Maria…, agli Apostoli…- Il martire s. Giustino esclama: “Voi potete ucciderci, ma non potete nuocerci!” e S. Paolo:”Chi ci separerà dall’amore di Cristo? La tribolazione, la fame…?…No!”

 

Come per Geremia, come per gli Apostoli, come per lo stesso Gesù, così per i discepoli di Cristo: Dio non ricatta nessuno col terrore; conserva unicamente la potenza dell’amore e del perdono. Per cui la fiducia, la tranquillità, l’abbandono, il coraggio dell’apostolo perseguitato, oggetto di opposizioni anche furiose, sta nella certezza che Dio vi è coinvolto.

 

Non pretendiamo una funzione “impermeabilizzante” della fede. La fede, invece, ci espone. Insieme a Dio. Sul Golgota si incontrano e si incrociano nella stessa croce il peccato dell’uomo che uccide il Figlio di Dio, e il dono di Dio che offre suo Figlio. La croce rappresenta il punto massimo dell’amore. L’amore, anche se sconfitto, anzi proprio perché sconfitto, ha sempre e ancora tutto da dare.

 

Non è detto che oggi la prova più terribile da sostenere sia quella della persecuzione aperta: la prova più dura può essere l’indifferenza! Quante volte l’amarezza della delusione può fare ripetere: “Non ne vale pena!”. E’ questo il prezzo della pazienza. Che è poi il prezzo della speranza.

 

E Gesù adduce i motivi per cui bisogna superare il timore: 1) “Non v’è nulla di nascosto che non debba essere svelato”: non è una propaganda segreta; la Chiesa non è una conventicola o un movimento sotterraneo. La missione che parte da Dio non deve essere repressa per amore degli uomini: nella letteratura, nella stampa, nella TV, nei films, nella radio, nei salotti, nelle cattedre. È solo un annuncio “urlato” a tutte le genti, ma un annuncio “urgente”: potrebbe essere l’ultimo.

 

2)”Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo…”: la vita, quella vera, sta al di fuori e al di sopra del potere degli uomini. C’è qualcosa che si sottrae alla violenza del tiranno che assassina il corpo…

 

3)”Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati”: è la considerazione della Provvidenza. Niente è senza senso nella vita…Dio è sempre con noi. Nella sua straziante “confessione”, Geremia descrive la situazione conflittuale e vive un dramma interiore di straziante intensità. Abbiamo un uomo umiliato, perseguitato, sospettato, spiato come una preda in procinto di cadere in una delle numerose trappole che i nemici gli hanno allestito. Quasi non bastasse, lui sente pesare su di sé, in maniera inquietante, il silenzio di Dio. Solitudine e abbandono. In questo orizzonte cupo di desolazione si apre però uno squarcio: “il Signore è al mio fianco”. Ha affidato al giudizio di Dio la propria causa.

 

Nel Vangelo Gesù presenta una condizione dell’apostolo che ricalca quella di Geremia. La purezza di fini, la trasparenza dei mezzi, l’assenza di interessi personali, l’integrità del messaggio, il rinnegamento del proprio orgoglio, costituiscono una garanzia del sostegno da parte di Dio: “Non temete gli uomini!”: Non temete quelli che parlano male di voi, vi calunniano, seminano difficoltà in serie sul vostro cammino. Temete piuttosto coloro che vi blandiscono, vi catturano nella rete dei compromessi, dei patteggiamenti, delle sottili diplomazie, dei giochi di potere, degli interessi…Abbiate paura di quelli che vi assicurano protezioni, appoggi, favori, privilegi, esenzioni. Temete coloro che vi applaudono, solleticano la vostra vanità, vi fanno sentire importanti, si dichiarano solennemente d’accordo con voi. Abbiate paura di quelli che vi assegnano un posto d’onore nei loro palchi, vi fissano una parte nel teatro mondano.State alla larga dai facili consensi, dalle adulazioni, dagli onori, dai riti di mutuo riconoscimento, dalle cerimonie dell’esteriorità: diffidate dagli inchini devoti, dagli ammiccamenti, dalle formule ipocrite. Rifiutate tutto ciò che si paga coi cedimenti della coscienza, la complicità con l’ingiustizia. Abbiate paura di chi pretende sostituire la vocazione profetica con la furbizia politica. Guardatevi da quelli che intendono trasformarvi da uomini di Dio in personaggi decorativi per conto dei poteri dominanti. Respingete decisamente gli atteggiamenti servili, le ipocrisie, le alleanze sospette. Siate a servizio di tutti, ma guardatevi dal lasciarvi “utilizzare” per operazioni che non hanno nulla a che vedere col Vangelo.

 

L’annuncio del Vangelo non è l’annuncio di una dottrina, ma di una Persona, cristo. E’ Lui che manda a predicarlo. Tutto è legato a Lui: qualsiasi infedeltà o vigliaccheria o tradimento verso il Vangelo, è misconoscimento di Cristo. Ecco perché è Lui a “riconoscerci” o a “rinnegarci” davanti al Padre celeste. Per questo il Vangelo può diventare libro scomodo e il suo annunciatore un guastafeste.

 

Non vale porre l’uomo al centro di tutto se esso non è incentrato in Cristo e in Dio: nessun valore resiste più, neppure quello sacrosanto della vita. “Ma il dono della grazia non è come la caduta” (2° l.): nonostante tutte le apparenze contrarie, la grazia di Dio, in Cristo Gesù, si è riversata in abbondanza su tutti gli uomini per offrire a tutti, anche a quelli che perseguitano i discepoli del Signore, la salvezza, sia quella che si consuma nella storia, sia quella che trascende la storia.

 

RUBRICA RELIGIOSA, DI MONSIGNOR ALFREDO ADORNATOultima modifica: 2008-06-20T09:10:56+02:00da leonedilipari
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