Lipari, corteo&studenti

smaio.jpgdi Santino Maio

Cari studenti che avete sfilato per le strade di Lipari per protestare contro alcune ingiustizie sulla scuola, mi permetto di fare qualche osservazione, ritengo costruttiva.
Per primo voglio ringraziarvi perché mi avete ricordato la mia gioventù da studente, fine anni 60 inizio anni 70, quelli erano anni di piombo ed io ero sempre in prima fila ed un combattente nato.
Vi faccio i complimenti e non vi scoraggiate se la popolazione Eoliana non si è unita alla vostra manifestazione, col tempo anche loro capiranno che sono da rottamare e devono lasciare il posto ai giovani puliti e onesti.
Vorrei ricordarvi l’amor di Patria, perché senza quello non si può manifestare, non si può protestare con forza e passione.
Una cosa che non mi è per niente piaciuta è stata qualche parola e gesto volgare.
Non è necessario dire parole volgari e fare gesti inopportuni per farsi sentire e rispettare, anche perché questo significa che non avete argomenti di cui parlare.
Gli scioperi non devono essere considerati come un giorno di vaganza, perché da quanto ho potuto notare, tutti gli studenti non erano presenti, o mi sbaglio?
Comunque bravi e non mollate, pero combattete e protestate sempre per le cose giuste e non per quelle cose che fanno comodo a pochi.
Se volete il cambiamento non prendete esempio dai nostri politici.

Lipari, corteo&studentiultima modifica: 2012-11-19T09:35:00+01:00da leonedilipari
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Lipari, corteo&studenti

marcozaiapiccola.jpgdi Marco Zaia

In riferimento all’articolo del Dott. Giacomantonio, vorrei proporre questa mia personale riflessione.
Credo che sminuire i contenuti della manifestazione studentesca riducendola all’analisi degli slogan più o meno tolleranti ed educati al corteo, rappresenti il solito esercizio del saggio che indica la luna allo stolto, e questo invece di ammirare la stessa, rivolge l’attenzione verso il dito del saggio.
Non rende giustizia a questi ragazzi l’analisi esposta in quell’articolo.
Spesso viene rimproverata a questi ragazzi l’assoluta apatia e il disinteresse verso ciò che li circonda.
Scendere in piazza, ma prima ancora, discuterne, significa provocare aggregazione, confronto, dibattito ma soprattutto smuovere le coscienze di una generazione votata al nichilismo.
La passione che gli organizzatori hanno messo in campo per coinvolgere la partecipazione attiva della maggior parte dei propri compagni, sicuramente non aveva come obiettivo principale mandare esclusivamente a quel paese le istituzioni.

Sicuramente ci sono modi e modi per esprimere il proprio dissenso, ma questo è anche figlio dell’inesperienza e della mancanza di forti linee guida della nostra società, dove la famiglia e la scuola non adempiono più ai loro compiti sociali ed istituzionali.
Non rende neanche giustizia il far rientrare questi atteggiamenti all’interno del fenomeno del “grillismo”.
Come non si può dare ragione ad una generazione che prima ancora di cominciare già sa che non avrà un futuro.
Come non si può capire lo stato di disagio ed insicurezza di una generazione, che non ha mai ascoltato le parole di uno statista contemporaneo.

Come non si può riconoscere l’inadeguatezza della classe politica italiana che di fronte al fallimento della nazione si scansa, lasciando carta bianca ad un Governo tecnico di concertazione nazionale guidato dalle Banche, i cui unici obiettivi e risultati sono stati l’aumento della pressione fiscale e la cancellazione dell’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori.
Per non parlare della rabbia che si prova nel sentirsi chiamare bamboccioni o addirittura choosy, quando magari sei laureato e specializzato e sei costretto a lavorare in un call center.
Per questo la invito, Dott. Giacomantonio, a non fermarsi ad una estemporanea analisi critica del fenomeno giovanali eoliano, ma provi a condividere con questi ragazzi la sua preparazione ed esperienza, di cui queste isole le devono essere grate, considerando che dopo la sua ammininistrazione il vuoto…

Lipari, corteo&studentiultima modifica: 2012-11-19T09:06:20+01:00da leonedilipari
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