Panarea, Paolino Spanò si è dimesso da presidente della circoscrizione. La lettera inviata anche a Berlusconi, alla Prestigiacomo e alla procura. Pesanti accuse sull’iter della scuola

PSPANO.JPGdi Paolino Spanò*

Comunico la mia volontà di rassegnare le dimissioni dalla carica di presidented della cirocscrizione per evidenti incapacità da me dimostrate nel governare questa piccola comunità, nel rappresentare i bisogni di 250 abitanti, fortunati nel vivere in una delle piu’ belle isole del mediteranneo, ma incapaci di assolvere ai piu’ elementari diritti civili. E’ vero che ad attenuare le mie responsabilità vi sono innumerevoli pagine di richiesta, di interrogazione, di convocazione di adunanze, di denuncia, tutte rivolte agli enti preposti e indirizzate agli organi di controllo nonchè ai massimi vertici delle istituzioni italiane, ma è altrattanto vero che devo evidentamente aver sbagliato qualcosa, forse il metodo o gli indirizzi, o forse i tempi, in quanto nulla sono riuscito a risolvere delle poche cose che servono a gestire una cosi’ esigua collettività. Vado via lasciando irrisolti i problemi dei rifiuti urbani, dell’adeguamento degli orari dei collegamenti con la terraferma e le altre isole, della sconnessa e perciolsa viabilità urbana, della sicurezza di alcuni siti a grave rischio di crollo per dissesto geologico e in ultimo anche se la considero la prima crociata, della realizzazione del plesso scolastico. Tutti problemi che per un territorio di 3 km quadri, che conta 250 abitanti e di cui meno di 200 realmente residenti in inverno, sono comunemente considerati di non complessa soluzione, anche per un comune cittadino come me, eppure non è cosi’.

E’ vero, il mio compito si limitava a rappresentarli al sindaco, quello di Lipari, un’altra isola piu’ complessa, piu’ estesa, con interessi propri, forse a volte in conflitto con quelli di Panarea… beh si, a ben riflettere potrebbe essere cosi’…anche se pensando che Panarea è un’importante bacino di voti per le elezioni del sindaco…fatto sta che la nostra isola, amata da noi quanto lo è da tantisismi altri, italiani e stranieri, che in estate la assalgono, facendo registrare, in proporzione alle dimensioni, la piu’ alta concentarzione di turismo rispetto alle altre isole dell’arcipelago, si deve mostrare carente anche nelle piu’ elementari regole di civile convivenza. E’ quindi la spazzatura che in estate giace ammassata sul pontile, unico attracco dei traghetti e degli aliscafi, accoglie le orde dei turisti attirati dalla fama che quest’isola ha conquistato in tempi migliori e che adesso sembra fare a gara nel conquistare il record negativo di come permettere ad una massa di barbari, arrivati al potere o loscamente vicini a far distruggere quello che un solo individuo è riuscito a realizzare 50 anni fa, trasformando quest’isola che all’epoca registrava l’esodo in massa dei suoi abitanti verso altri continenti, in una realtà di sogno, meta delle piu’ belle e facoltose personalità, con la sola forza della cultura del bello, del civismo, della natura. Ebbene cosa è successo da allora a oggi, quale strano fenomeno rende pressochè inutile quel moto di orgoglio e di amor proprio che spinge gli isolani ad imbiancare puntualmente ogni anno le proprie case, quando sulla stessa facciata giacciono quintali di rifiuti in sacchetti di plastica, aperti dai gatti o dai mezzi che vi passano sopra…maleodoranti, per quanto vi stazionano, a dispetto dei mitici odori del ciclamino, del gelsomino e altro, che localizzavano il cammino del turista quando la notte si girovagava al buio ad ammirare lo spettacolo offerto dal cielo stellato.

E cosa dire dei buganvillee affiancati da quelli della bidonville…e chi ricorda quando un tempo si camminava a piedi scalzi nell’isola… Questo scempio acacde unicamente perchè interessi economici di pochi contrastano qualli culturali e di vita di tanti e io evidentemente ignorante anche di questi meccenismi, mi chiedo come sia possibile permettere che ciò avvenga, visto che sia sta operando queste scelte lascia tracce fin troppo evidenti perchè gli organi preposti o quelli di controllo non riescano a vederli e a contrastarli. E allora che siano piu’ viaggi di nave a smaltire i rifiuti urbani e non l’acquisto di un compattatore a ridurre la frequenza delle costosissime corse, in estate peraltro mai sufficienti a nascondere quello che l’isola produce. E la motivazione qual’è? La mancata individuazione di un sito dove insediare il tanto agognato macchinario. E si, quella del reperimento dei siti sembra essere la vera lacuna dell’isola e al contempo la migliore risoarsa per alcuni. Come accade per il plesso scolastico, opera la cui realizzazione si dibatte da decenni, in cui il sito era stato invece trovato, delineato, recepito con una specifica destinazione d’uso urbanistica, persino corredato da una regolare (e costosa) progettazione; ci si era solo dimenticati di formaliizarne la proprietà, ed ecco che un privato riesce in pochi mesi ad accaparrarselo per fini commerciali, senza che sia possibile, ancorchè sollecitata, alcuna azione di sospensione, rinvio o revisione. Giusto un ufficio di quelli all’inestazione concordata con me sulla stranezza di alcune procedure. E poi? E poi ecco distrutti i sogni di tanti genitori, presenti e futuri, di vedere i propri figli in un locale sicuro, cosa che oggi è invece ai massimi livelli di rischio e adeguato perchè i figli si possano debitamente istituire in loco almeno fin quando piu’ grandi non saranno costretti a fare i pendolari, tutti i giorni con un aliscafo verso altre isole, a volte con mare forza 4, senza nessuna certezza di rientrare a casa in giornata, con aggravio di spese ai genitori per i costi di alloggi di fortuna. Ma se questo a 15 anni è una chiara scelta di vita, prima no.

Prima è un diritto incontrovertibile, ne va della formazione delle nuove generazioni e ancora peggio, della scelta di procreare in una siffatta realtà. Ma è proprio un non voler la cultura a Panarea? Ma sarà forse il segno dei nostri tempi, del resto le risorse alla istruzione vengono ridotte persino a livello nazionale, perchè quindi preoccuparsene per uno sputo in terra in mezzo al mare? Una minor cultura riesce a far sopportare meglio i sorprusi, fino a renderli anche incomprensibili… Non mi dilungo oltre, non riusicrei mai a riassumere i km di scrittura e i fiumi di parole che ho prodotto nel tentativo di cambiare qualcosa per la mia isola, perchè abbia una scuola vera, un luogo di aggregazione, un campetto di calcio per la gioventu’ che ci vive, dei servizi decenti per gli indigeni e per i turisti, i quali ultimi rappresentano l’unico sostentamento di questa comunità. Mi conforta pensare che rimangono gli iscritti, agli atti del Comune e se lo si volesse, sarebbe facile scoprire le inefficienze o chissà ci fosse, il malaffare che si nascondedietro queste, e sarei felice se servissero a fare un po’ di pulizia morale in questa terra che merita quanto meno il rispetto umano, per quello che ha dato e che dovrà dare, a tutti i nostri figli, ma proprio tutti e non solo i figli di pochi. Ed è questo il messaggio che vorrei lasciare alle istituzioni. Alla cittadinanza invece vanno le mie scuse per quanto sto per fare, ma lo considero un atto imposto dall’inefficacia del mio tentativo, lascio il posto a chi seguirà, sperando riesca dove io ho evidentemente fallito. E alla citatdinanza chiedo una maggiore coscienza, una maggiore partecipazione alla gestione delle cose comuni, perchè non si sia da soli a combattere, come è successo a me negli ultimi tempi, in cui ho subito diverse e “incomprensibili” dimissioni di consiglieri. E anche per questo, perchè la mia non sia considerata una guerra personale ma uno specifico sentito dovere di mandato, rassegno qui le mie irrevocabili dimissioni.

*Ex presidente della circoscrizione di Panarea    

Panarea, Paolino Spanò si è dimesso da presidente della circoscrizione. La lettera inviata anche a Berlusconi, alla Prestigiacomo e alla procura. Pesanti accuse sull’iter della scuolaultima modifica: 2010-06-28T08:22:00+02:00da leonedilipari
Reposta per primo quest’articolo